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Tuesday, July 31, 2012

Paolo Scaroni a Vasto: uno schiaffo morale

Contrasteremo ogni forma di trivellazione.
Gianni Chiodi, 2010.


Veramente il mondo alla rovescia.

Quando ho letto questa cosa non potevo crederci: un paese della provincia di Chieti, Cupello, dara' la cittadinanza onoraria a Paolo Scaroni.

E chi gliela dara'?

Gliela dara' l'associazione Pro-Emigranti, con la collaborazione dell' Amministrazione Comunale della citta' di Vasto e con la banca di Lanciano e Sulmona.

Questa e' la motivazione:

’L'Associazione ha inteso sottolineare il contributo dato dal dott. Scaroni, quale amministratore dell’industria vetraria nella seconda metà degli anni ‘90, alla crescita economica e produttiva del nostro comprensorio, evidenziando altresì i suoi immutati legami di amicizia con il territorio vastese".

Roba da non crederci.

Immutati legami di amicizia? Ma se quello voleva distruggere Ortona con l'ENI, e il Teramano con l'Adriatica Idrocarburi!

Bei legami d'amicizia.

Questi soggetti daranno a Paolo Scaroni un premio e 5,000 euro da devolvere ad "enti" coinvolti in attivita' di particolare "valore morale".

Paolo Scaroni e' un condannato in via definitiva con patteggiamento, come ricorda Marco Travaglio.

Cosa puo' esserci di morale, di etico in uno con un passato cosi?

E poi cosa c'entra Scaroni con gli emigranti?

Forse gli danni il premio perche' da quando c'e' l'ENI in Basilicata si emigra di piu?


L'ENI ha ed ha avuto in Italia e nel resto del mondo per tangenti, inquinamento, creazione di cartelli. La SEC gli ha mollato assieme ad altre 3 ditte la piu' grande multa mai data per mazzette in Nigeria. L'ENI sta dietro a meta' dei 57 siti piu' inquinati d'Italia.

Dicono che Scaroni parlera' di temi "interessanti" per la nostra regione assieme ai rappresentanti della Cisl, CgL e Uil, Camusso, Bonanni, Angeletti.

Ma di che temi deve parlare?

Di quanto lavoro dara' il centro oli - agli oncologi e alle pompe funebri d'Abruzzo?

Di quanti soldi queste speculazioni porteranno nelle case degli investitori ENI?

Di quanti veleni l'ENI vuole riversare nelle nostre campagne, nei nostri polmoni, nelle nostre vigne?

Di come prepare un tessuto sociale alla ILVA di Taranto?

Dicono che Paolo Scaroni arrivera' con l'elicottero e dopo di Cupello si andra' a Vasto e che ci saranno le "autorita' locali" a ricerverlo.

E di grazia quali sono queste autorita' locali?

Ci sara' Gianni Chiodi a presenziare?

Ci saranno Enrico di Giuseppantonio, Eugenio Caporrella, Remo Di Martino, Nicola Fratino ?

Ci saranno Antonio Sorgi e Domenico Scoccia della commissione VIA che diedero i permessi al Centro Oli?

Ci sara' Franco Caramanico che disse che il Centro Oli era una occasione che non potevamo perdere?

Ci saranno Paolo Primavera e Mauro Angelucci e il resto della cricca di Confindustria che pensa che il progresso sia fare buchi alla cieca, facendo finta che esista "petrolio sostenibile"?

Ci sara' il luminare d'Abruzzo Uberto Crescenti? Ci sara' Mario Rainone? Ci saranno gli accademici che inistono che trivellare e' sicuro ed e' cosa buona e giusta?

Ma Gianni Chiodi poi non doveva far fare la conferenza sulla sostenibilita'?

E se ci va al premio Scaroni, cosa dira'?

Soprattutto ci sara' il sindaco di Vasto Luciano Lapenna?

Lapenna... che lui ci sia o no, il fatto resta che e' la citta' di Vasto ad ospitarlo.

Questo a parte tutto, la sento come una offesa per me, proprio a livello personale.

Il sindaco di Vasto si e' venuto a sedere accanto a me l'anno scorso al mare, in tempo di elezioni, impegnandosi contro le trivelle. Ora partecipa ad un premio per Scaroni?

Come mi devo sentire?

Cosa dira' il sindaco di Vasto se ci andra' a questo premio, lui che dice di essere contro la petrolizzazione?

O parleranno degli anni 90 come se Scaroni e l'ENI fossero due cose diverse?

O cosa, l'ENI va bene e la Petroceltic no?

Gia lo so che adesso arriveranno i soliti relativisti a dire "che vuoi che sia", o che Scaroni e' premiato per il suo contributo (20 anni fa!) all'industria del vetro e non per il petrolio.

Ma la verita' che vedo io e' che le azioni di ciascuno non si possono dissociare e non si puo' premiare il vetro e dimenticare il petrolio.

Non ha senso.

Da come la vedo io, non c'e' differenza alcuna fra Ombrina, Elsa, Bomba o l'ENI.

Andare a ricevere Paolo Scaroni che scende giu' dall'aereoplano e', ai miei occhi, uno scandalo che fa veramente ribollire il sangue delle persone oneste.

E' uno schiaffo contro i cittadini d'Abruzzo che hanno fatto fuoco e fiamme, gratis, e facendo il LAVORO CHE DOVEVANO  fare tutti i personaggi di cui sopra per fermare il Centro Oli, Ombrina Mare e Bomba e tutti gli altri speculatori dell'ultimora.

E' uno schiaffo agli emigrati, ma quelli veri, quelli che sono partiti 50 anni fa, per miseria, e quelli che partono adesso perche' non ci sono opportunita' nelle nostre scuole, nella nostra societa', nelle nostre universita'.

E' uno schiaffo per quelli che lavorano onestamente e che le tangenti non le danno e non le ricevono e che non sanno cosa sia essere condannati in via definitiva.

Nel 2013 ci saranno le elezioni e presentarsi ad una cerimonia in onore di colui che secondo me e' il piu' grande nemico dell'Abruzzo e' qualcosa di cui tutti gli elettori non dovrebbero dimenticarsi.

Vasto premia e ringrazia Scaroni.

Inutile dire che a me, Vasto, la banca popolare di Lanciano (la mia citta') e Sulmona e tanto meno l'Associazione di Emigranti non hanno mai detto niente.

Ma non mi servono i grazie, mi serve la coerenza.

Buon divertimento, buone trivelle a tutti.

A furia 'e ddicere “ è cosa 'e niente” siamo diventati cosa 'e niente io e te.
Eduardo de Filippo.




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L'Amministratore delegato dell'ENI ricevera' la cittadinanza onoraria di Cupello

Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'ENI, sara' a Vasto e Cupello domenica 5 agosto.

La notizia, nonostante il fitto riserbo, e' trapelata nelle ultime ore.
Scaroni giungera' a Vasto in elicottero a meta' pomeriggio per trasferirsi subito a Cupello dove, presso la residenza municipale, e' in programma la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria da parte di quell'Amministrazione Comunale.

Subito dopo Scaroni, che conosce molto bene questo territorio per essere stato al vertice della Pilkington, tornera' a Vasto per partecipare ad un convegno organizzato nella splendida cornice dei giardini napoletani di Palazzo d'Avalos dove sara' accolto dalle Autorita' cittadine.

L'Amministratore delegato dell'ENI dovrebbe confrontarsi sui temi piu' attuali che interessano la nostra nazionale con i segretari generali nazionali di Cgil-Cisl e Uil, (Camusso, Bonanni ed Angeletti).

Monday, July 30, 2012

Protesta al Campidoglio USA

Ecco foto e video come scattate e registrate da N-ree K
Washington DC, 28 Giugno 2012

Di tutti i colori, di tutte le razze, di tutte le eta'. 
E' questo che rende questo paese speciale.


Un po di commentari sono qui .

























Saturday, July 28, 2012

Stop the frack attack - 28 July 2012 - Wash DC




Oggi giornata di protesta nazionale a Washington DC. Tutta la manifestazione si puo' seguire sul seguente link:

http://www.ustream.tv/channel/yahktoe#utm_campaign=t.co&utm_source=9912312&utm_medium=social

Questo e' stato registrato ieri, c'e' Josh Fox che parla sulla protesta




Video streaming by Ustream


Ci saranno migliaia di persone davanti al Congresso contro il fracking e per chiedere che la nostra acqua e i nostri terreni siano protetti che il fracking non sia piu' esente dalle leggi sulla qualita' dell'acqua, esenzione voluta da Dick Cheney.

Il succo del mesaggio e' qui:

I am calling to ask for your support for the Fracturing Responsibility and Awareness of Chemicals Act, also known as the FRAC Act. The House bill is H.R. 1084, sponsored by Representatives DeGette, Hinchey and Polis.  The Senate bill is S. 587, sponsored by Senator Casey. Passing this law would repeal the oil and gas industry’s exemption from the Safe Drinking Water Act. This would allow the EPA to regulate fracking’s impacts on our drinking water supply and force the oil and gas industry to publicly disclose the types, amounts, and combinations of chemicals they use in fracking. Will you cosponsor the FRAC Act and support national drinking water protections?”

A parlare ci saranno:

Bill McKibben, 350.org

Allison Chin,  Sierra Club

Josh Fox, Gasland

Calvin Tillman, ex sindaco di Dish, Texas

Laura Amos, attivista del Colorado

John Fenton, attivista del Wyoming

Kari Matsko, attivista dell'Ohio

Dayne Pratzky, attivista dall'Australia

Lori New Breast, attivista del Montana

Mike Tidewell, attivista del Chesapeake Climate Action Network

Jameson Lisak e Kelly Humprhreys delle comunita' giovanili della Pennsylvania

Dr. Catherine Thomasson, Medici per la responsabilita' sociale

Doug Shileds, amministratore di Pittsburg, citta' che ha vietato il fracking sul suo suolo cittadino

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A rush to drill is sweeping the United States.  Across the country, the oil and gas industry is surging into new areas as quickly and cheaply as possible. 
And they have been using techniques like hydraulic fracturing (“fracking”) long before we fully understand the extent of the negative impacts on the health of the local people, communities, water, air, climate, and other critical resources.
Landowners and communities are struggling to cope: Existing laws are outdated and loophole-riddled, and enforcement is universally inadequate and underfunded. We battle a persistent myth that gas is a “clean” energy – which is not only false, but keeps us from moving towards truly clean energy and ending our reliance on fossil fuels.
The result: as industry rakes in record profits from fracking-enabled drilling, it passes on drilling’s heaviest costs to landowners, local communities and future generations. That’s because elected leaders (sometimes influenced by dirty energy money) too often refuse to hold the industry accountable for the damage they cause, or require them to prevent it.
The rush to drill, and the tragic consequences that follow, has made fracking a household word.  In the process it has made “fracktivists” out of thousands of ordinary citizens — including some who regard “environmentalist” as a dirty word.  Some are working to prevent fracking in their communities.  Those already affected are fighting to protect their air, water, and health.
We all want to STOP THE FRACK ATTACK – the out-of-control rush to drill that is putting oil and gas industry profits over our health, our families, our property, our communities, and our futures. 
Now is the time for us all to unite and demand that decisionmakers inside the Beltway hear our voice and take action to change the way the oil and gas industry operates in this country.
On July 28th, 2012, we invite community members and organizations everywhere to join us in Washington, D.C. for a rally at the Capitol to demand no more drilling that harms public health, water, and air. Instead of pushing for the increased use of oil and gas, elected officials and public agencies must insist that the industry stop all drilling that is dirty and dangerous, and put communities and the environment first, starting by removing special exemptions and subsidies for the oil and gas industry.
Join community leaders, celebrities and policymakers and add your voice to the call for a clean, fossil fuel free energy future.
Won’t you join us?


Thursday, July 26, 2012

Bomba torna indietro - la storia infinita

Michele Eliantonio, Dino Nazzaro, Alberto Tramaglini, Rosaria Arancio, Daniele Rosato, Giannalberto Mazzei, Marina D'Orsogna,

Vergognatevi.

L'aria e' anche la vostra, la terra e' anche la vostra
i figli sono anche i vostri.

La "parte interessata" siamo noi
non la Forest Oil

Vergognatevi.

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Da Augusto de Sanctis: Il TAR di Pescara ha accolto oggi la richiesta di sospensiva del parere con cui il comitato VIA ha boccato la Forest di Bomba.

Quindi, la bocciatura degli scorsi mesi non conta niente, e occorre rifare tutto daccapo. Come fa notare Enzo di Salvatore, il TAR dice che

"considerati i motivi di parte ricorrente, specie per gli aspetti tecnici collaborativi e/o oppositivi posti in procedendo si pone come necessario un riesame da parte dell’Amministrazione, da svolgersi in contraddittorio con la parte interessata".

Cioe' devono essere sentiti pure Mazzenga e compari come "contradditorio".

La follia pura!!

E magari il tutto avverra' a porte chiuse cosi possono fare i propri "interessi" comodamente.

E noi dove siamo? Noi persone normali non contiamo niente? Noi non siamo parte "interessata"? Non e' quello forse il nostro territorio? E il 21 sindaci? E la chiesa? E la provincia di Chieti? E la Confcommercio?


Che gentaglia. Che gentaglia.

Chissa' quanti intrallazzi dietro, quante pressioni, quanti giochini.
Chissa' cosa c'e' dietro - anche se me l'immagino, ed e' colorato di verde.

Veramente non lo capisco perche' in Abruzzo - in Italia dovrei dire - le cose non possono mai essere lineari e semplici e chi perde non puo' accettare la sconfitta, e chi decide non possa farlo in modo onesto e chi si vuole arricchire non possa farlo seguendo i canoni dell'etica e del buonsenso.

No significa no, si significa si.

Qui invece giochini, riesami, eccezioni, pareri, interessi.

Il tutto per imbrogliare la gente.

E cosi facendo si spreca tempo e si paralizza tutto.

Ma non lo vedono cosa succede a Taranto oggi?

Non lo capiscono che petrolizzare Bomba - o qualsiasi altra localita' - significa che chi verra dopo di noi, fra 20 o 30 anni si trovera di fronte un altra ILVA, che sputa veleni e che distrugge tutto il tessuto sociale, lasciando dietro di se una comunita' non solo inquinata, ma senza speranza, senza liberta', senza democrazia, in cui vige il ricatto "o muori di fame o di cancro".

Gela, Sannazzaro, Sarroch, Taranto, Viggiano, Augusta, Falconara, possibile che questi non capiscano che il parallelo e' lampante, e chiaro come il cielo di luglio?

Che dire.

Ci sara' un altro giro, un altra corsa, torneremo a rompere le scatole a Gianni Chiodi, a Giorgio Mazzenga ed Antonio Sorgi.

Intanto si vergognino tutti quelli coinvolti in questa storia: gli avvocati che a pagamento hanno deciso di diferendere qualcosa di moralmente abominevole.

Rosaria Arancio, Daniele Rosato, Giannalberto Mazzei, Marina D'Orsogna, vergognatevi, mangiare pane a tradimento.

Marina D'Orsogna non la conosco e non mi e' parente, ma se lo fosse le toglierei il saluto sine die. Che squallore.







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 N. 00151/2012 REG.PROV.CAU.

N. 00262/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Abruzzo

sezione staccata di Pescara (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

ORDINANZA

sul ricorso numero di registro generale 262 del 2012, proposto da: FOREST Cmi Spa, rappresentato e difeso dagli avv. Rosaria Arancio, Daniele Rosato, Giannalberto
Mazzei, con domicilio eletto presso Marina D'Orsogna in Pescara, via Catania 12;

contro

Regione ABRUZZO, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale, domiciliata in L'Aquila;
Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Valutazioni Ambientali, Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione di Impatto
Ambientale Ccr-Via;

nei confronti di

WWF Abruzzo, rappresentato e difeso dall'avv. Herbert Simone, con domicilio eletto presso Gianni Piscione in Pescara, via Parco Nazionale D'Abruzzo n.5;
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dello Sviluppo Economico;

per l'annullamento

previa sospensione dell'efficacia,
del giudizio n. 1929 del 10 aprile 2012 con cui il comitato di coordinamento regionale per la valutazione di impatto ambientale ha espresso parere non favorevole
sull'istanza presentata dalla ricorrente societ? forest cmi per la concessione di coltivazione di idrocarburi finalizzata alla realizzazione del proprio progetto
denominato "monte Pallano" che prevede la perforazione e messa in produzione di ulteriori tre pozzi, realizzazione nel territorio del comune di bomba di una centrale
di raccolta e trattamento gas estratto e la costruzione di un metanodotto di allacciamento alla rete Snam;

di ogni altro atto precedente e consequenziale, ivi compreso la d.g.r. 22 marzo 2002 n. 119 di approvazione dei criteri ed indirizzi in materia di procedure
ambientali; nonch? per il risarcimento dei danni subiti dalla societ? ricorrente.


Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudizio di Regione Abruzzo e di Wwf Abruzzo;

Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;

Visto l'art. 55 cod. proc. amm.;

Visti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 26 luglio 2012 il cons. Dino Nazzaro e uditi per le parti i difensori presenti: l'avvocato Ginnalberto Mazzei per la
parte ricorrente e l'avvocato Generoso Di Leo dell'Avvocatura distrettuale dello Stato per la Regione.;


valutata la competenza territoriale di questo Tribunale, in relazione alla zona di Bomba interessata dagli effetti diretti dell?atto impugnato; considerati i motivi
di parte ricorrente, specie per gli aspetti tecnici collaborativi e/o oppositivi posti in procedendo si pone come necessario un riesame da parte
dell?Amministrazione, da svolgersi in contraddittorio con la parte interessata,

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l'Abruzzo sezione staccata di Pescara (Sezione Prima), ACCOGLIE l?istanza cautelare nei termini precisati.

Compensa allo statole spese della presente fase cautelare.

La presente ordinanza sar? eseguita dall'Amministrazione ed ? depositata presso la segreteria del tribunale che provveder? a darne comunicazione alle parti.

Cos? deciso in Pescara nella camera di consiglio del giorno 26 luglio 2012 con l'intervento dei magistrati:

Michele Eliantonio, Presidente FF

Dino Nazzaro, Consigliere, Estensore

Alberto Tramaglini, Consigliere



L'ESTENSORE             IL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA

Il 26/07/2012

IL SEGRETARIO

(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)


Il disastro silenzioso di Usinsk, Russia

In Russia oil and oil products get spilled literally every day, 
Fishing, hunting it's all gone  

Dr. Grigory Barenboim, 
Russian Academy of Sciences' Institute of Water Problems.


Il 60% degli oleodotti ha falle o perdite
Nel 2014 ci sono stati 11,709 perdite da oleodotti
201 siti contaminati 
 












Sono circa 40 anni, dai primi anni settanta, che i fiumi della Russia del nord diventano neri a causa del ghiaccio saturo di petrolio che si scoglie in primavera.

Usinsk si trova al confine con il circolo polare artico.

E' la capitale russa del petrolio.

A Usinsk c'e' la tundra mescolata alla melma petrolifera, viscida e puzzolente. La citta' e' considerata sede di una delle catastrofi petrolifere piu' gravi del mondo - silenziosa perche' nessuno ne parla mai ma ugualmente catrastrofica.

E' tutto nero - fiumi, neve, alberi, vite.

A Usinsk sgorga il fiume Kolva, che era usato - fino a 40 anni fa - per tutti i bisogni idrici della popolazione, acqua da bere e da cucinare, e c'erano anche pesci in abbondanza.

E poi sono arrivati i petrolieri, e con loro trivelle, buchi, corrosione di oleodotti e monnezza sparsa alla meno peggio.

In Russia circa l'1% della produzione di petrolio e' perso nell'ambiente - fanno 5 milioni di tonnellate - a causa di infrastrutture colabrodo e condizioni climatiche severe. Mezzo milione di tonnellate finisce in mare, in Artico. Altre stime invece parlano di 20 milioni di tonnellate l'anno.

In Russia nessuno paga niente per perdite di petrolio, non ci sono multe, non ci sono obblighi di sistemare le cose, il tutto accade in luoghi difficilmente raggiungibili e molte delle perdite non vengono neanche registrate.

Ci sono piu' perdite in Russia che in Nigeria.

Il petrolio fuoriesce dagli oleodotti arrugginiti, dai pozzi dismessi e uccide tutto quello che incontra, una volta venuto in superficie - terreno, piante, habitat per uccelli e animali.

Usinsk e' la capitale di tutto questo - 40 miglia a sud dal circlo polare artico, e dal cielo pare un area con laghi neri e alberi morti.

Nel 1994 ci fu un enorme scoppio con la perdita di 100,000 tonnellate di greggio, inquinando 25 miglia di fiume, e uccidendo migliai di pesci. Le malattie respiratorie sono aumentate del 28% a causa di questo scoppio della ditta Lukoil.

Il tutto si ripete in tutta la Russia, dal confine con la Cina, fino al Mar Nero.

Ecco qui le statistiche - 1 bbl = 1 barile = 42 galloni = 160 litri circa.

Perdite:

Russia: 5 milioni di tonnellate di petrolio disperso all'anno in media negli scorsi anni
Nigeria: 110,000 tonnellate di petrolio disperso nel 2009 per la maggior parte a causa dei ribelli
USA: 15,000 tonnellate di petrolio disperso all'anno in media fra il 2001-2010
Canada: 7,700 tonnellate di petrolio disperso nel 2010
Norvegia: 3,000 tonnellate di petrolio disperso in media negli scorsi anni

Produzione:

Russia:  8.8 milioni di bbl al giorno
Nigeria: 2 milioni di bbl al giorno
USA: 7.8 milioni di bbl al giorno
Canada: 3.2 milioni di bbl al giorno
Norvegia: 2.3 milioni di bbl al giorno

Cioe' la Russia, il secondo produttore di petrolio del mondo dopo l'Arabia Saudita e' anche il paese che in proporzione ne riversa di piu' nell'ambiente.

La storia interessante e' quella di Valery Bratenkov, che di giorno lavora per l'industria del petrolio, e di sera sta con gli ambientalisti. Ad Usinsk infatti la maggior parte delle persone, non avendo altre opportunita', lavora nell'industria del petrolio, anche quelle piu' sensibili.

Alla sera, Valery racconta come ogni volta che riporta perdite e problemi agli oleodotti di Usinsk, i padroni della Lukoil gli dicono che non e' niente e che costa troppo sistemarli. Dicono che le perdite sono poche e che sono tutte allucinazioni.

Sara'.

Intanto alci e pesci non ci sono piu. Intanto malattie, disocupazione per tutti. Le malattie del sistema nervoso fra i giovani, per dirne una, sono aumentate in 15 anni da 72 casi a 254.

Cosa succedera' quando la Russia iniziera' a trivellare l'Artico vero e proprio?

Wednesday, July 25, 2012

Il fracking e i neonati


Protesta nazionale davanti al Congresso USA, Sabato 28 Luglio 2012



Ogni tanto vengono fuori altri dati sul perche' il fracking, fra i mille motivi, non porti niente di buono alle comunita' interessate.

 Elaine Hill dell'Universita' di Cornell, nel New York State ha deciso di esaminare la correlazione fra
la salute dei neonati e l'esposizione delle mamme ai gas tossici collegati al fracking.

Analizzando il registro nascite fra il 2003 ed il 2010, e le distanze dal luogo di residenza delle mamme dai centri di fracking e' riuscita a trovare che

1. Le madri che vivevano a circa 1.5 miglia dai pozzi di gas o meno, avevano figli con il 25% di probabilita' in piu' di essere sottopeso;

2. Le madri che vivevano a circa 1.5 miglia dai pozzi di gas o meno, avevano il 17% di probabilita' in piu' di avere figli con problemi di apprendimento, difficolta' visive e problemi respiratori come l'asma.

Elaine Hill ha discusso questi suoi risultati nell'articolo che dal titolo "Unconventional Natural Gas Development and Infant Health; Evidence from Pennsylvania" che sta finendo di scrivere.

Ma i motivi sul perche' dire no al fracking sono tanti : l' acqua, aria inquinati sono ncivi per tutti non solo per i neonati.

Allora, il 28 Luglio 2012 ci sara' una protesta nazionale anti-fracking a Washington DC con varie persone coinvolte nel movimento USA anti-fracking.

Ci saranno Josh Fox di Gasland, ci sara' Bill McKibben, quello di 350.org.

Ci saranno Mark Ruffalo, attore, Margot Kidder, la fidanzata di Superman nei film degli anni '80.

Ci saranno 130 organizzazioni nazionali che chiederanno al governo di vietare questa pratica al Congresso, e alle potenti lobby dell'American National Gas Alliance e all'American Petroleum Institute, che guarda caso, hanno i loro uffici proprio davanti al Congresso - per "convincerli" meglio.

La cosa interessante e' che all'inizio della protesta ci sara' anche una cerimonia religiosa di varie fedi, ebrei, cristiani, musulmani incluse "the Shalom Center" e the "Interfaith Moral Action on Climate", rabbini, iman e suore, tutti a chiedere che il fracking venga bannato.

Infine esiste un gruppo detto "Artists against fracking" a supporto di questa e di mille altre inziative contro il fracking, che include:

Paul Mc Cartney
Hugh Jackman
Yoko Ono
Liv Tyler
Salman Rushdie
Uma Thurman
Tim Robbins
Julianne Moore
Lady Gaga
Jeff Koons
Rosario Dawson

e altri artisti piu' o meno noti in Italia che hanno deciso di usare la propria notorieta' per qualcosa di buono. Con buona pace di Rocco Papaleo, che, piccolo piccolo, invece e' seduto a casa a contarsi i quattrini dell'ENI.



Saturday, July 21, 2012

Germania 26 Maggio 2012 - il sole copre meta' del fabbisogno energetico







 Never before anywhere has a country produced as much photovoltaic electricity. 
Germany came close to the 20 gigawatt (GW) mark a few times in recent weeks. 
But this was the first time we made it over.

Mai nessun paese aveva prodotto cosi tanta energia solare fotovoltaica. 
La Germania si era avvicinata ai 20 gigwatt varie volte in settimane recenti.
Ma questa e' la prima volta che abbiamo superato questo limite.



Norbert Allnoch, direttore dell'Istituto per l'Industria dell' Energia Rinnovabile,
Maggio 2012, sulla Germania che ha prodotto meta' del suo 
fabbisogno energetico da fonti solari
  

Tutti a dire che con il sole non ce la faremo mai.

E invece il sole, e i tedeschi hanno mostrato a tutto il mondo che non e' vero e che cio' che sembrava fantascienza pochi anni fa e' realta' e che non possiamo che migliorare.

Il giorno 26 Maggio 2012 in Germania la meta' del fabbisogno nazionale di energia e' stato prodotto da fonti solari fotovoltaiche.

Fanno 22 gigawatt di elettricita' all'ora - l'equivalente di 20 centrali nucleari a pieno carico.

La Germania in questo momento e' il leader mondiale di produzione di energia solare pro capita - nel 2010 hanno prodotto circa 210 Wp a persona - watt a pieno carico a persona.

Dopo Fukushima hanno deciso di chiudere tutte le loro centrali nucleari, 8 immediatamente e le altre 9 gradualmente fino a spegnerle tutte entro il 2022.

Saranno rimpiazzate non dal petrolio - giammai! - ma dal sole, vento e biomasse intelligenti.

Il 26 Maggio 2012 era un sabato, con le fabbriche chiuse, ma il giorno prima era Venerdi' ed hanno prodotto lo stesso ammonto di energia, per un totale del 33% del fabbisogno nazionale.

Non e' davvero cosa da poco.

La media - inverno/estate e considerate tutte le fonti di energia rinnovabile, incluso il vento - e' del 20%
di produzione energetica da fonti rinnovabili.

Tutto questo non nasce a casaccio, nasce invece da una buon miscuglio di pragmatismo e di ambientalismo made in Germany.

In Germania infatti, ci sono forti incentivi e facilitazioni per il fotovoltaico - detti feed-in-tariffs, che sebbene non amati da tutti hanno avuto l'indubbio vantaggio di rendere facile e conveniente l'installazione di pannelli solari.

Questi feed-in-tariffs (FIT) fanno aumentare il prezzo dell'energia di circa 2 cent a KW-ora, per un totale di 23 cents a KW-ora, che e' fra i tassi energetici piu' alti del mondo.

Io personamente pagherei ben volentieri qualche centesimo in piu' pur di sapere che in Italia non si facciano piu' buchi di petrolio...

In quanto ad installazione di pannelli solari, la Germania ne ha quanti tutto il resto del mondo messo insieme e sebbene tutti a dire che non si puo' vivere di energia ronnovabile Mrs. Angela Merkel vuole mostrare a tutti che "yes we can".

La Germania infatti continua ad installare pannelli solari, e questo record e' dovuto sia al maggior numero di pannelli che a condizioni meteo favorevoli.

Ancora da Mr. Norbert Allnock:

This shows Germany is capable of meeting a large share of its electricity needs with solar power.
It also shows Germany can do with fewer coal-burning power plants, gas-burning plants and nuclear plants.


Tutto questo mostra che la Germania puo' raggiungere una grande parte dei suoi bisogni di elettricita' con l 'energia solare. Mostra anche che la Germania puo' farcela con meno impianti a carbone, gas e nucleare.


Per fare paragoni, in Italia nel 2010 la produzione di energia fotovoltaica a persona era di 58 Wp a persona e il prezzo dell'energia e' di 18 cents a KW-ora.


E se per una volta la smettessimo di prendere in giro la Merkel per le sue giacchette, per la sua gobbetta e per il suo "lato B" e invece copiassimo di lei una visione giusta per il futuro?












Friday, July 20, 2012

Lettera di un dipendente Saras



Il consiglio provinciale di Oristano, ieri ha bocciato all'unanimita' il progetto di trivellare Arborea, citta' con agricoltura di pregio, ortaggi, latticini ed allevamenti rinomati, oltre che varie riserve naturali popolate da fenicotteri.

Parallelamente mi arriva un email da parte di un lavoratore della Saras.

Non voglio causargli problemi, cosi lo chiamiamo solo Davide, un nome fittizio. Non si sa mai che la Saras gli faccia passare dei guai.

Pubblico la sua lettera in calce.

Questa lettera, secondo me, e' l'esempio lampante di quanto bene funzioni il parallelo petrolieri-ricatto posto di lavoro.

Praticamente Davide dice che occorre trivellare Arborea perche' senno' non si sa cosa altro raffinare negli altri stabilimenti Saras, e dice che le trivelle ad Arborea saranno lo sviluppo "sostenibile" !!

Io non ce l'ho con i lavoratori della Saras, che sono, secondo me, solo una parte dell'ingranaggio e non si rendono conto di quanto abbiano pagato per dare ai Moratti tutti i miliardi che hanno e di quante altre opportunita' l'industria del petrolio li abbia derubati.

Come sempre occorre pensare al binomio Gela/Taormina.

La prima disse si al petrolio, la seconda no.

E oggi si vedono i risultati di quelle scelte.

Non sono mai stata a Sarroch, ma non credo che possa reggere il paragone con le altre citta' turistiche della Sardegna.

Cosa sarebbe stata Sarroch senza la fabbrica dei Moratti? Non lo sapremo mai. Ma di certo sappiamo cosa e' oggi Arborea, e credo che nessuno sano di mente possa voler rinuciare a tutto quello che oggi e' Arborea in cambio di trivelle e raffinerie.

Io non credo di generalizzare. E' solo che non ho mai mai mai letto o sentito di una comunita' che sia felice di vivere vicino ai pozzi di petrolio. Mai.

E' la verita', e sfido chiunque che non sia affiliato con l'industria del petorlio a dirmi che si vive bene vicino a raffinerie e simili.

Caro Davide, se la Saras ci tenesse a lei, adesso che il lavoro scema, le farebbe un training per riqualificare lei e i suoi colleghi verso altri tipi di lavoro - pannelli solari, imprese in proprio di manutenzione di altri tipi di industria e cosi via.

L'epoca del petrolio e' finita e star qui a voler trivellare l'intrivellabile e' solo una finta medicina che finira' solo con il fare piu' danni di quanto lei non creda.

E le prove non le ho io.

Le prove le contiene il rapporto Disturbi Respiratori dell'Infanzia e Ambiente in Sardegna chr parla di bimbi piu' malati, di piu' alti tassi di tumore, di inquinanti in aria, in atmosfera e nel suolo per chi vive a Sarroch rispetto ad altre zone della Sardegna.

Legga qui.

E poi qui.

E poi qui.

Le prove le ha Massimiliano Mazzotta con il suo documentario OIL, la cui diffusione la Saras ha cercato in ogni modo di evitare. 

Le prove le ha Giorgio Meletti con il suo libro "Nel paese dei Moratti" contro cui la democraticissima Saras ha intrapreso "azioni legali" come riporta Wikipedia per avere rivelato a tutti il modus operandi della Saras il giorno in cui sono morti tre operai perche' nessuno li aveva addrestrati per le mansioni di cui dovevano occuparsi.

Le basta?

Ripeto io non ce l'ho con lei.

Ce l'ho con chi le fa credere che sia giusto avvelenare acqua, aria e polmoni e che in cambio lei debba pure essergli grato e debba difenderli.

Tutto questo mentre lei arranca ad arrivare alla fine del mese e loro corrono dritti dritti in banca a contarsi i quattrini, mentre Massimo Moratti decide quanti miliardi dare ai suoi calciatori e mentre Mrs. Milly Moratti finge di essere una verde.


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Cara professoressa io lavoro alla Saras da 20 lunghi anni e penso che quanto scrittoda lei riguardo ai petrolieri non sia in linea con quanto sia reale e come in tutte le cose della vita non si puo' far di tutta l'erba un fascio.

 Infatti non so se lei parli cosi' perche' generalizzando( come la maggior parte delle persone) i petrolieri sono tutti degli sporchi colonozzatori senza scrupoli e quindi tottalmente insensibili alla salute  e indifferenti alle persone.

Ma devo dire che non e' cosi'. Perlomeno no e' sempre cosi'.

I Moratti e in particolare la Saras non e' come la dipinge lei e la maggior parte delle persone.

Il fatto che si voglia avere il gas di arborea e' un opportunia' per tutta la Sardegna e nasce dal fatto di una sempre crescenta necessita' di autosuffucienza energetica per ridurre i costi di una ormai agonizzante industria della Raffinazione (e non E' un delitto).

Il fatto poi ambientale secondo me non si pone poiche' il modo di operare della Saras qualore fosse, come dice lei, fautore di terrificanti emissioni gassose non potrebbe mai essere consentito rispetto alle ormai sempre piu' stringenti norme ambientali che hanno contribuito a mettere in ginocchio le raffinerie in Europa, ma al di la di questo La Saras opera ed ha sempre operato nel pieno rispetto di tutela delle piu'restrittive esigenze di carattere ambientale e anzi ha fatto un po' di piu'.

Mi creda no siamo cosi come lei ci dipinge e se ha dei dati che dimostrano il contrario li metta a disposizione.

Non vogliamo trasformare Arborea in un inferno di maleodoranti miasmi ma in una realta' di sviluppo e sostenibilita' per un futuro della Sardegna migliore.

Thursday, July 19, 2012

Fracking: The sky is pink by Josh Fox


Questo e' un nuovo breve film di Josh Fox, che si chiama "The sky is pink" e dura circa 18 minuti.

Josh Fox e' il regista di Gasland, il film che ha letteramente portato il fracking nelle case degli americani e direi del resto del mondo - quello del film con i rubinetti in fiamme. E' un documentario che parla chiaro.

"The sky is pink" e' dedicato al governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo che deve decidere cosa fare sulla questione fracking nel suo stato. Andrew Cuomo ha aspirazioni nazionali, una volta terminato il mandato di Obama, ed e' il figlio del governatore Mario Cuomo.

Prima di Andrew Cuomo ci fu il governatore David Patterson che firmo' una moratoria temporanea sul fracking nel 2008, per fare studi e per capire meglio la questione.

Sono passati 4 anni, e ci sono stati studi e reportage giornalistici in tutto il mondo sulla pericolosita' del fracking, casi di acqua inquinata, terremoti, perdite dai pozzi, materiale tossico trovato nelle falde acquifere, nei pozzi artesiani e nelle vite delle persone.

In teoria ancora adesso c'e' una commissione New Yorkese che indaga, ma qualche settimana fa, il New York Times e' riuscito a scorpire - con il giornalismo investigativo, quello sconosciuto alla stampa italiana - che il governatore Cuomo vuole per adesso permettere il fracking in "solo" cinque contee di New York, le piu' lontano dai fiumi e dalle riserve acquifere dello stato.

Guarda caso sono anche le contee piu' povere di New York State - Broome, Chemung, Chenago, Steuben e Tioga sono i loro nomi.

Si dice che il fracking verra' permesso solo nelle citta' che sono d'accordo e che sara' vietato vicino agli
acquiferi, nei distretti storici e nel Catskill park -parco non lontano dalla grande mela dove i newyorkesi vanno a fare le gite durante i weekend.

L'idea geniale di questo Cuomo, e' di trovare un "compromesso", la tipica mossa politica, accontentando tutti.

La verita' come ricorda Josh Fox- e vale per New York, ma mutatis mutandis vale per l'Abruzzo, vale per Carpignano Sesia, vale per Venezia, vale per Oristano e per la Val D'Enza - e' che non ci possono essere compromessi che tengano con questioni cosi delicate.

L'inquinamento e' l'inquinamento.

L'acqua che non si puo' bere e' acqua che non si puo' bere.

Le emissioni tossiche sono tossiche.

Non si scappa.

A Cuomo viene criticato di volere accontentare tutti e di volere stare con le scarpe in due - o dieci! - staffe allo stesso tempo.

Perche' permettere il fracking solo nelle contee piu' povere?

Pensa che li saranno piu' supini?

Perche' ha accettato che nella sua commissione ci fosse l'ombra di manipolazioni da parte dell'indutria del gas?

Perche' Cuomo non ha a cuore la sua gente quando sono innumerevoli i casi di malattie, traumi fisici ed emotivi dal vivere vicino al fracking?

Qui il reportage del Rolling Stone Journal. 

Il giornalista gli ricorda che il film di Josh Fox sara' visto da tante persone, da tanti *elettori* e che questi elettori se ne ricorderanno al momento di dare il loro voto, in uno dei prossimi Novembri, il tipico mese delle elezioni negli USA.

Nel film ci sono cose drammatiche, come in Gasland, come nei report del New York Times.

Materiale radioattivo di scarto mandato direttamente nei fiumi, i tentativi di manipolare l'informazione da parte dell'industria del petrolio, i rubinetti in fiamme, la scienza e pagamento che dice quello che vuoi tu, la potente associazione Oil and Gas americana, Pittsburg che e' riuscita ad avere un ban sul fracking, gli scienziati veri che dicono le cose in chiaro, i segreti dell'industria del petrolio, il cemento nei pozzi di gas che cede e lascia la monnezza migrare nel terreno.

Dura solo 20 minuti e vale la pena di essere visto.






Wednesday, July 18, 2012

La Saras contro Arborea



Gentili membri della giunta regionale di Oristano,

Dr. Emanuele Cera,
Dr. Gianfranco Attene,
Dr. Serafino Corrias,
Dr. Alfonso Marras,
Dr. Alessandro Murana,
Dr. Gianni Pia

mi chiamo Maria Rita D'Orsogna sono un fisico e insegno a Los Angeles. E' probabile che non abbiate mai sentito parlare di me, ma sebbene viva lontano dall'Italia e la mia vita sia oltreoceano, ho speso gli ultimi 5 anni del mio "tempo libero" a cercare, per quanto possibile, di evitare che l'Italia diventasse un campo di petrolio,  facendo informazione libera. E questo solo perche' non lo trovo assolutamente giusto che il bel paese venga bistrattato in questa maniera affaristica da petrolieri e speculatori.

Da Nord a Sud infatti, non c'e' comunita' che non sia interessata da trivelle, buchi, sondaggi esplorativi, stoccaggio, come se l'Italia fosse non il giardino del mondo ma una landa desolata da trivellare alla ricerca di petrolio e gas scadenti e assolutamente irrilevanti per il fabbisogno nazionale, senza rispetto, senza amore, senza coscienza.

Venezia, il Curone, l'Emilia terremotata, Pantelleria, la Val di Noto, la Basilicata, la Costa dei Trabocchi in Abruzzo, il Salento, il Gargano, la Lombardia, la Toscana, e adesso anche la Sardegna. Tutti a fare buchi.

Non credete a quello che dice la Saras.

Sono tutte bugie scritte ad arte dalla ditta dei fratelli Moratti per ingannarvi e per convincervi della bonta' di interventi che buoni non sono stati e non saranno mai, in nessuna parte del mondo, in 150 anni di storia petrolifera.

Mai.

La Val D'Agri in Lucania e' irrimediabilmente persa - ci sono laghi intrisi di sostanze petrolifere, senza vita, ci sono sorgenti millenarie chiuse perche' inquinate, l'aria sa di zolfo, ci sono morie di pesci e di flora, ci sono riversamenti frequenti di materiale tossico e cancerogeno che finiscono nei campi. I tumori  aumentano, la gente emigra.

Con tutte le royalties di cui parla la Saras, la Val D'Agri dovrebbe essere ricchissima. Invece e' tutto il contario: il petrolio ha stroncato le gambe a qualsiasi altra attivita' produttiva che poteva svilupparsi. E cosi, secondo il rapporto dell'Istat per il 2011 la Basilicata e' la regione piu' povera d'Italia. Agricoltura, viticoltura, turismo, allevamenti di animali. E' tutto in declino in Val D'Agri.

L'Adriatico settentrionale e' interessato da enormi problemi di subisdenza e di abbassamento del terreno a cui le estrazioni di metano hanno contribuito notevolmente nel corso degli anni.  Lo dicono gli stessi rapporti dell'ENI. Alcune piattaforme sono addirittura state sequestrate dalla magistratura per i problemi collegati alla loro stabilita'. Il litorale di Ravenna soffre di erosione, di spiaggie inquinate ed arretranti.

Il pozzo di Trecate, in provincia di Novara e' esploso nel 1994 e la bonfica e' stata solo parziale. Ha piovuto petrolio per 3 giorni. Nel 1991 ci sono stati altri scoppi a Policoro, con l'incendio di un pozzo di metano. In provincia di Rovigo c'e' un pozzo che dal 2010 ad oggi emette esalazioni metanifere senza che nessuno sappia o voglia fermarlo. Fanno quasi due anni.

Non e' vero che le attivita' trivellanti possono coesistere con l'agricoltura di pregio, come quella che esiste ad Arborea.

Non e' vero.

Studi scientifici mostrano come le esalazioni di idrogeno solforato - dai pozzi, dagli impianti - siano detrimentali all'agricoltura. In California per legge, i petrolieri devono comprare una pagina di giornale ogni tre mesi per dire allla gente che vivere nei pressi di pozzi di gas e di petrolio fa venire il cancro.

Ma poi e' il semplice buonsenso: chi di voi mangerebbe prodotti di "qualita'" allevati vicino a pozzi puzzolenti di gas? Chi manderebbe i propri figli in vacanza in un posto che sa di petrolio? Chi comprerebbe case a ridosso di pozzi e di oleodotti?

Tutti conoscono la triste storia di Sarroch, un paese in cui i Moratti - come l'ENI, come tutte le ditte petrolifere del mondo - hanno distrutto ogni cosa che hanno toccato con il miraggio di qualche posto di lavoro - a zero sicurezza, zero rispetto per l'ambiente, e solo per ingrassare i loro portafogli.

Ed e' questa che Arborea potrebbe diventare: un pozzo tira l'altro, e poi ci saranno oleodotti, e impianti di purificazione, di smistaggio, e voila', e' arrivata la petrolizzazione e da quella non si torna indietro.

Parlano di 3 miliardi di metri cubi di gas - se e' vero.

Dato il fabbisogno nazionale di 80 miliardi l'anno, 3 miliardi coprirebbero almeno 14 giorni.

Pensateci: tutto il gas di Arborea servirebbe all'Italia per 2 settimane di fabbisogno nazionale - in totale, a fronte di 20 o 30 anni di vita del pozzo, e ammesso e non concesso che venga commercializzato in Italia questo gas.

Dicono di non essere "dentro" a zone protette.

Ma sono a pochissime centinaia di metri da zone importanti di SIC e con stagni e fenicotteri da proteggere. L'aria non si ferma mica perche' c'e' il confine della zona protetta!

Si puo' vivere senza petrolio e senza gas.

Non si puo' vivere senza aria pulita, senza acqua pulita, e senza la speranza di un domani migliore.

Io non ho i soldi, la notorieta' e il potere dei fratelli Moratti, ma ho la certezza che il loro progetto non portera' niente di buono alla vostra comunita'. Qualcuno deve fare qualcosa per fermare questa follia, e spero che quel qualcuno siate voi.

Vogliate prendere coscienza, informazioni, osservando quel che succede in Italia e nel resto del mondo ovunque ci siano situazioni simili.

Il potere di fare la cosa giusta e' nelle vostre mani.

Occorre dire alla Saras, in maniera inequivacabile "no grazie", qui ci teniamo al nostro territorio, andate a bucare altrove.

Non lasciatevi ingannare.

Cercano il dialogo ed il compromesso perche' il dialogo ed il compromesso iniziano con un "si".

Grazie e buon lavoro,

MRD









Monday, July 16, 2012

Betta contro la Aleanna Resources




IO NON VOGLIO CHE NESSUNO BUCHI LA MIA TERRA

Elisabetta Sala, 
Fabbrico, Reggio Emilia 
Luglio 2012


Quello che segue e' uno scambio di email fra Elisabetta Sala, una Cittadina coraggiosa e combattiva di Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, nella zona del terremoto di Maggio 2012 e Stefania Bruni, una rappresentante della Aleanna Resources che cercava di tranquillizzare tutti con la solita sciorina del "sono solo esplorazioni" e noi portiamo lavoro, soldi, felicita' a tutti.

La pubblico perche' e' bella e perche' la Aleanna e compari devono sapere che qui non prendono in giro nessuno, e che nessuno ce li vuole qui, ad insistere con il trivellare una zona sismica, e gia' bucata a piu' non posso.

Della Aleanna Resources abbiamo parlato tante volte su questo blog. Ad esempio qui, qui, e qui.







Fantozza: 102.4 chilometri quadrati -  Bugia: 104.7 chilometri quadrati


L'indirizzo email - pubblico - della dottoressa Stefania Bruni e' sbruni@aleannaresources.com. Notare che i petrolieri hanno bisogno di una "specialista" nella comunicazione e nei contatti con la stampa, ovviamente per ripulirsi la coscienza. Quanti soldi sprecati!



Ecco una cosa carina, sommergere questa Bruni di email di contrarieta',  e non perche' ce l'abbiamo con lei, che e' solo una semplice impiegata, ma se non altro per dare il messaggio ai capi di Roma, Dallas o dovunque essi siano che VERAMENTE NON CE LI VOGLIAMO QUI:

Ecco allora cosa dice Betta alla Aleanna Resources:



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Buongiorno dottoressa Bruni

vi ringraziamo per la solidarieta' dimostrata pubblicamente per noi popolazioni colpite dal recente terremoto.

Ma terremoto a parte, che ci volete fare con i permessi esplorativi proprio su casa mia ? O di fianco a casa mia perche' non e' che Novellara, Reggiolo o Rolo sian lontani.... E comunque non e' nemmeno piu' questo il principio.

IL PRINCIPIO E' CHE L'ITALIA E' UN TERRITORIO FRAGILE, STANCO, IN MOVIMENTO, INQUINATO, DANNEGGIATO, E AL COLLASSO.

Percio' basta con qualsiasi attivita' che possa mettere in pericolo l'ambiente in quasiasi modo.

Lasciarvi la possibilita' di RICERCARE idrocarburi nel nostro sottosuolo equivale ad accettare il fatto che nell'eventualita' essi venissero trovati, li' nascerebbe un pozzo estrattivo, si andrebbe in profondita', fino a 3000 metri, ed un pozzo di gas non sbuca da solo come un fungo.... Occorre TRIVELLARE.

Percio' io non accetto. IO NON VOGLIO CHE NESSUNO BUCHI LA MIA TERRA.

A che serve un permesso eplorativo se non ad esplorare il terreno alla ricerca di Gas o greggio?

Come si esplora? Con la torcia ? Il microscopio? La lente di ingrandimento?

Sappiamo come operate.

E' sufficente chiedere a chi ha gia' autorizzato le perforazioni anche nella bassa mantovana anni fa.

E' sufficente informarsi un pochino.

Lo sapete che adiacente a noi c'e' gia' operativa la concessione Mirandola da oltre 30 anni - vero?

Alcuni di noi, come la sottoscritta, hanno anche amici, parenti o conoscenti che lavorano presso i pozzi esistenti.

Percio' noi emiliani siamo informati sulle tecniche esplorative e su come funzionano le estrazioni di idrocarburi nel sottosuolo.

Voi avete eliminato il video delle perforazioni, ma i vostri colleghi di Po Valley hanno interessanti Brochure...

La ricerca di idrocarburi viene effettuata con tecniche conosciute benissimo dal pubblico, ormai anche da quello di bassa o media cultura.

Percio' bando alle chiacchiere signori.

Come abitante del comune di Fabbrico RE, come cittadina emiliana, sono contraria a qualsiasi attività esplorativa nel sottosuolo che possa danneggiare fauna e flora locale.

Abbiamo oasi faunistiche. Zone di riserva.

Siamo in tanti ad essere contrari ai vostri interventi, a quelli di Po Valley, Terracon, Edison.

Siamo in tanti sopra e sotto Reggio Emilia. Chi ignora verrà informato.

Gazzetta di Reggio Emilia

Io mi metto di traverso.

Nella mia zona non bucherete un cm.

Deferenti ossequi.

Elisabetta Sala abitante di Fabbrico RE

Saturday, July 14, 2012

Sacramento boccia i pozzi di stoccaggio del gas



Do I think it's likely there would be a problem? 
No. But as we've seen in many recent events, things do happen that we don't expect. 
In this instance, I think it's simply a risk too big to take, 
given the marginal need for this facility.


Credo che ci possano essere problemi? 
No. Pero' come abbiamo visto accadere in molti eventi recenti, a volte succedono cose inaspettate.
In questo caso, credo che sia un rischio troppo grande che non possiamo prenderci, e data l'utilita' marginale di questo progetto



E cosi mentre in Italia si copiano solo le cose sciocche degli americani, le cose buone passano in sordina.

Il nome "Florin gas field" forse non dice molto in Italia, ma per circa cinque anni e' stato un piccolo di campo di battaglia fra cittadini e petrolieri.

Questo campo di gas - Florin - e' in realta' esausto dal 1987, avendo finito il suo ciclo produttivo.

Venti anni dopo, nel 2007, una ditta dal nome Sacramento Natural Gas Storage ha avuto la brillante idea di usare i pozzi dismessi per farci un centro di stocccaggio.

Pompo dentro d'estate, estraggo d'inverno, e poi conto i soldi.

Esattamente come si vuol fare a Rivara, a San Martino sulla Marrucina, a San Benedetto del Tronto, a Porto Sant'Elpidio.

Il giorno 12 Luglio 2012, dopo 5 anni di battaglie, il progetto e' stato definitivamente bocciato dalla PUC dello stato della California, per 3 a 2. La PUC e' la Public Utilities Commission  che decide sul'utilita' delle opere pubbliche e di atto impatto e il cui direttivo e' costituito da 5 membri votanti.

Anche qui la stampa ha parlato di Davide contro Golia, considerato che c'erano in ballo 70 milioni di dollari di progetto per stoccare  7.5 miliardi di metri di cubi di gas a ridosso della zona residenziale di Avondale/Glen Elder a Sacramento.

Il film l'abbiamo gia' visto - le promesse da parte della ditta committente di lavoro, soldi, gas da stoccare, il "bisogno" di sicurezza energetica,  e udite udite, il promuovere il gas come "energia verde":

Queste infatti le parole del capo della Sacramento Natural Gas Storage, Don Russell:

Now that we're scared of natural gas, what does that do to the state for the next 20 years? It's the bridge to renewable energy. If you back off that, it's tough on the economy and the whole green energy movement.

Ora, se abbiamo paura del gas naturale, cosa fara' lo stato per i prossimi 20 anni. E' il ponte verso l'energia rinnovabile. Se ti fermi qui, e' dura per l'economia e per tutto il movimento di energia verde 

Ma non gli hanno creduto, ne residenti, ne la maggioranza dei membri della commisione, appunto perche' i rischi non valgono i benefici. Nel 2010 infatti a San Bruno, vicino a San Francisco e' scoppiata una tubatura di gas, causando la morte di otto persone.

Mark Ferron, anche lui membro votante della PUC:

While the project no doubt would provide added flexibility and reliability for natural gas, it is clearly not essential.

Anche se il progetto avrebbe portato flessibilita' e certezze per il gas naturale, e' chiaramente non essenziale.

Interessante l'opinione di Catherine Sandoval, ultimo membro che ha votato no al progetto. Lei e' originaria di Montebello, CA dove c'era un vecchio campo di gas trasformato - nel 1956 - in un sito di stoccaggio del gas. La Sandoval ricorda che il sito ha avuto numerose perdite nel corso degli anni, che l'area scelta a Sacramento e' intensamente popolata e anche qui, che per questo il gioco non vale la candela.

Il rapporto finale della PUC e' che

...not building the project is the “environmentally superior” alternative. The project poses “significant and unavoidable” impacts including the potential for gas leaks and groundwater contamination.

 ...non costruire il progetto e' l'altermativa "superiore dal punto di vista ambientale". Il progetto pone degli impatti "significativi e inevetabili" fra cui il potenziale di perdite di gas e di contaminazione delle falde acquifere.

E poi si aggiunge

The proposed project is not considered environmentally preferable due to the potential consequences of release of natural gas within an area containing a substantial population. 

Il progetto proposto non e' considerato preferibile dal punto di vista ambientale a causa del poteniale rilascio di gas naturale in un area che continene popolazione elevata. 

Gas migration could result in groundwater impacts, health effects and potentially flash fires or explosions. 

Le migrazioni di gas potrebbero risultare in impatti alle falde acquifere, danni alla salute e potenziali esplosioni di incendi. 

 Fine del progetto dunque con buona pace della Sacramento Natural Gas Storage. I cittadini che si sono attivati per questi scorsi 5 anni non stavano nella pelle per la gioia, una specie di scene come quelle viste a Bomba.

 E in Italia?

Dobbiamo aspettare anche noi una nuova catastrofe a San Martino sulla Marrucina, a Porto Sant'Elpidio, a San Benedetto del Tronto a Rivara, dove vogliono stoccare gas in zone densamente abitate, prone a terremoti e subisdenza per decidere che e' forse non e' utile a nessuno continuare a insultare madre natura per speculazioni di dubbia utilita'?