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Saturday, August 31, 2013

Le sfide di Piero Angela


La democrazia non può basarsi sull'ignoranza dei problemi, perché uno dei suoi grandi obiettivi è proprio quello di rendere i cittadini responsabili e consapevoli, in modo che possano esercitare i loro diritti utilizzando meglio la loro capacità di capire.

Piero Angela,
Viaggi nella scienza

Nel 2006, Piero Angela scrisse un libro che si intitolava "La sfida del secolo" in cui sosteneva che era imperativo cercare nuove fonti energetiche visto che quelle esistenti - petrolio e gas - sono in "via d'estinzione" - parole non mie.

Parlava del picco del petrolio, e diceva che occorre

1. puntare sulle energie rinnovabili, "ma senza pretendere troppo";
2. non immettere nell'ambiente inquinanti che superino la sua capacità di assorbirli;
3. non aumentare l'uso delle risorse non rinnovabili;
4. puntare sulla ricerca scientifica per migliorare l'efficienza energetica ed evitare gli sprechi inutili;
5. diminuire drasticamente le emissioni di sostanze inquinanti, anche a costo di qualche sacrificio;
6. impegnarsi affinché i paesi in via di sviluppo non ripetano le stesse fasi inquinanti del nostro sviluppo occidentale.

Da allora devono essere cambiate tante cose.

In tempi piu' recenti infatti il Piero nazionale ha cambiato rotta sull'uso delle fonti fossili e dei problemi che comportano.

Nel 2010 infatti compare uno dei primi servizi sullo shale gas a Superquark e su questa "nuova tecnologia" che "ha moltiplicato i giacimenti di gas naturale sfruttabili". 

Dei sei punti di cui sopra, nessuna traccia.

Nel 2012 invece un nuovo servizio a Superquark sulle trivelle in Adriatico in cui si spiegava che molte specie marine "colonizzeranno le piattaforme a mare" e che queste diventano un vero e proprio "laboratorio di studio degli ecosistemi marini".

Anche qui, nessun riferimento all'inquinamento, agli scarichi in mare di materiale di risulta, alle alte concentrazioni di mercurio nei corpi dei pesci catturati vicino alle piattaforme. Nessuna riflessione sul fatto che se vogliamo fare i laboratori sugli ecosistemi marini, e' molto meglio finanziare la ricerca di base invece che pensare che saranno i petrolieri a risolverci anche le curiosita' scientifiche.
 
Quest'anno Superquark ci riprova con il fracking.

Nella puntata dell'8 Agosto 2013 Piero Angela prima e Lorenzo Pinna dopo ci parlano del gas non-convenzionale da scisti nel North Dakota come della manna scesa dal cielo. Tutto quello che si dice e' asettico, perfetto, senza problemi.

La "scienza e la tecnologia" che risolvono tutti i problemi energetici, addirituttura "ribaltando la situazione" e prospettando l'indipendenza energetica per gli USA. 

Nel servizio pero' non c'e' traccia alcuna di tutti gli effetti negativi del fracking sulle comunita', sugli enormi volumi d'acqua impiegati, sul fatto che questa acqua torni a madre natura inquinata da sostanze chimiche piu' o meno cancerogene e tossiche, su dove e come smaltire gli scarti di trivellazione.

Niente.

Si parla solo di pompe, fratturazione, sabbia, e di eventi "complessi". Mai di inquinanti.

Forse Piero Angela non lo sa, ma studio dopo studio mostrano, per esempio, la presenza di elevate concentrazioni di arsenico, stronzio, selenio, metano, etano e propano in varie localita' da fracking, in alcuni casi anche 18 volte piu' di quanto accettabile. 

Addirittura in Texas c'e' una citta' dove l'acqua di falda e' finita a causa del pompaggio eccessivo di acqua per il fracking. 

E i problemi alla salute di chi vive vicino alle trivelle o al gas che viene bruciato? E gli effetti sul bestiame? Sull'agricoltura? E la sismicita' indotta? 

Eppure ci sono molti articoli, anche su Science che ne parlano.

Non legge Science Piero Angela? 

In Arkansas dopo l'arrivo del fracking ci sono stati la bellezza di 1000 terremoti nell'arco di due anni,  in zona prima asismica e di grado anche 4.7 Richter.  C'e' addirituttura una causa in corso per sismicita' indotta.

E magari se quelli di Superquark avessero voluto guardare un po piu in dettaglio del mezzo minuto dedicato a Williston, avrebbero scoperto mille altri problemi sociali.

Ecco qui, come si vive a Williston, la capitale del fracking del North Dakota.  L'ho conosciuta una ragazza di li. Quasi ci piangeva a ricordare come era la sua citta' prima che venissero quelli delle trivelle.

E perche' si intervistano solo i petrolieri del North Dakota e Massimo Nicolazzi ex dipendente Agip-ENI?

E non vogliamo parlare dell'attivismo degli americani? Del milione di lettere arrivate ad Obama contro il fracking? Del fatto che lo stato di New York abbia una moratoria contro il fracking da circa 5 anni?

Tutte queste cose non sono di interesse al pubblico di Superquark?

Com'e' possibile preparare una puntata sul fracking e non imbattersi in un problema che sia uno collegato a tale tecnica?

Non e' forse compito di un giornalista serio mostrare anche le cose sgradevoli del fracking?

Anche il governo USA e' pro-fracking. Obama non ne fa mistero. Ma questo non impedisce ai giornalisti veri di raccontare la vita di chi con il fracking ci vive ogni giorno. Legga Piero Angela i commentari del New York Times, i servizi di PBS, la TV pubblica americana, o quelli di ProPublica, ascolti i reportage di NPR, la radio pubblica USA. E magari vada ad intervistare uno dei residenti di Williston che non lavora per il petrolio.

Forse una volta guardare Superquark avrebbe insegnato qualcosa a noi cittadini,  ci avrebbe resi "responsabili e consapevoli" e ci avrebbe "aiutato ad esercitare" e i nostri diritti utilizzando meglio la nostra "capacità di capire".

Una volta, forse.

Non certo la sera dell'8 Agosto 2013.

Thursday, August 29, 2013

Scoppio di pozzo in Texas

Eccoci qui.





Un pozzo e' scoppiato a Victoria, Lavaca County, in Texas, dando origine ad un pozzo che brucia per ore.

I vigili del fuoco finora non sono stati capaci di domare le fiamme.

Stavano trivellando in orizzontale, e voila' uno scoppio - simile ad una piccola bomba, dicono - ed un fuoco che arde da 4 ore.

Ci si aspetta che brucera' per un paio di giorni.

Evviva.


Fracking e terremoti: prima causa in tribunale


"Given the strong spatial and temporal correlation between the two wells and seismic activity on the fault, it would be an extraordinary coincidence if the recent earthquakes were not triggered by the fluid injection. For these reasons, I conclude that fluid injection triggered the recent seismicity."

Data la forte correlazione spazio-temporale fra i pozzi di reiniezione e l'attivita' sismica sulla faglia, sarebbe una coincidenza straordinaria se i terremoti recenti non fossero stati innesati dalla reiniezione di fluidi. Per questi motivi, concludo che la reiniezione di fluidi ha causato la recente sismicita'.

Steve Horton, Seismological Research Letters
sui terremoti attorno a Greenbrier, Arkansas
March/April 2012 
 
Un sacco di persone mi mandano link sul fatto che anche il Sole 24 ore si sia svegliato sulla questione fracking, e che dica che "l'estrazione prolungata causa terremoti"

Beh, meglio tardi che mai.

Questo dimostra che non e' piu' possibile far finta di niente e che l'informazione non si puo' piu imbavagliare, neanche in Italia. Troppi i report, troppi i nostri blog, i nostri siti indipendenti che continuano a parlare di terremoti, e inquinamento delle faglie, e acqua marroncino nei rubinetti.

Ma il Sole 24 ore ha ancora molto pane da mangiare per recuperare, perche' ci sono decine e decine e decine di studi che collegano le trivelle ai terremoti.

Ed ecco qui. La prima causa in tribunale contro i fraccanti per trivelle e terremoti.

Succede a Greenbrier, Arkansas.
Ne avevamo parlato qui gia' nel 2011.

Il tutto e' molto semplice.

Prima delle trivelle del fracking e delle reinizioni sotterrannee di monnezza petrolifera, niente terremoti.

Arrivano le trivelle del fracking e delle reinizioni sotterranee di monnezza petrolifera, arrivano i terremoti.

Si fermano le trivelle del fracking e delle reinizioni sotterranee di monnezza petrolifera, finiscono i terremoti.

Lineare. Lampante.

Fra il 2010 e il 2011 ne hanno registrati 1000 di terremoti.
Il maggiore era di intensita' 4.7 Richter.

Nessuno a Greenbrier poteva pensare, allora che la colpa fosse delle attivita' di fracking della Chesapeake Operating, Inc e della BHP Billiton che acquisto' le operazioni della Chesapeake.

Ma quando Scott Ausbrooks dell'Arkansas Geological Survey e Steve Horton dell' Universita' di Memphis Center for Earthquake Research and Information spiegarono dopo un po' che la causa degli sciami sismici era molto probabilmente delle trivelle, si decise di chiudere i pozzi incriminati. 

Infatti, i due, allarmati dalle ripetute chiamate dei residenti che si lamentavano dei numerosi tremori quotidiani - anche dodici al giorno - decisero di installare delle stazioni di monitoraggio attorno ai due pozzi di reinizione nella zona. 

Il 98% delle scosse si era registrato nel raggio di 5 chilometri dai pozzi. In piu', i due scoprirono l'esistenza di una faglia sismica prima di allora sconosciuta, ora chiamata faglia di Guy-Greenbrier.

A questo punto le autorita' non poterono piu fare finta di niente. 

Vi fu una moratoria permanente su un area di circa 3,000 chilometri quadrati sulle attivita' di reinizione attorno alla nuova faglia.
 
E cosi' i residenti decisero di fare causa ai petrolieri responsabili, anche quelli che inizialmente erano favorevoli al fracking in citta'.

E' la prima volta che si va in tribunate per i danni da fracking e della sismicita' indotta.
Ed e' anche una causa molto importante, perche' potrebbe dare l'avvio a molte altri contenziosi legali.

Dopotutto la terra non ha tremato solo a Greenbrier per colpa delle trivellazioni. Casi simili ci sono anche in altre zone dell'Arkansas, nel nord del Texas, in West Virginia e a Youngstown, Ohio.

"The scientific community is really focusing on this issue so I imagine we will see more cases because of that. That's one of the new battlegrounds."

E questo lo dice Barclay Nicholson, avvocato di Houston che lavora per i petrolieri.

Dal canto loro i petrolieri dicono che non potevano predire i terremoti, e che una volta appurata la connessione fra terremoti e trivelle hanno fatto tutto quello che potevano per fermarli e che in ogni caso... il fracking ha portato milioni e milioni di dollari di investimenti in Arkansas e che ha dato lavoro e gas a tutti.
    
It’s something that happened, we addressed it and developed some rules to keep it from happening again and everyone has moved on.

Questa e' la posizione di Lawrence Bengal, direttore del consorzio petrolifero "Arkansas Oil and Gas Commission". Come dire,  che vuoi che sia un terremotino di qua o di la.  Let's move on. Si, per lui che non sente la terra tremare sotto i piedi!

Vediamo come va a finire.




Wednesday, August 28, 2013

Piero Angela, superquark e il fracking

Eccolo uno dei primi video di Superquark sul fracking.

Correva l'anno 2010.

In Italia del fracking non si parlava quasi per niente.

Gasland era uscito solo un anno prima.

4 minuti su Rai Scienza.

"Una nuova tecnologia ha moltiplicato i giacimenti di gas naturale sfruttabili.  Una scoperta in grado di cambiare gli scenari energetici mondiali?"




Notare che nel video e' tutto molto asettico e ingegneristico.

Mentre lo guardavo, spettavo con ansia di vedere cosa dicessero su COME si tira fuori il gas.

Ecco qui spiegato l'arcano: le roccie vengono fratturate con "pompe" che iniettano "acqua" e un po di "sabbia" alla fine per mantenere aperte le fessure.

Nel video non compaiono mai le parole "falde acquifere".

Nel video non compaiono mai le parole "sismicita' indotta".

Nel video non compare mai le parole "inquinamento atmosferico".
 
Vanno ad intervistare i rappresentanti della ditta Quicksilver, ditta texana che trivella nel Barnett Shale.

Dimeticano di dire che la Quicksilver e' la stessa che vuole trivellare sotto i cimiteri.

Dimenticano di dire che il 90% - si il 90% - degli impianti collegati alle estrazioni di gas nel Barnett Shale emettono sostanze inquinanti e tossiche, fra cui benzene, cancerogeno.

Addirittura, secondo i calcoli del prof. Al Armendariz le operazioni petrolifere presso il Barnett Shale emettono piu' smog e inquinamento di tutte le macchine, camion, autobus ed aereoporti di tutta l'area metropolitana di Dallas.

Non hanno intervistato nessuno dei residenti. Amen.

Chissa, magari se gli trivellassero sotto casa sua a Piero Angela, Superquark farebbe dei servizi diversi.





Monday, August 26, 2013

Calabria: in 20,000 contro le trivelle

Spiaggia di Schiavonea, Corigliano Calabro 25 Agosto 2013
Una catena umana di ventimila persone per dire no alle trivelle nel mar Ionio.














IN 20,000 NELLA CATENA UMANA DI CORIGLIANO CONTRO LE TRIVELLAZIONI PETROLIFERE IN TERRA E MARE 

La Calabria c’e ed è presente in modo massiccio contro le trivellazioni petrolifere in terra e mare. Erano 20.000 i partecipanti all’odierna e straordinaria catena umana che si è tenuta sulla spiaggia di Schiavonea secondo i dati forniti dall’ amministrazione comunale di Corigliano Calabro.

Uno tra i più grossi comuni della fascia jonica che dopo l’insediamento comunale ha fatto propria la nostra storica catena umana che a Policoro è giunta alla III edizione e che ha visto partecipare nell’ edizione dell’11 agosto 2013 ben 7.000 persone, tra cui anche diversamente abili (verso i quali la ns. riconoscenza non avrà limite).

Il comune di Corigliano insieme con quello di Rossano si è dichiarato contrario a qualsiasi forma di sfruttamento del territorio da parte delle compagnie petrolifere, ultimi comuni del golfo di Taranto che mancavano all’appello No Triv.

Grande gesto di responsabilità e di forza da parte dei calabresi dell’hinterland di
Corigliano Calabro che oggi dandosi la mano hanno detto NO con fermezza a qualsiasi ipotesi di trivellare la terra o peggio il mare.

La Calabria e il sud sono stanchi di 30 anni di politiche distruttrici del
territorio, di programmi e progetti che non portano sviluppo e benessere ma
distruzione dell’ambiente, danni alle economie locali e malattie.

Nella sola Sibaritide i cittadini hanno respinto negli ultimi anni l’Enel con la centrale a carbone, un grosso rigassificatore e le petroliere che sarebbero
attraccate nel porto di Corigliano per alimentare centrali termiche.

C’e una Calabria che crede nel proprio territorio e che da esso in modo  sostenibile vuole ottenere sviluppo e benefici economici nei settori trainanti della pesca, del turismo e dell’agricoltura.

A Corigliano si trova la flotta dei pescherecci più grossa della Calabria. Presenti nella catena umana odierna numerosi esponenti politici calabresi di tutti partiti e alcuni consiglieri regionali. Il Ministero dell’ambiente bocci pertanto le istanze di ricerca petrolifera nel mar Jonio e altrettanto faccia la regione Calabria , opponendosi al governo centrale e bocciando anche le procedure di Via per le istanze di trivellazione sulla terra ferma.

Ringraziamo l’amministrazione comunale di Corigliano , il Codiss, il Cotaj ,il SIb che insieme al gruppo di Noscorie–NoTriv ha contribuito all’ottima riuscita dell’iniziativa

Grazie Corigliano e grazie Calabria.

Cordiali  Saluti
Felice Santarcangelo
NOSCORIE TRISAIA
tel 3357196709


Sunday, August 25, 2013

Greenpeace al gran premio del Belgio

This Grand Prix is Shell's biggest day of the year. 
They've spent millions of euros plastering their logo 
everywhere and entertaining scores of VIP guests, 
but the one thing they don't want to talk about is their plan for Arctic oil drilling

Tony Martin, Greenpeace 

Eccoli qui, gli attivisti di Greenpeace a protestare contro le trivelle in Artico, alla cerimonia finale del gran premio del Belgio. 

La Shell e' uno degli sponsor principali del gran premio del Belgio dal 2011. E' anche il maggior proponitore delle trivelle in Artico.

Anzi, ci hanno gia' provato varie volte, ma hanno dovuto abbandonare i primi tentativi a causa della difficolta' di trivellare in aree cosi remote e dalle condizioni climatiche difficili.

Gli attivisti hanno attaccato il loro striscione che poi e' venuto giu', telecomandato, durante la cerimonia di premiazione, in diretta. Cosicche' tutto il mondo ha potuto vedere.

Bravi che continuano a tenere alta l'attenzione.






Ecco qui altre foto da Reuters:




In un comunicato stampa, Greenpeace afferma che 35 attivisti hanno lavorato per questo evento e che i due che hanno affisso il cartello principale sono stati arrestati. 

Gia' nel luglio del 2013, sei donne si erano arrampicate sull'edificio piu' alto di Londra e d'Europa, The Shard, per lo stesso scopo, protestare contro le trivelle in Artico. Le sei donne erano di nazionalita' Regno Unito, Canada, Svezia, Polonia, Olanda e Belgio. 

Hanno scalato i 300 metri dell'edificio e hanno srotolato anche loro uno striscione in favore dell'Artico. Ci hanno messo 16 ore per completare l'opera - erano 87 piani di edificio.







Eccole qui con la bandiera. Che brave.

Sono state arrestate anche loro.



Saturday, August 24, 2013

Le 710 puzze di Three Creeks


Delle Tar Sands del Canada, in Alberta, abbiamo parlato gia' tante volte. Ettari ed ettari di foresta abbattuta per tirarci fuori bitume, inquinando laghi, terreni e aria.

Varie famiglie, esaspertate e malate, si arrendono e se vanno, come riporta un report del Globe and Mail, il piu' diffuso quotidiano canadese.

Alain Labrecque, residente a Three Creeks, molla nel 2011, dopo che lui, sua moglie e i suoi due bambini iniziano ad avere problemi di nausea, mancamenti, problemi digestivi, crampi muscolari e mal di test.

We started getting dizzy and getting headaches. We just couldn’t shake it. It came all at once, in 2010, after an oil company expanded operations around the family’s farm southeast of Peace River."

It’s like you’ve got a belt strapped on your head the whole time

Suo fratello Donald Labrecque ha deciso di andarsene pure lui - e per gli stessi sintomi: mal di testa, spasmi muscolari, sangue dal naso.

Da dove vengono tutti questi problemi?

I residenti pensano che la colpa di tutto sia lo stoccaggio di bitume in zona, da parte della  Baytex Energy Corporation, che appunto sono arrivati nel 2010. 

Si sono cosi rivolti agli uffici di Protezione Ambientale dell'Alberta, che gli hanno detto: beh, tenete le porte chiuse quando puzza!

Ma non sono solo i Labrecque a lamentarsi.

Dal 2010 ci sono state ben 710 denuncie di puzze e sintomi di malattie alle persone e agli animali nel giro di 20 chilometri da Three Creeks.

710 in tre anni.

Il Ministero dell'Energia dell'Alberta dice che non sa quale sia il problema - e' tutto a norma!

Mmh. Chissa, che magari il problema non siano proprio le norme!

I 4 figli di Thera Breau - tutti meno di sette anni di eta' - erano i vicini di casa dei Labrecque. I ragazzi avevano tutti problemi di insonnia, incontinenza, spasmi muscolari, eczemi.

Vanno in vacanza, le malattie scompaiono.

Tornano a casa, le malattie ricompaiono.

Non e' difficile fare due piu due.

La Baytex le ha detto che era intolleranza al lattosio, o magari muffa in casa. Thera Breau non aveva figli intolleranti al lattosio e in casa non aveva muffa.

Se ne sono andati pure loro.

Carmen Langer era invece un ingegnere del petrolio. Anche lui ha abbandondato Three Creeks dove viveva e dove la sua famiglia aveva un ranch.

 “I’m very sick right now. I’m not even able to work.  We had to get out permanently.”

 Two year old Bodhi’s legs in March 2013. His mother, Thera Breau, believes that the rash was caused by fumes emanating from Baytex’s nearby bitumen tanks. Photo courtesy of Thera Breau.

Uno dei figli di Thera Breau. 
Secondo la mamma gli eczemi sono per colpa delle cisterne di bitume della Baytex.


La ditta incriminata, la Baytex, dice che e' tuttapposto, che e' un anno che non trivellano e che hanno installato sistemi di recupero vapori e gas.
Il ministro dell'energia dell'Alberta,  Ken Hughes, piu' o meno dice la stessa cosa. Che e' tuttapposto.

Magari si, potrebbe essere che le "regulations don’t anticipate every circumstance" e "we have something to learn from this”.

Ma mentre lui impara, la gente va via.
E come da prassi i petrolieri di turno - la Baytex - cerca di comprarsi il silenzio dei residenti, con acquisto di case e terreni in cambio di bavaglio a vita.

In uno dei contratti c'e' scritto che se vendono la casa, i proprietari, i loro eredi e successori non potranno parlare alla stampa, se non per dire che e' stato raggiunto un "accordo fra le parti".

Gli sara' vietato comunicare con qualsiasi ente politico, o rappresentante governativo sulla questione.

Non potranno fare commenti negativi sulla Baytex a nessuno.

Alain Labrecque -- signore che e' -- si e' trasferito in British Columbia. Il suo farm sara' chiuso e non vuole venderlo a nessuno, ne ad altri cittadini, ne alla Baytex, per non causare guai a nessuno e per non sottostare a dictat da chicchessia.

Dice:

“I don’t want to see anybody else living there”

Thursday, August 22, 2013

Brunetta: un po di interesse personale per il golfo di Taranto?

Interesse personale?
Beh sì, l'ho detto apertamente.
Del resto se le aprissero una discarica sotto casa cosa farebbe?

Renato Brunetta, sulla discarica programmata 
vicino la sua casa di Roma.


La stampa nazionale in Italia ha dato ampio rilievo al caso Renato Brunetta, ex Ministro della Pubblica Amministrazione,  che si oppone alla discarica sotto casa sua. Ha scritto sette interrogazioni ministeriali, una lettera al Messagero, e ora grazie a lui, tutta l'Italia sa che c'e' questa discarica della nostra discordia estiva.

Ma chi non ha santi in paradiso - o parlamentari con villa a Roma - e si vede costruire davanti casa TAV, pozzi di petrolio, inceneritori, siti di stoccaggio, raffinerie e ogni genere di abominio ambientale, che deve fare?  Quante interrogazioni parlamentari e quante lettere ha scritto Brunetta sull'ILVA, su Gela, su Falconara, sulle trivelle in Veneto, la sua regione?

Brunetta ha tutto il diritto di fare la sua battaglia. Spero pero' che questa sia per lui l'occasione di diventare piu' generoso - in tempo ed in interesse - con chi combatte contro la devastazione ambientale in altre parti d'Italia. E che questa storia lo porti a guardare non solo il suo orticello - o la sua discarica - ma ad ascoltare i problemi dell'italiano medio alle prese con gli stessi problemi e gli stessi timori ambientali, mutatis mutandis.

Altrimenti e' puro egoismo.

Vuole dei suggerimenti?

Beh, siccome mi occupo di petrolio ecco un po di progetti petroliferi in itinere in tutta la penisola,
direttamente dal Ministero dell'Ambiente e su cui magari Brunetta puo' fare altre interrogazioni ministeriali, scrivere lettere alla stampa, e se vuole pure mandare osservazioni di contrarieta'.

Anche sua moglie Titti Giovannoni e' benvenuta. 

Di tutte queste concessioni richieste presso il ministero dell'Ambiente la piu' dolorosa secondo me, e' quella del golfo di Taranto, che sara' tutto tappezzato dalle trivelle se nessuno fa niente.

I lucani e i tarantini hanno gia' veramente dato a questa nazione - la Basilicata e' stata trivellata a piu' non posso, e l'ILVA di Taranto e' ancora li con tutti i suoi veleni. Almeno il mare lasciamoglielo sano, per quel che resta.

Ecco Brunetta, se vuole, prenda carta e penna e si dia da fare.

I termini per le osservazioni di contrarieta' presso il Ministero dell'Ambiente scadono il 3 Settembre 2013.

Wednesday, August 21, 2013

Lettera al parlamento europeo contro il fracking e pro Balcombe



Dalla Francia mi arriva la richiesta di sottoscrivere un comunicato stampa a nome di tutti i gruppi ambientali, contro le trivelle e contro il fracking, da mandare a Bruxelles ed in supporto degli attivisti di Balcombe, UK.

Il proposto testo e' qui.

Per chi volesse sottoscrivere il tutto, basta solo farmelo sapere. Vanno bene tutti i gruppi ambientali, TAV, inceneritori etc, non solo petrolio.

Grazie mille.

Basta mettere nei commenti qui o su Facebook il proprio comitato o scrivermi (ma molto meglio mettere commenti)

Grazie a tutti.
MR

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La traduzione in italiano e' qui:


"Per quasi un mese, i cittadini britannici si oppongono pacificamente, ma con determinazione, alla esplorazione per ricerca di idrocarburi in substrato roccioso (shale gas) a Balcombe, Sussex. Dopo una prima ondata di arresti, il 26 luglio, i gruppi francesi contro lo gas shale gas e il carbone hanno inviato una lettera a tutti i deputati europei, per esprimere la loro preoccupazione per una politica più più diffusa in Europa a passare con la forza o brutalità della polizia progetti che mettono a rischio la qualità dell'ambiente e la salute dei cittadini.

E' considerato un segnale incoraggiante, che il Magistrate Court di Crawley abbia respinto, lo scorso Mercoledì 14 agosto, il divieto imposto agli arrestati da parte della polizia di tornare alla zona adiacente alla piattaforma di perforazione, al sito della manifestazione, e ai suoi dintorni.

Con questa sentenza, che accogliamo con favore, la Corte ha riaffermato il diritto di ogni cittadino britannico di manifestare. Tuttavia, certe accuse sono ancora pendenti contro diverse persone arrestate in Balcombe, tra cui quella di violare il Trade Union Labour Relations Act. Il loro processo è previsto per il 2 ottobre.

Oltre duemila persone sono venute a protestare contro la perforazione. Sono invece stati accolti da 400 agenti di polizia britannici venuti non a difendere gli interessi dei cittadini ma quelli della società Cuadrilla, che dopo un quindicina di giorni, ha potuto inziare le operazioni di perforazione. Va notato che l'unico rappresentante del partito dei Verdi in Gran Bretagna, Caroline Lucas, è stato portato via dalla polizia.

 
Gli attivisti francesi ed europei riaffermano il loro sostegno ai cittadini britannici che si sono mobilitati per difendere il loro ambiente e la loro qualità di vita.


Basandosi sul lavoro di molti scienziati, ricordiamo qui la nostra convinzione che il metano da scisti, in tutte le sue fasi, dal processo di estrazione alla distribuzione finale è un fattore aggravante dei cambiamenti climatici, e non puo' essere in alcun modo considerato un'alternativa agli idrocarburi convenzionali, nel contesto di una transizione ecologica. 


In generale, considerata l'assoluta autonomia di ciascun membro dell'Unione europea di scegliere il proprio mix energetico, chiediamo ai leader di tutti i paesi europei di avere come priorità quello di usare tutte le misure possibili per ridurre drasticamente il consumo di energia, educare le persone alla sobrietà, sviluppare le industrie locali di energia rinnovabile e mantenere la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini europei, la qualità delle acque, l'aria pulita e il bellissimo paesaggio.

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Dall'Italia

Conalpa - Comitato Nazionale  Alberi e Paesaggio (Loreto, Teramo)
Costituente Parco Nazionale Costa Teatina (Fossacesia, Chieti)
ARCI Associazione Comitato Provinciale Chieti (Chieti)
ARCI Associazione Provinciale Vasto (Vasto, Chieti)
Associazione Ernesto Ragazzoni (San Giulio Orta, Novara)
Comitato per la difesa del patrimonio artistico e paesaggistico del Lago d'Orta (Novara)
Lupus in Fabula (Fano, Pesaro-Urbino)
Ravenna Virtuosa (Ravenna)
Rete di Cittadini Liberi (Foggia)
Comitato No Triv Ionio (Policoro, Matera)
Nuovo Senso Civico (Lanciano, Chieti)
Animalisti Italiani Onlus (Roma)
Comitato Ambiente e Sottosuolo (Modena)
Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni (Teramo)
Emergenza Petrolio Abruzzo (Pescara)
Gruppo No Triv Cento (Ferrara)
Comitato Tangenziale Senza Scorie Romagnano Sesia (Novara)
Associazione Apnea Pantelleria Onlus (Trapani)
Ondaverde Onlus - Movimento Ecologista, (Falconara Marittima, Ancona)
Associazione Comitato Quartiere Villanova, (Falconara Marittima, Ancona)
Centro Studi Giuseppe Martella (Peschici, Foggia)
Associazione Civica Porta Nuova (Vasto, Chieti)
Gruppo d'Intervento Giuridico Onlus (Cagliari)
Accademia della Ventricina (Scerni, Vasto)
Comitati Cittadini per l'Ambiente (Sulmona, L'Aquila)
Comitato No Petrolio (Tollo, Chieti)
Associazione Bed and Breakfast "Parco Maiella Costa Trabocchi" (San Vito, Chieti)
No ai Progetti Igia e Siliqua (Sanluri, Sardegna)
No Trivelle Sardegna (Sanluri, Sardegna) 
Associazione Profumo di Mare (Reggio Calabria)
Libero Comitato Centroemilia (Ferrara)
Mediterraneo No Triv (Policoro, Matera)
WWF Zona Frentana e Costa Teatina (Lanciano, Chieti)
CARP Novara Onlus - Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte (Novara)
No Scorie Trisaia (Rotondella, Matera)
Fondo Ambiente Italia - Delegazione di Vasto (Vasto, Chieti)
Associazioni Ambientaliste FOLGORE e DEMETRA (Trani)
Comitato Difesa Nostro Territorio (Carpignano Sesia, Novara)
Comitato Abruzzese del Paesaggio (Pescara)
No al progetto Eleonora (Arborea, Oristano)
WWF Basilicata (Potenza)
Comitato 5 Giugno (Lecco)
Associazione per la Tutela della Salute e dell'Ambiente di Basilicata (Potenza)
Movimento Ambientalista BAT Puglia (Trani)
Active Citizen (Roma)
Terra che ci appartiene (Gonnosfanadiga, Medio Campiano, Sardegna)
No Megacentrale (Guspini, Medio Campiano, Sardegna)
Centro Internazionale Crocevia (Roma)
No petrolio Alta Irpinia (Avellino)
Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia (Cremona)
Associazione Ambiente e Salute di Correggio e San Martino (Reggio Emilia)



Concessioni trivelle e stoccaggio: Golfo di Taranto, Ragusa, Pesaro, Ravenna, Vasto

E cosi, mentre in parlamento quelli della commissione ambiente si trastullano, le concessioni in mare e gli stoccaggi vanno avanti. Alcune di queste richieste sono proprio sottocosta, altro che articolo 35.

Ecco qui, direttamente dai siti ministeriali: Ragusa, Golfo di Taranto, Pesaro-Urbino, Ravenna e Vasto. 


1. GOLFO DI TARANTO




Permesso di ricerca idrocarburi D 68 FR-TU - Transunion Petroleum Italia

Acquisizione di dati geofisici con air-gun tra Policoro (Matera) e Trebisacce (Cosenza). 620 chilometri quadrati.

Regioni interessate: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia
Province interessate: Cosenza, Crotone, Lecce, Matera, Taranto
Comuni interessati: Albidona, Alliste, Amendolara, Bernalda, Calopezzati, Cariati, Cassano all'Ionio, Castellaneta, Castrignano del Capo, Ciro', Ciro' Marina, Corigliano Calabro, Crosia, Crucoli, Galatone, Gallipoli, Ginosa, Leporano, Lizzano, Mandatoriccio, Manduria, Maruggio, Massafra, Montegiordano, Morciano di Leuca, Nardo', Nova Siri, Palagiano, Patu', Pietrapaola, Pisticci, Policoro, Porto Cesareo, Pulsano, Racale, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Rossano, Rotondella, Salve, Sannicola, Scala Coeli, Scanzano Jonico, Taranto, Taviano, Torricella, Trebisacce, Ugento, Villapiana

Scadenza osservazioni di contrarieta': 3 Settembre 2013


2. GOLFO DI TARANTO 



Permesso di ricerca idrocarburi D 79 FR-EN.
ENEL Longanesi Development S.r.l.

Acquisizione sismica a mare attraverso "strumentazione idonea all’individuazione di accumuli di idrocarburi gassosi" nel Golfo di Taranto. 750 chilometri quadrati

Regioni, province e comuni interessati sono gli stessi della Transunion Petroleum Italia nel punto 1.

Scadenza osservazioni di contrarieta':  6 Settembre 2013


3. RAGUSA


Permesso di ricerca idrocarburi D 361 CR-TU
Transunion Petroleum Italia S.r.l.

Acquisizione dati Sgeofisici con air-gun nei pressi di Gela, Scoglitti e Punta Braccetto in provincia di Ragusa. 497 chilometri quadrati.

Regione interessata: Sicilia
Province interessate: Ragusa
Comuni interessati: Acate, Gela, Modica, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli, Vittoria

Scadenza osservazioni di contrarieta': 3 Settembre 2013


   
4. PESARO-URBINO


Coltivazione di idrocarburi A.C12.AG (BIANCA e LUISELLA)
ENI SPA Exploration and Production

Installazione di piattaforma di gas, perforazione di 8 nuovi pozzi, 3 condotte sottomarine per il trasporto del gas dalla piattaforma Bianca-Luisella alla piattaforma Brenda. 140 chilometri quadrati.

Regione interessata: Marche
Province interessate: Pesaro_Urbino
Comune interessato: Pesaro

Scadenza osservazioni di contrarieta': 17 Settembre 2013


5. RAVENNA 








Realizzazione nuovo impianto di stoccaggio gas di Alfonsine
STOGIT S.p.A.
Regione interessata: Emilia Romagna
Province interessate: Ravenna
Comuni interessati: Alfonsine, Lugo

Scadenza osservazioni di contrarieta' : 13 Settembre 2013


6.  VASTO


Concessione Fiume Treste Stoccaggio
Ampliamento capacità di stoccaggio, incremento della pressione massima di esercizio del 10%, perforazione di 4 nuovi pozzi.
STOGIT S.p.A.

Regioni: Abruzzo, Molise
Province: Campobasso, Chieti
Comuni: Cupello, Lentella, Montenero di Bisaccia


Evviva l'Italia al petrolio!

Tuesday, August 20, 2013

Azerbaijan - pozzo in acque basse che arde da tre giorni

 Azerbaijan


Un pozzo di gas di proprieta' della State Oil Company of Azerbaijan (SOCAR) e' li che arde dalla notte del 17 Agosto.

Si tratta del pozzo esplorativo in mare numero 90, posto a ottanta chilometri dalla capitale Baku nel campo Bulla Deniz Gas Field vicino all'isola di Bulla. Il pozzo era esplorativo, ma il campo esiste dal 1968.

Siamo in acque basse - 26 metri di profondita'. Il pozzo ha iniziato a gorgheggiare gas e dopo un ora sono scoppiate le fiamme.

C'erano 62 persone a bordo della piattaforma, tutte in salvo, ma il pozzo e' li che dopo piu di tre gionri, arde ancora.

E chi si offre di aiutare la SOCAR a tappare il buco?

La BP!!!

Andiamo bene.

Monday, August 19, 2013

La bellissima protesta ad oltranza di Balcombe

 







Balcombe, Sussex, UK.

Doveva essere solo una piccola protesta in un piccolo villaggio del Sussex, UK. 

Invece e' diventato il centro del mondo attivo contro il fracking e l'arroganza del potere, con gente che e' arrivata anche da lontano per mostrare solidarieta'.

Centinaia di persone, arresti, personalita' politiche, canti, marce pacifiche, determinazione e informazione.

E fanno bene a protestare. I leader dell'UK sono anche loro accecati dai $$$
e non si rendono veramente conto.

Ecco cosa dice il primo ministro David Cameron

"Even if we only see a fraction of the impact shale gas has had in America, we can expect to see lower energy prices in this country.  The huge benefits of shale gas outweigh any very minor changes to the landscape."

E poi aggiunge che i petrolieri pagheranno centomila sterline a tutte le comunita' impattate dal fracking e che tutto questo serve per l'indipendenza energetica del Regno Unito.

Si magari con il fracking smettera' anche di piovere nel Regno Unito!

Ma la gente e' piu' intelligente di tutte queste balle e di promesse che non sono mai state mantenute in nessuna parte del mondo.

Evviva Balcombe.




Sunday, August 18, 2013

Scoppi e perdite: gasdotto Illinois, nave Filippine, oleodotto Alaska, nave Venezia

Altre belle notizie. Come sempre, e' impossibile starci dietro perche' ogni giorno c'e' n'e' una nuova.

Iniziamo con le Filippine e l'affondamento di una nave passeggeri carica di greggio - 160 tonnellate di carburante e diesel - la notte del 16 Agosto 2013. Ci sono stati 17 morti nell'urto fra la Sulpicio Express 7, una nave merci e la Thomas Aquinas una nave passeggeri, con 700 persone a bordo.

La Thomas Aquinas e' affondata. Il tutto nei pressi di Cebu, la seconda citta' delle Filippine.







Nonostante il tuttapposto iniziale, e le rassicurazioni che non ci sarebbero state perdite di petrolio, dopo il triste conto dei morti, dopo un giorno ecco comparire petrolio in superficie.

Undici barangays su tredici della citta' di Cordova sono inquinate.  Il petrolio e' arrivato anche nell'isola di Mactan e nella citta' vicina di Lapu-Lapu.

 Il sindaco Adelino Sitoy dice che tutto il pesce pescato nei due giorni dopo l'incidente era coperto di petrolio ed immangiabile, incluse le anguille che e' qui uno dei piatti preferiti. Vengono chiamati "bakasi".

"All of our fishermen went home with their boats all covered with crude oil. All their catch can't be eaten or sold. We will go hungry with this"

Tutto questo dopo neanche una settimana dall'altro incidente nella baia di Manila, dove altro petrolio e' finito in mare, in seguto a perdite durante le operazioni di carico e di scarico di greggio.
Passiamo all'Illiniois. 

11 di sera, 13 Agosto 2013,  Erie, Illinois.  Fumo e fiamme per 100 metri di altezza, visibili per un raggio di 20 miglia.

Era scoppiato un campo di mais.
Un campo di mais?

Beh, non proprio, l'oleodotto sotto il campo di mais era scoppiato con tutto il suo carico di etano e propano. 
 



L'oleodotto e' della Enterprise Products Partners di Houston. Gestiscono e sono proprietari di 50,000 miglia in tutti gli USA.

Gia' nell'Agosto 2011uno degli oleodotti della Enterprise aveva avuto delle perdite, con il riversamento benzina nel fiume Missouri, in Iowa. A suo tempo Reuters riporto' che non si sapeva come fare per ricatturare tutta la benzina, ma che "i pesci non erano ancora morti".

Evviva.

Passiamo all'Alaska.


Ieri 17 Agosto l'oleodotto North Slope, della BP, ha avuto delle perdite, come riporta Bloomberg.  Pare che siano "solo" 50 galloni. Non ci sono immagini piu' dettagliate - ancora.


Infine, Venezia.
La nostra Venezia.



Come riporta il Gazzettino, nel Canale della Giudecca e' comparsa una macchia di 80 metri di petrolio che ha portato con se

un forte odore da idrocarburi percepibile soprattutto nella zona della Giudecca, segnalato anche da alcuni residenti, pare ci sia stato anche qualche malore e nausea fra chi vive nella zona.

Non si sa di chi sia la colpa.