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Monday, March 1, 2010

Petrolio nel fiume Lambro













Assolti con formula piena i due gestori della ex petrolchimica, i cugini Rinaldo e Giuseppe Tagliabue, unitamente all'ex direttore di stabilimento Vincenzo Castagnoli.

2400 tonnellate di petrolio nel fiume e nel mare
 Evviva



Ovviamente arrivo con molto ritardo sulla questione del fiume Lambro, nei pressi di Monza, dove circa una settimana fa c'e' stato uno sversamento di petrolio. Ecco comunque le mie riflessioni in merito e soprattutto il sito Facebook sul tema , con varie discussioni e testimonianze.

Questo sito e' stato aperto dal mio amico lombardo Francesco Pirovano, per chiedere che vengano accertati responsabili e che non si minimizzino i danni. Lui si e' recato sul luogo del delitto e questo e' quello che mi dice:

Qui e' uno schifo. Sono andato a vedere il Lambro e il depuratore di Monza e l'odore e' insostenibile. Le autorita' minimizzano sui danni alla salute e all'ambiente.

Come sarebbe bello se una volta - una volta sola in Italia - potessimo fidarci delle autorita' e dei nostri governanti.

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Il fiume Lambro e' un affluente del Po, e' lungo 130 km ed ha gia' abbastanza problemi per conto suo a causa della pesante urbanizzazione lungo il suo corso. Attraversa le province di Como, Lecco, Monza, Milano, Lodi e Pavia. Come sapete meglio di me, il 23 febbraio del 2010, alcuni sventurati hanno riversato nel fiume DUE MILIONI E MEZZO DI LITRI DI PETROLIO da una raffineria dismessa, detta Lombarda Petrolio di Villasanta.

E' tutto come da copione: ci sono state molte morie di anatre, pesci e uccelli i cui corpi si sono potuti vedere lungo le sponde del fiume, l'Oasi naturale di Montarfano a Melegnano in provincia di Milano e' stata fortemente impattata con danni a piante rare, il petrolio ha inquinato i condotti agricoli e i terreni vicino al fiume, ha gravemente compromesso il raccolto e, nonostante gli sforzi di Bertolaso, Prestigiacomo e compagnia il petrolio ha raggiunto il Po e le provincie di Cremona, Ferrara, Reggio Emilia.

Ovviamente le autorita' rassicurano tutti - non ci sono problemi e danni per la salute pubblica, anche se e' tutto puzzolente e l'aria era irrespirabile a Milano, anche se la gente si e' vista cortili e argini dei fiumi impregnati di petrolio, anche se nei comuni del Polesine e' stato vietato usare l'acqua potabile, anche se gli animali muoiono, anche se hanno trovato cancerogeni nell'acqua stessa. Tutto bene.

Nonostante tutte le minimizzazioni, credo che invece i commenti di Legambiente siano semplici e chiari:

"Un disastro ambientale senza precedenti per l'ecosistema del fiume Lambro che ne pagherà a lungo le conseguenze."

Come da copione ci sono stati anche i soliti approfittatori e i lati oscuri - ieri il 28 febbraio del 2010, una ditta sconosciuta ha riversato i propri rifiuti tossici nel fiume per evitare i costi di smaltimento. Della serie - visto che lo schifo c'e' gia', approfittiamone.

Allo stesso tempo non si sa bene come mai questa Lombarda Petroli non avesse dichiarato di avere nei propri serbatoi quantita' cosi' grandi di petrolio, forse per non rientrare nelle direttive Seveso? Secondo questa occorre:

- identificare le sostanze pericolose

- creare un piano di prevenzione e di emergenza concertando gli sforzi fra i vari enti, con la presenza di una autorita' predisposta all'ispezione

- informare gli abitanti e controllare l'urbanizzazione

Che sistemi di precauzione aveva questa Lombarda Petroli? Che tipo di informazione aveva fatto fra gli abitanti? Che tipo di sistema di sorveglianza aveva? Pare che l'area della ex-raffineria dal 2005 e' al centro di un progetto di recupero per trasformarla in un quartiere residenziale di 300 mila metri quadri. Chi porta avanti questo progetto sono i proprietari della raffineria stessa - i cugini Tagliabue e la Addamiano Costruzioni di Nova Milanese.

Ovviamente, siccome tutto e' stato fatto da ignoti, sono quasi sicura che tutto finira' a tarallucci e vino, come quasi sempre in Italia. Sarebbe invece bene fare tutto il possibile per identificare gli sciacalli, e soprattutto rendere responsabili i padroni del sito di quanto successo.

Sono i proprietari del sito che avrebbero dovuto essere stra-sicuri che nessuno entrasse nel loro stabilimento a manomettere silos di stoccaggio di petrolio, sono i proprietari del sito che avrebbero dovuto installare sistemi di vigilanza, di telecamere, di sorveglianza. Sono loro che avrebbero dovuto essere assicurati contro disastri di questo tipo. Le multe dovrebbero essere pesanti, molto piu' dei danni verificatesi, in modo tale che *nessuno* in futuro che gestisca complessi di questo tipo, possa decidere di agire in leggerezza.

Mio padre per tanti anni ha avuto una impresa di costruzioni a New York, e ricordo le sue mille premure ogni volta che aveva un cantiere aperto: qualsiasi cosa sarebbe successa, sabotaggio o no, la responsabilita' ultima sarebbe stata sua.

La Exxon Mobil per avere causato la morte di 85 uccelli ha dovuto sborsare 600 mila dollari. Voglio sapere quanti soldi paghera' la Lombarda Petroli e i cugini Tagliabue per non avere installato un piu' efficace sistema di sicurezza e per non avere evitato che ignoti venissero a sabotarla.

Qui un po di articoli relativi:

Wikipedia, la Repubblica, Corriere 1, Corriere 2, La Repubblica 2, La Repubblica 3

5 comments:

Anonymous said...

Il lambro era un fiore all'occhiello per quella zona.

Io a monza sono stato e so di un bellissimo parco a lodi dove c'erano anche specie rare, vera vittoria della natura contro l'inquinamento della zona tra l'altro il parco nasceva in mezzo a lodi ed era bellissimo,
l'ho visitato in autunno ed aveva dei colori bellissimi gli animali selvatici sembravano quasi domestici per come vivevano ndifferenti all'uomo.
A monza alcune piante le ho trovate sofferenti per il freddo e carichi di una malattia che credevo rara e invece era fumo delle macchine,
lo smog ricopre di nero molte piante,
in questo contesto nascono alcuni parchi naturali, è la vera vittoria della natura nei confronti dell'inquinamento umano.
Ora inevitabilmente è tutto compromesso da questo incidente doloso, questo termine la dice lunga sull'episodio.

Non dimentichiamo che molti comuni attingono l'acqua dal po per poi essere resa potabile, ora inevitabilmente i liquami che si deporranno nel fondo daranno un non so che di speciale a quell'acqua del rubinetto,
che so, forse un non so che di cancherogeno?

Da qui ai prossimi vent'anni quante vittime di cancro in piu dovremmo contare in quella zona?

giacinto2000 said...

La corte costituzionale ha bocciato la legge regionale:

http://www.primadanoi.it/notizie/25318-Petrolizzazione-Corte-costituzionalelegge-illegittimavicina-alle-elezioni

fabrizia said...

carissima ben tornata, sono contenta che ti sei riposata.
Aggiungo una piccola nota a parte il dolore intimo che proviamo per la devastazione dell'ambiente e le sue straordinarie forme di vita, la base della nostra stessa esistenza.
Il po contribuisce al PIL Italiano per + del 60%, se distruggiamo il Po distruggiamo anche quello, questo in risposta a quanti dicono che per lo sviluppo, bisogna pur pagare qualche prezzo...

fabrizia said...

carissima ben tornata, sono contenta che ti sei riposata.
Aggiungo una piccola nota a parte il dolore intimo che proviamo per la devastazione dell'ambiente e le sue straordinarie forme di vita, la base della nostra stessa esistenza.
Il po contribuisce al PIL Italiano per + del 60%, se distruggiamo il Po distruggiamo anche quello, questo in risposta a quanti dicono che per lo sviluppo, bisogna pur pagare qualche prezzo...

Lorenzo said...

Bentornata,
ma penso che questa risposta non ti piacerà:
http://petrolio.blogosfere.it/2010/02/lambro-depenalizzati-gli-scarichi-inquinanti-appena-20-giorni-fa.html

cioa da lorenzo