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Sunday, November 30, 2014

Canada - Alberta: 60,000 litri di petrolio nella tundra






Alberta, il petrolstato canadese delle Tar Sands, dove perdite e disastri sono all'ordine del giorno.

Ed ecco qui, il giorno 29 Novembre 2014 c'e' stata una perdita di 60,000 litri di petrolio nella tundra a causa perdite da oleodotto a Red Earth Creek, a 350 chilometri a nord di Edmonton.

Non e' ben chiaro come sia la situazione, a causa del maltempo. La responsabile Carrie Rosa, dice che si andra' ad investigare non appena "ci saranno condizioni di sicurezza" verra' mandata una equipe ad investigare.

Nel frattempo... ci si arrangi!

Le immagini di cui sopra sono di altre perdite negli scorsi mesi, visto che qui non ancora e' dato vedere cosa sia successo.


Saturday, November 29, 2014

Se le tubature del fracking potessero parlare...

 La citta' di Williston e il Missouri River - il nero sono gli oleodotti posti in superficie





Le dimensioni delle tubature

Il Bakken Field, che occupa il 17% dello stato del North Dakota

   


Nel Nord Dakota ci sono circa 11,000 pozzi di petrolio, tutti costruiti dopo il boom del fracking partito nel 2006. I pozzi sono dappertutto - zone agricole, di pascolo, localita' residenziali. E assieme ai pozzi circa 40,000 miglia di tubature che li collegano fra loro.

Il New York Times ha fatto una inchiesta su queste tubature: se li si mettesse uno dopo l'altro tutte assieme farebbero il giro della terra una volta e mezzo. Ed hanno deciso di creare della grafica in cui le tubature invece che zigzaggare il sottosuolo sono state messe in superficie. Le immagini sono spettrali e sono precise. Ogni tubo e' una immagine speculare di un oleodotto vero che c'e' nel sottosuolo secondo il North Dakota Department of Mineral Resources.

E poi c'e' la grafica di qualche anno fa in cui invece si mostrano tutte le perdite di petrolio dai vari oleodotti nella nazione - ogni anno si perdono oltre 400,000 litri di petrolio a causa di problemi dalle tubature del petrolio. 

Evviva.

Friday, November 28, 2014

Il mistero della radioattivita' di Tecnoparco e del Centro Oli ENI di Viggiano

I valori di alfa totale nei due campioni di acqua prelevati in Basilicata,
0.879 Bq/Litro 
0.945 Bq/Litro

Nove volte superiore a quanto previsto dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'
 che ne fissa i limiti a 0.1 Bq/Litro


Per l'attivita' beta totale
1.36 Bq/Litro
1.45 Bq/ Litro

Anche queste superiori alle norme dell'Organizazzione Mondiale della Sanita'
 che fissa i limiti a 1.0 Bq/Litro.



The WHO guideline maximum values for drinking water are 0.1 Bq/L
for alpha activity and 1 Bq/L for beta activity.

L'Organizzazione Mondiale della Sanita' fissa i valori di
attivita' alfa a 0.1 Bq/L e beta a 1.0 Bq/L.

A Tecnoparco dunque siamo oltre i limiti
 sia per l'attvita' alfa che beta.



Il documento originale della dottoressa Fortunato in cui
si sottolinea in fatto che i valori registrati di radioattivita'
sono inaspettati ed eccessivi e che si arriva a nove volte oltre i limiti.



Schermata dell'ARPAB in cui la parte in cui si ricorda 
che la radioattivita' collegata a Tecnoparco e' inusuale ed in eccesso viene eliminata. 
Semplicmente "non sono disponibili livelli di riferimento specifici"

Occhio non vede, cuore non duole.





Il tuttapposto finale - i rifiuti non sono radioattivi, la radioattivita' e' bassissima, non ci sono rischi per salute ed ambiente, i cittadini sono piu' tranquilli 
e la Basilicata diventera' un modello virtuoso da seguire.

Amen.


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A titolo meramente esemplificativo, per I'acqua potabile il livello di riferímento 
fissato dalla direttiva UE per la
concentrazione alfa totale è pari a 0.1 Bq/L 
e i valori misurati nei campioni prelevati nel caso
in oggetto risultano circa nove volte superiori.


Carmela Fortunato, relazione ARPAB  
27 Ottobre 2014


Di Tecnoparco abbiamo gia' parlato su questo blog. Siamo a Pisticci Scalo, provincia di Matera, dove arrivano gli scarti petroliferi provenienti dal Centro Oli dell'ENI di Viggiano, portando con se puzze e preoccupazioni.

Il giorno 27 Ottobre 2014 e' stata presentata una relazione su quattro campioni di materiale di scarto provenienti da Tecnoparco. Due dei campioni erano di fanghi e rifiuti soldi. Altri due erano acque di "deiezione" dervanti dal piazzale di scarico in località Pantaniello di Ferrandina, sempre in relazione a Tecnoparco.

La relazione e' chiamata "screening" -- forse perche' in inglese fa piu' elegante --  ed e' firmata da Carmela Fortunato per conto dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente di Basilicata, l'ARPAB. La relazione e' su carta intestata dell'ARPAB.

Si afferma che le analisi sono state fatte perche' "da fonti bibliografiche risulta che i rifiuti (acque di produzione, fanghi e tubíni delle condutture) prodotti da attività estrattive (pozzi petroliferi o estrazione gas naturale) possono contenere significative concentrazioni di radionuclidi naturali, come effetto delle estrazioni dal sottosuolo e anche attraverso il veicolamento delle acque dagli strati profondi."

La relazione e' breve e si conclude dicendo che nei campioni solidi ci sono concentrazioni di radionuclidi naturali superiori alla sensibilita' strumentale ma notevolmente inferiori ai "livelli di allontanamento" indicati nelle direttive comunitarie.

Poi, nei campioni liquidi, arriva il lupus in fabula:

"Per i campioni liquidi della tipologia in esame (acqua di deiezione) non si dispone dei corrispondenti livelli di riferimento. In tali campioni, tuttavia, sono state riscontrate concentrazioni di radioattività, soprattutto di "alfa totale", solitamente non rilevate nelle matrici analizzate da questo Ufficio (essenzialmente matrici ambientali e acqua potabile).

A titolo meramente esemplificativo, per l'acqua potabile il livello di riferimento fissato dalla direttiva UE per la concentrazione alfa totale è pari a 0.1 Bq/L e i valori misurati nei campioni prelevati nel caso in oggetto risultano circa nove volte superiori.

Pertanto, in via cautelativa si ritiene opportuno che venga verificato lo stato radiologico
ambientale con campionamenti e analisi periodiche delle matrici più rappresentative, quali acque
di scarico, acque di falda e acque superficiali, a valle e a monte dell'Impianto."

E poi ci sono delle tabelle, in cui -- piccole piccole -  compaiono i valori: 0.879 Bq/L e 0.945 Bq/L. Si, proprio nove volte superiore alla norma, ed in entrambi i campioni liquidi. L'Organizzazione Mondiale della Sanita' ne fissa i limiti a 0.1 Bq/L.

Interessante.

Dopo qualche giorno, sul sito dell'ARPAB compare un sunto della relazione della dottoressa Fortunato in cui si omettono i paragrafi in cui si ricorda che e' inusuale per l'ARPAB rilevare concentrazioni di radioattivita' in zona, e si omette di ricordare che i valori misurati sono di nove volte superiori a quanto fissato dalle direttive correnti.

Ecco cosa dicono dal sito dell'ARPAB:

"Nei campioni liquidi (acque di deiezione contenute nelle autobotti) analizzati, le concentrazioni dei radionuclidi naturali, in particolare quelli della serie U-238, sono risultate comprese tra 0.1 e 1 Bq/litro. In aggiunta, sono state misurate le concentrazioni “alfa” e “beta” totali, i cui valori sono risultati rispettivamente dell’ordine di 1 Bq/L e di 10 Bq/L.

Tuttavia per dette “acque di deiezione” non sono disponibili livelli di riferimento specifici.

In via cautelativa, al fine di controllare eventuali contaminazioni dell’ambiente, si ritiene opportuno verificare periodicamente lo stato radiologico delle principali matrici ambientali, quali le acque superficiali e le acque di falda, con campionamenti a valle e a monte dell’impianto. Inoltre si suggerisce di analizzare periodicamente anche le acque di scarico."

Ora, io sono indignata di fronte a queste affermazioni dell'ARPAB. Intanto, se veramente vogliamo essere completi, sarebbe stato utile ricordare cosa e' Bq/L - becquerel per litro e cosa significa. Significa che per ogni litro di acqua, ogni secondo, c'e' un nucleo instabile, radioattivo, che decade.
Se vengono rilasciati elettroni/positroni si tratta di decadimento beta, se vengono invece rilasciati due protoni e due neturoni -- il nucleo dell'atomo di elio -- e' il decadimento alfa.

Sopratutto, sarebbe stato utile mettere tutto in prospettiva:  dire 1 o 10 o 100 Bq/Litro non significa niente se non c'e' un punto di riferimento. Cosa deve capire la persona comune, le cui tasse finanziano l'ARPAB e per il quale l'ARPAB dovrebbe essere a servizio?

Cosa vuol dire "non sono disponibili livelli di riferimento specifici"?  Possibile che l'ARPAB non sappia dare un contesto logico e comprensibile al tutto?  Secondo l'ARPAB, tutti questi becquerel per litro sono tanti? Sono pochi? Sono normali? Cos'e' alfa, cos'e' beta?

Almeno la dottoressa Fortunato ha cercato di dare un contesto ai suoi dati, facendo capire che quello che si registra a Tecnoparco e' nove volte superiori al normale. Perche' l'ARPAB ha cancellato quei paragrafi?  Ha ragione la dottoressa Fortunato? E se si, perche' deve essere tutto teso a minimizzare? Cosa fare sopratutto in visione del fatto che gli impianti di Tecnoparco non sono attrezzati a bonifiche di radioattivita?  

Mistero.


Il titolone e' che, sempre secondo l'ARPAB, i reflui non sono radioattivi e che non c'e' nessun rischio. Anzi, che la radioattivita' e' bassissima, entro i limiti e senza rischi per la salute e l'ambiente. Il tutto e' stato decretato da un "nutrito" gruppo di tecnici fra cui rappresentanti dell'ENI. Non vengono menzionati dati.

E cosi' l'assessore all'ambiente di Basilicata, Aldo Berlinguer serenamente conclude che queste analisi consentiranno ai "cittadini di essere più tranquilli e alla Basilicata di diventare un modello virtuoso da seguire".

Forse i lucani sono ora piu' tranquilli - anche se io non credo, ma la domanda resta: che ne facciamo dei dati della Fortunato, elaborati come rappresentante dell'ARPAB? Come li dobbiamo interpretare? Erano sbagliati? E quali sono quelli giusti? O che era radioattivita' che e' decaduta invece che in millenni, dopo due settimane?
Questa vicenda -- come troppi altri tuttapposti italici -- e' deleteria non solo per l'ambiente, ma per la democrazia di questo paese e fa si che non ci si possa mai fidare di nessuno.

Tutte le immagini ed i dati relativi alla radioattivita' vera o presunta di Tecnoparco sono qui.

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Maggiori approfondimenti su Tecnoparco e sulla storia
 del petrolio/gas/chimica/monnezza in Basilicata

di Nino Sangerardi











Thursday, November 27, 2014

Ombrina: gli schifosi



Mi ribolle letteralmente il sangue.

E non perche' questi poco di buono dei petrolieri continuano ad insistere con le facce di petrolio e le loro favole che le trivelle non inquinano, fanno bene all'economia, e che il futuro e' nel fare i buchi.

No, sono indignata perche' non e' una partita alla pari. Perche' i signori del petrolio pensano di poter fare della democrazia quel che vogliono e perche' quei burocrati senza nome e senza amore di Roma glielo lasciano fare. Perche' c'e' gente come Giovanni Legnini, Stefania Pezzopane, Fabrizio di Stefano, che sono solo buoni a parlare e a dire assurdita', ma quando si tratta di fare il lavoro vero scompaiono, e anzi rendendo la vita difficile a chi il lavoro cerca di farlo con mille difficolta, senza staff, senza soldi, senza aiuto. In questo caso, quel qualcuno e' la sottoscritta.

Ci ho perso due settimane di tempo almeno a fare queste benedette osservazioni su Ombrina Mare. Due settimane in cui non ho fatto niente altro. Gratis.

Ero a Santa Barbara, al Kavli Institute for Theoretical Physics, in riva al mare, fra Luglio ed Agosto. In teoria a fare il mio lavoro e a impare i meccansmi che rendono i batteri resistenti agli antibiotici e a farci modellistica matematica. Ero contenta - avevo una casa vicono al mare, l'estate in California e' sempre bella, e sarebbe stato un mese di calma, per me, senza il trambusto degli studenti, delle scadenze, dei meeting. Avevo anche deciso di allentare la presa sul petrolio, perche' mi avrebbe fatto bene pensare alle cose che alla fine sono il mio mestiere.

E invece no, questo incubo deve inseguirmi pure quando e' tutto pronto per fare dell'altro. A Luglio arrivano questi benedetti malloppi di Ombrina a cui i signori politici e compagnia varia non sono capaci di dire no, e si inventano procedimenti, provvedimenti, carte, ricorsi e contro ricorsi. Ma non sanno mai mettere la parola fine, una volta per tutte. E quando finisce?

E siccome loro parlano e si inventano questi nuovi misteriosi procedimenti legali, ovviamente ci deve essere qualcuno che se ne occupa.

E quindi, invece che fare quello che volevo fare, mi sono dovuta spaccare in quattro. Prima per leggermi centinaia di pagine su Ombrina, cercando di capire, di analizzare e di controbattere in modo puntuale ed onesto, e poi per supplicare mezza Italia a scrivere le osservazioni, facendo i template, speiegandogli come fare, aiutandoli a mandare testi al ministero, e ringraziando ogni singola persona. Uno ad uno.

E mica questo l'ha fatto Giovanni Legnini? O Stefania Pezzopane? O Fabrizio di Stefano? E neanche l'hanno fatto tutti quelli che vanno a pontificare nelle televisioni e si fanno i belli ripetendo pappagallescamente le cose che hanno imparato da me. E non l'hanno fatto neanche tutti quelli che con Ombrina Mare ci si sono fatti la campagna elettorale. No. L'ha fatto la sottoscritta da Los Angeles assieme a Ilaria, Iolanda, Francesco, Antonio e Assunta che mi hanno aiutata.

E alla fine sono arrivati centinaia e centinaia di testi al ministero. Per la stragrande maggioranza coordinati da me. Ho cercato di coinvolgere tutti quelli a cui potevo pensare - accademici americani, associazioni francesi, inglesi e tedesche che ho conosciuto nel corso degli anni, amici e amanti del mare di Calfornia. Addirittura e' comparso un articolo sul Sole 24 ore sul fatto che fossero giunti cosi tanti testi, da ogni angolo del pianeta.

Non so se ci si possa rendere conto dell'enorme fatica nell'organizzare tutto questo. E non era neanche la prima volta visto che gia' nel 2010 era la stessa canzone. Ho pure allegato il mio testo di oltre cento pagine.

E' una faticaccia, ma veramente. Alla fine della giornata, dopo i corsi al KAVLI - a fare il petrolio. E tutto il resto - il mio riposo, il mare di Santa Barbara, le cene sociali, e' tutto scomparso.

Ebbene, dopo tre mesi, scopro che... quei galantuomini del ministero hanno lasciato alla Medoilgas di Ombrina e di Sergio Morandi e di Chicco Testa che si scrivessero delle "controdeduzioni".

Interessante che quasi tutte queste "controdeduzioni" sono dirette a cio' che ho scritto io - OSPAR, i fanghi, le analisi dell'ARTA del 2008, l'H2S. E' come se si fossero scaraventati sul mio testo e sul mio blog (che menzionano allegramente) per vivisezionarlo.

Mi arrabbio pero', ma veramente. Non funziona cosi in una democrazia. Ma neanche per niente. Non e' giusto. Non e' leale. Non e' una partita ad armi pari.

Loro hanno scritto un progetto? Noi abbiamo la possibilita' di rispondere. Punto. E poi il ministero - che in teoria dovrebbe essere dalla parte dell'ambiente e non dei petrolieri - dovrebbe decidere SENZA lasciare ai petrolieri di poter scrivere controdeduzioni perche' e' una partita impari che non finisce mai allora.

Chi e' la Medoilgas o la Rockhopper o Sergio Morandi o Chicco Testa per poter avere l'ultima parola? O cosa, mi devo rimettere a fare tutto il lavoro e scrivere contro-contro-deduzioni?

Chi credete di essere?

In un paese civile, sarebbe un one-shot-game. Dove e' uguale per tutti e non che Mr. Petrolio e' piu' importante e allora a lui e' concesso di poter continuare ad insistere, e persistere diabolicamente.

E' una regione intera che grazie a tutto il mio peregrinare, e cercare di spiegare cosa fosse l'airgun, l'H2S, la sismicita' indotta, le royalties basse, in *tutti* i modi ha cercato di dire a Roma e a quegli inutili politici che abbiamo che qui le trivelle non ce le vogliamo. E' cosi difficile avere il coraggio di dire: caro Morandi, caro Testa qui le trivelle non ce le potete fare, perche' siete due contro un milione, perche' avete il conflitto di interessi, e perche' per voi l'Abruzzo e' solo una terra da bucare e da spremere per tirare fuori monnezza?

Evidentemente no. 

Parole cosi semplici, parole cosi chiare, parole che nessuno di questi politici dei miei stivali dal 2008 ad oggi ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco una volta per tutte.

Tutti buoni a parlare, nessuno che sa agire, veramente e con la convizione di voler dire di no. Volere e' potere e qui, alla fine, non lo vuole veramente nessuno.

Non ho la forza emotiva di leggere queste "controdeduzioni" in dettaglio, ma vedo che e' essenzialmente rivolto alle cose che ho scovato nel corso del tempo - lo zolfo, l'indice API, gli errori nelle tabelle della MOG, il mio blog, l'OSPAR.  Ci sono pagine interminabili di nomi, e li riconosco tutti o quasi, perche' li ho contattati ad uno ad uno.

Ed ora forza, a tutti quelli che con Ombrina si sono solo fatti pubblicita' e campagna elettorale. Andate avanti.

MR

















Wednesday, November 26, 2014

Zona sperimentale petrolifera al largo del Santuario Pelagos

Il Santuario Pelagos che copre anche le isole di Hyeres e Levante

La proposta di creare due piattaforme "sperimentali" 
per l'uso di strumentazione e tecnologia petrolifera in acque profonde -
 nel Santuario Marino Pelagos


 La concessione petrolifera Rhone maritime, non lontano dall'isola di Hyeres 
e nel centro della riserva Pelagos

L'isola dove fare zona di sperimentazione petrolifera
 e' in alto a sinistra del santuario Pelagos

Concessioni petrolifere spagnole in rosso









** Update 9 Dicembre 2014 **

Ségolène Royal, ministro per l'ecologia, sviluppo sostenibile e per l'energia di Francia, ha annunciato la sospensione della procedura di autorizzazione di Abyssea, almeno nella localita' prescelta.

"Ho chiesto al Consiglio Generale per l'Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile di studiare in un'altra localita' di installazione. In attesa dei risultati di questa esperienza, chiedo di non proseguire il processo di autorizzazione".

Non sappiamo se e dove cercheranno un altra localita', ma questa piccola "vittoria" e' grazie
al "clamore" mediatico. 

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L'isola di Levante, lungo la costa meridionale francese nei pressi della citta' di Toulon, e' nota al resto del mondo perche' e' qui che nel 1931 fu inventato il naturismo. La maggior parte dell'isola appartiene allo stato francese e qui sorge un centro missilistico sotto la supervisione del Ministero della Difesa d'oltralpe. Ci fanno i test di lancio missili. Vicino a Levante, l'isola di Hyeres e sulla terraferma il Parco Nazionale di Port-Cros.

Ma sono le acque attorno a Levante ad essere ideali per chi volesse fare altri tipi di test: sono ultra-profonde e si arriva anche a 2500 metri di profondita'. 

E cosi,  la societa' Abyssea, fondata nel 2010, decide di creare qui un "Centre d'Expertises et d'Essais en Mer Profonde (CEEMP)" con l'installazione di due piattaforme: una a 1300 metri di profondita' e l'altra a 2400 metri.  La missione di Abyssea e' di promuovere "attivita' di ricerca e di sviluppo con progettazione, ricerca, montaggio, installazione e sperimentazione di stazioni di prova subacquee" con l'obiettivo di "migliorare la sicurezza e la partecipazione allo sviluppo sostenibile".

Mmh. 

Si vogliono costruire qui due piattaforme sottomarine, una a 1300 metri di profondita' e l'altra a 2400. Le piattaforme saranno dotate di sei connettori che condurranno test in parallelo con cavi sottomarini che le alimenteranno e che garantiranno lo scambio dati bidirezionale da e verso la stazione di controllo a terra.

Il progetto di Abyssea costera' circa 13 milioni di dollari, di cui il 35% proveniente da fondi pubblici.

Ma qual'e' l'utilita' di questo progetto?

Piattaforme in mare? Un investimento massiccio? Beh, la risposta e' facile: Abyssea aprira' importanti prospettive all'industria del petrolio per sperimentare comunicazioni rapide con la terraferma, per sperimentare nuovi sistemi e strumentazione sottomarina e per condurre test e dimostrazioni di esplorazione e di estrazione di idrocarburi in acque profonde ed in situazioni reali. E infatti fra le ditte interessate a questo progetto, c'e' la Comex ditta petrolifera per 40 anni che eseguira' esperimenti nei mari attorno a Levante. Ci si aspetta che altre ditte di esplorazione di idrocarburi faranno lo stesso. Quasi tutti i principali azionisti di questa Abyssea sono in qualche modo collegati all'industria delle trivelle. Ad esempio, l'azienda che ha redatto lo studio di impatto ambientale, la Creocean, lavora spesso in partnership con la Total. 

Ma c'e' un piccolo problema. L'isola di Levante si trova in una Zona di Protezione Ecologica, fin dal 2003, dove e' vietato eseguire opere ad alto impatto ambientale come appunto quelle di Abyssea. Altro piccolo-grande dettaglio: siamo nei pressi del santuario Pelagos per i manniferi marini del Mediterraneo. Creato nel 1999 il santuario e' un'Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea che copre 87mila metri quadrati di mare fra Italia, Francia e Monaco. Venne stabilito per la conservazione dei cetacei e per salvaguardare la biodiversita' marina in una zona particolarmente sensibile. La parte francese e' coperta dal Parco Nazionale di Port-Cros.

Ovviamente la Creocan dice che non ci saranno impatti sulla vita acquatica e che sara' tout-bien anche qui. Balene, pesci e delfini, gli fara' un baffo tutta questa sperimentazione marina subacquea, tutto questo rumore, tutte queste simulazioni acustiche.

Ma resta sempre l'ostacolo del Parco nazionale di Port-Cros.

Che fare allora? Beh, basta un semplice decreto del 12 Ottobre 2012, secondo il quale la Zone de protection écologique attorno a Port-Cros viene trasformata in Zone économique exclusive. Questo fa si che chi controlla la Zona economica esclusiva - la Francia in questo caso! -  abbia diritto esculsivo sull'esplorazione e lo sfruttamento delle risorse naturali - biologiche o non, in acqua, nel mare o nel sottosuolo e fino a 200 miglia dalla riva. Inoltre si potranno qui installare "isole artificiale e altri installazioni o opere".

Geniali, eh? Bastava solo togliere il Parco Nazionale e farci opera di bene petrolifero. Notare che dalla descrizione e' quasi evidente che si tratti di giacimenti di petrolio, ma che stanno bene attenti a non usarla quella parola.  E infatti appena fuori da Pelagos ci sono diverse concessioni petrolifere o proposte tali.

Una inchiesta pubblica e' in corso nella Mairie de Hyères, fino al 5 Dicembre sul progetto Abyssea ma la popolazione e' stata lungamente tenuta all'oscuro di questo centro sperimentale e l'informazione non e' molto diffusa.

Che nessuno pensi che questo sia fatto per amore della conoscenza del sottofondo marino. E' fatto per amore dell'ottimizzazione dello sfruttamento petrolifero e per chiunque abbia da specularci.





Monday, November 24, 2014

Basilicata: Radioattivita' nove volte superiore ai limiti - a titolo meramente esemplificativo



A titolo meramente esemplificativo, per I'acqua potabile il livello di riferímento 
fissato dalla direttiva UE per la
concentrazione alfa totale è pari a 0.1 Bq/L 
e i valori misurati nei campioni prelevati nel caso
in oggetto risultano circa nove volte superiori.

Basilicata: radioattivita' nove volte superiore al normale, che vuoi che sia!

Tutto si puo' scaricare qui

A volte penso a Cassandra e, ammesso che sia veramente esisitita, a come se sentisse nel vedere e sentire le cose che diceva trasformarsi in realta'. Predico queste cose sull'inquinamento e sul petrolio da anni ed anni ormai e alla fine, tutto si avvera,  esattamente come e' gia' successo in ogni angolo del pianeta dove il petrolio e' diventato di casa. La Basilicata non fa eccezione.

Non si deve essere sorpresi quindi se hanno trovato rifiuti radioattivi a Tecnoparco, dove arrivano gli scarti petroliferi del centro oli di Viggiano. E' noto da anni ed anni ed anni che fra i fluidi di perforazione ci sono componenti radioattivi, e che l'azione stessa del trivellare riporta in superficie composti radioattivi naturalmente presenti nel sottosuolo. Quegli stessi che madre natura aveva ben pensato di seppellire, e tenere lontano dalle nostre vite. E noi come dei beceri, lo riportiamo in superficie.

E dove puo' finire questa robaccia se non nelle nostre acque e nei nostri campi? 

Semmai occorre chiedersi dove fossero tutti gli enti preposti a salvaguardare, a monitorare, a controllare in tutti questi anni - e anche tutti questi accademici dell'ultima che urlano *dopo* che il petrolio e' diventato di moda, ma che *prima* dormivano tranquilli.

Ad ogni modo, eccoci qui. La cronaca di un morto annunciato.

L'Arpab lo chiama screening - anche qui, gli piace l'inglese - ma e' solo una analisi di quattro campioni prelevati a Tecnoparco di fanghi e di acque di scarto provenienti dal Centro Oli della Val D'Agri di Viggiano.

Dicono che "da fonti bibliografiche" risulta che i rifiuti (acque di produzione, fanghi e tubíni delle condutture) prodotti da attività estrattive (pozzi petroliferi o estrazione gas naturale) possono contenere significative concentrazioni di radionuclidi naturali, come effetto delle estrazioni dal sottosuolo e anche attraverso il veicolamento delle acque dagli strati profondi.

E quindi fanno i controlli - della serie, meglio tardi che mai!

Ecco cosa dicono:

"A titolo meramente esemplificativo, per I'acqua potabile il livello di riferímento fissato dalla direttiva UE per la concentrazione alfa totale è pari a 0.1 Bq/L e i valori misurati nei campioni prelevati nel caso in oggetto risultano circa nove volte superiori"

E quindi, a titolo meramente esemplificativo, cosa vogliamo fare?

Chi ripulira' il tutto? Dove finira' l'acqua? Chi berra' l'acqua? Le strutture di Tecnoparco sono capaci di eliminare le componenti radioattive? Chi paghera' le multe? Chi chiedera' scusa alla gente per avergli avvelenato l'acqua? Che vuol dire a titolo "meramente esemplificativo"? E a titolo meramente attivo cosa facciamo?

Ed ecco perche' gli scempi si fermano prima del tempo e non dopo che sono gia' successi: ci vogliono anni per solo fare le analisi e poi, alla fine,tutto si risolve in una paginetta, mentre chi vive li vicino ha respirato radioattivita' e veleni. E tutto questo schifo non si toglie mica con interventini spiccioli, ci vogliono anni e soldi, e volonta' politica che nessuno ha.

Che dire. Io dico solo che ovunque li si cercheranno, si troveranno scarti inquinanti e tossici - che sia Pisticci, che sia Cercemaggiore, che sia la Pennsylvania, perche' e' la natura stessa del petrolio di portare con se inquinamento e distruzione - dell'ambiente, dei polmoni, della democrazia.











Sunday, November 23, 2014

I deliri di Rosario Crocetta



Il petrolio che sarà estratto grazie alle nuove trivellazioni dovrà 
essere raffinato prioritariamente in Sicilia.

Rosario Crocetta


Non sono le trivellazioni che inquinano, ma le raffinazioni. 

A Gela, la raffineria e' attaccata alla citta'. 

Negli anni sono stati adottati provvedimenti, 
ma adesso e' il momento di cambiare. 

E' "l'energia verde" il futuro. 

Dobbiamo essere in grado di confrontarci con i grandi gruppi 
multinazionali dei quali non siamo schiavi. 

A Gela, abbiamo impedito all'Eni di andare via e
imposto di avere una sede legale in Sicilia per le
trivellazioni, altrimenti revochiamo le concessioni. 

In questo modo, abbiamo creato lavoro 
anche per i Cantieri navali e per Milazzo


I deliri di Rosario Crocetta


Il signor Rosario, omonimo di Rosario Crocetta mi scrive questa lettera da Gela. Ora e' in pensione, e lavorava alla raffineria. Mi segnala questa interessante e delirante intervista a Crocetta, in cui prima il nostro eroe dice che il petrolio siciliano deve essere raffinato in Sicilia, ma poi aggiunge che le raffinazioni sono quelle che inquinano. E pero' e' l'energia verde il futuro.

Una logica interessante!

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Cara Maria Rita

Sono un operaio dell'ENI che lavorava allo stabilimento dell'ENI e le scrivo dopo avere letto il suo articolo su Crocetta.  Come lei ricorda, Crocetta e' stato sindaco di Gela per tanti anni, e ora cerca di raccontare il difficile rapporto fra petrolio e la sua citta' a modo suo.

Crocetta è come un prestigiatore, forse è meglio dire come un cuoco che rivolta la frittata.

Una brutta frittata.

Vero è che a Gela le raffinerie chiudono perché nei paesi più arretrati dell’Italia la raffinazione costa meno ed in effetti queste industrie inquinano. Dalla sua dichiarazione sembrerebbe che il merito di questo “epocale cambiamento” sia suo.

Vorrei sommessamente ricordare che:

1) Forse lei ha sentito parlare dello "storico" protocollo d'intesa fra ENI e Regione Sicilia. Da quanto ho appreso dai giornali presumo che il protocollo dicesse di andare avanti con le perforazioni nel "pieno rispetto dell’ambiente". Il “pieno rispetto dell’ambiente” a parole c’è sempre; a fatti un po’ meno. Ad ogni modo, dopo neanche un mese dallo “storico accordo” con i petrolieri e quel protocollo di intesa, l’ENI annuncia di voler chiudere le raffinerie e fare al loro posto un’industria green. Il “buon Crocetta” è spiazzato. Veramente non se lo aspettava dai suoi “amici” e quindi via a dichiarazioni a go-go contro i petrolieri. 

2) La raffineria è quasi chiusa del tutto: funziona al minimo solo una piccola parte di essa. Quando mi capita di passare da Gela,  è tutto o quasi tutto spento. Sicuramente non ci sono le “allegre lucine” di quanto ero piccolo. Si “vocifera” che l’industria green sia una bufala in quanto vorrebbero farla durare solo qualche anno e chiuderla. Rimarrebbero solo le trivellazioni ed un parco serbatoi con 150 persone. Questo perché se l’ENI abbandona completamente l’area dovrebbe pagare svariate decine di milioni in bonifiche.

In questo modo l’area non viene abbandonata ma estremamente ridimensionata in termini di posti di lavoro. Visto che l’area non viene abbandonata, le bonifiche andrebbero a farsi benedire come vociferano in molti che lavorano all’ENI.

Ovviamente tra i miei ex-colleghi e lavoratori (che non sono stupidi) succede un casino! Crocetta starnazza e dai vertici ENI silenzio per settimane. Poi, finalmente l’ENI si rende conto che non può eliminare al momento i posti di lavoro (credo che ci riproverà) e dichiara che nessuno andrà a casa. C’è da fidarsi? Non lo so.

Ora Crocetta dice che: è ora di cambiare.

Ma l’ha gia detto l’ENI, non se ne è accorto?

Invece, finalmente, si accorge che le raffinerie inquinano. Che strano, proprio quando hanno chiuso. Ma cosa diceva prima?

Dalle dichiarazioni sembra che è lui che ha favorito il cambiamento. In realtà si è trovato impiattato un pasto ed ha dovuto mangiarlo.

“Dobbiamo essere in grado di confrontarci con i grandi gruppi multinazionali dei quali non siamo schiavi.”

Cos’è ? Una dichiarazione di intenti ? Un augurio ? …….Un lapsus froidiano ?

Se proprio vuole confrontarsi con i petrolieri, perché non inizia dai “piccoli gruppi, poco multi e molto locali”: Transunion Petroleum, Northerm petroleum o la “famosa” San Leon (questa società aveva un capitale sociale di 10.000 euro – ndr).

Chissà perché, non lo so, ma continuando a pensare a Crocetta mi viene in mente quel famoso personaggio di Luigi Pirandello, Vitangelo Moscarda di "Uno nessuno e centomila"

Grazie del tuo prezioso lavoro e spero di conoscerti presto in Sicilia.


Friday, November 21, 2014

Scoppio di piattaforma in Louisiana - 1 morto, 3 feriti


Qui la Mariner Energy, scoppiata nel 2011 per lo stesso motivo della piattaforma scoppiata ieri


I quattro malcapitati, di cui uno morto ed un altro in condizoni gravi, erano operai della Turkey Cleaning Services, specializzata nel pulire piattaforme. Il proprietario della concessione e' la Fieldwood Energy. Gli operai stavano pulendo un heater-treater, una apparecchiatura che serve per separare acqua da idrocarburi.

Non e' la prima volta che accadono incidenti in fase di pulizia di piattaforme: gia' nel 2011 ci fu incidente simile in una piattaforma a 100 miglia da riva, sempre in Louisiana. Le immagini che si vendono in alto sono relative a quell'evento. In quel caso l'heater-treater collasso' a causa dell'alta temperatura e della corrosione, causando uno scoppio.

Il pozzo scoppiato ieri non era in produzione, e quindi, assicura la Fieldwood, tutt'apposto perche' l'incidente c'e' stato durante la fase di manutenzione.

Mmh. Ma anche i pozzi non in produzione possono causare problemi - il pozzo Macondo, quello della BP, del 2010, non era neanche lui in produzione, stavano ancora cementificando il pozzo, per chiuderlo! Quindi, produzione o non produzione, l'inquinamento sempre puo' esserci. Non sappiamo, e non ci sono ancora immagini.

Quel che sappiamo e' che nel golfo del Messico ci sono 27,000 pozzi abbandonati, qualuno da 70 anni, nessuno controlla e non si sa se, cosa e quanto perdano.

Evviva il petrolio.

Thursday, November 20, 2014

Il discorso di Obama alla nazione sull'immigrazione

Prima che la stampa italiana faccia i ricami su questo discorso, eccolo.

Notare Obama che parla dell'espulsione immediata di chi non rispetta le leggi, di maggiori sorveglianze sul confine e del pagamento delle tasse. Parla di permessi temporanei, parla di speranza, parla di umanita', parla di corsie preferenziali per chi ha talenti e professionalita', parla di seguire le regole.

Ogni tanto mi capita di parlare con altri stranieri che sono qui negli USA e mi rendo conto di quanto io sia stata fortunata ad essere nata qui.

Ecco il discorso di Obama, 20 Novembre 2014

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Cari americani, questa sera vorrei parlare con voi di immigrazione. Per più di 200 anni, la nostra tradizione di accoglienza di immigrati provenienti da tutto il mondo ci ha dato un enorme vantaggio su altre nazioni.

Ci ha tenuti giovani, dinamici e imprenditoriali. Ha plasmato il nostro carattere di popolo con possibilità illimitate. Di gente non limitata dal suo passato, ma in grado di reinventarsi come meglio crede.

Oggi, il nostro sistema di immigrazione è rotto, e tutti lo sanno.

Le famiglie che entrano nel nostro Paese nel modo giusto e che giocano secondo le regole vedono gli altri non rispettare le regole. I proprietari delle aziende che offrono buoni stipendi e benefici vedono la concorrenza sfruttare gli immigrati senza documenti per pagarli molto meno. Tutti noi ci sentiamo offesi da chi raccoglie i frutti della vita in America senza assumersi le responsabilità della vita in America. E gli immigrati privi di documenti che disperatamente vogliono abbracciare queste responsabilità non vedono altra scelta che rimanere nell'ombra, altrimenti le loro famiglie rischiano di essere spaccate

E 'stato così per decenni. E per decenni non abbiamo fatto molto. Quando ho assunto l'incarico da presidente, mi sono impegnato a cercare di aggiustare il sistema di immigrazione rotto. E ho cominciato facendo quello che ho potuto per proteggere i nostri confini.

Abbiamo oggi abbiamo più agenti e tecnologia per garantire il nostro confine meridionale rispetto a qualsiasi altro momento della nostra storia. E nel corso degli ultimi sei anni gli attraversamenti illegali delle frontiere sono stati tagliati di oltre la metà.

Anche se questa estate ci fu un breve picco di minori non accompagnati dai genitori arrestati al nostro confine, il numero di questi bambini è in realtà inferiore a quello che è stato in quasi due anni.

Nel complesso il numero di persone che cercano di attraversare illegalmente il nostro confine è al suo livello più basso dal 1970.

Questi sono i fatti.

Nel frattempo, ho lavorato con il Congresso su una correzione completa. E l'anno scorso 68 democratici, repubblicani e indipendenti si sono riuniti per approvare una legge bipartisan al Senato. Non è stato un tentativo perfetto. E 'stato un compromesso.


Ma riflette il senso comune. Sarebbe raddoppiato il numero di agenti della polizia di frontiera, dando agli immigrati privi di documenti un percorso per la cittadinanza, se hanno pagato una multa, hanno iniziato a pagare le tasse e si sono messi dietro l'ultimo della fila. E gli esperti indipendenti hanno detto che cio' fara crescere la nostra economia e ridurre il nostro deficit.

Se la Camera dei Rappresentanti avesse permesso questo tipo di disegno di legge con un semplice voto sì o no, sarebbe passato con il supporto di entrambe le parti. E oggi sarebbe la legge. Ma per un anno e mezzo la i leader repubblicani alla Camera hanno rifiutato di permettere che ci fosse quel semplice voto.

Ora, io continuo a credere che il modo migliore per risolvere questo problema è quello di lavorare insieme per far approvare questa legge si buon senso. Ma finché questo non accade, ci sono azioni che ho l'autorità legale di prendere come presidente, ed e' lo stesso tipo di azioni intraprese da presidenti democratici e repubblicani prima di me, che aiuteranno a rendere il nostro sistema di immigrazione più equo e più giusto.

Stasera sto annunciando quelle azioni.

Innanzitutto, noi continueremo a lavorare per proteggere i nostri confini con risorse aggiuntive per le nostre forze dell'ordine in modo che queste possano arginare il flusso di attraversamenti illegali e accelerare il ritorno di coloro che attraversano la frontiera illegalmente.

In secondo luogo, rendero' più facile e più veloce, per gli immigrati altamente qualificati, laureati e imprenditori, di rimanere e contribuire per la nostra economia, come tanti imprenditori hanno proposto.

In terzo luogo, prenderemo provvedimenti per affrontare in modo responsabile la situazione di milioni di immigrati clandestini che hanno già vivono nel nostro Paese.

Voglio dire di più su questo terzo punto, perché e' quello che genera più passione e polemiche. Anche se siamo una nazione di immigrati, siamo anche una nazione di leggi. I Lavoratori privi di documenti hanno infranto le nostre leggi sull'immigrazione, e credo che devono essere ritenuti responsabili, in particolare quelli che possono essere pericolosi.

È per questo che nel corso degli ultimi sei anni deportazioni di criminali sono aumentati dell'80 per cento, ed è per questo che stiamo concentriamo le risorse di polizia sulle minacce reali alla nostra sicurezza. Contro i criminali, non contro le famiglie. I criminali, non i bambini. I membri di bande malavitose, non una mamma che sta lavorando duramente per dar da mangiare ai suoi figli. Ci porremo delle priorità, così come fa la polizia fa ogni giorno.

Ma anche se ci concentriamo sulle deportazioni di criminali, il fatto è che milioni di immigrati in ogni stato, di ogni razza e nazionalità, vivono ancora qui illegalmente.

Cerchiamo di essere onesti, rintracciare, arrestare e deportare milioni di persone non è realistico. Chi dice il contrario non è sincero. Non è neanche ciò che siamo come Americani.

Dopo tutto, la maggior parte di questi immigrati sono qui da molto tempo. Lavorano spesso in lavori difficili, eseguendo lavori umili. Sostengono le loro famiglie. Pregano nelle nostre chiese. Molti dei bambini sono americani o hanno passato la maggior parte delle proprie vite qui. E le loro speranze, i sogni, e il loro patriottismo sono proprio come i nostri.

Come il mio predecessore, il presidente Bush, ha detto una volta, sono parte della vita americana.

Ora qui e' il punto. Ci aspettiamo che le persone che vivono in questo paese seguano le regole. Ci aspettiamo che coloro che hanno imbrogliato non vengano ingiustamente premiati. Quindi offriamo il seguente accordo: se sei in America più di cinque anni. Se hai dei bambini che sono cittadini americani o residenti legali. Se ti registri, passi un controllo dei tuoi precedenti penali e sei disposto a pagare la tua giusta quota di tasse, sarai in grado di far domanda per a rimanere in questo paese in modo temporaneo, senza timore di essere espulso. È possibile uscire dall'ombra e mettersi a posto con la legge. Questo è ciò che offro.


Ora cerchiamo di essere chiari su ciò che questa proposta non è. Questo accordo non si applica a chi è venuto in questo paese di recente. Non si applica a chiunque voglia venire in America illegalmente in futuro. Non concede la cittadinanza o il diritto di stare qui in modo permanente, ne offre gli stessi vantaggi che i cittadini ricevano. Solo il Congresso può fare questo. Tutto quello che stiamo dicendo è che non vi deporteremo.

So che alcuni dei critici la chiamano amnistia. Beh, no. L'amnesia è il sistema di immigrazione che abbiamo oggi. Milioni di persone che vivono qui senza pagare le tasse e che non seguono le regole, mentre i politici usano la questione per spaventare la gente e aumentarsi i voti al momento delle elezioni. Questo è il vero condono, lasciando questo sistema danneggiato così com'è. L'amnestia di massa sarebbe ingiusta. La deportazione di massa sarebbe impossibile e contraria al nostro carattere.

Quello che sto descrivendo è il prendersi delle responsabilità. Un approccio di buon senso. Se si soddisfano i criteri, si può uscire dall'ombra e mettersi a posto con la legge. Se sei un criminale, verrai espulso. Se avete intenzione di entrare negli Stati Uniti illegalmente, le vostre probabilità di essere scoperti e rinviati a casa aumenteranno.

Le azioni prese non solo sono lecite, ma sono il tipo di azioni intraprese da ogni presidente repubblicano e ogni presidente democratico degli scorsi 50 anni.

E a quei membri del Congresso che mettono in dubbio la mia autorità per rendere il nostro sistema di immigrazione piu' funzionale o che vogliono mettere in discussione il fatto che io agisca quando il Congresso non ci è riuscito, ho una risposta: passatelo voi un disegno di legge. Voglio lavorare con entrambe le parti per passare ad una soluzione legislativa più permanente. E il giorno in cui firmero' questa legge, le azioni che prendo oggi non saranno più necessarie

Nel frattempo, non lasciate che un disaccordo su una singola questione sia una garanzia di insuccesso su ogni questione. Non è così che funziona la nostra democrazia, e il Congresso non dovrebbe chiudere il nostro governo di nuovo solo perché non siamo d'accordo su questo tema.

Gli americani sono stanchi dello stallo. Ciò che il nostro paese ha bisogno in questo momento è uno scopo comune, uno scopo più alto. La maggior parte degli americani sono a favore di riforme simili a quelle di cui ho parlato questa sera, ma so che ci saranno disaccordi fra molti di voi a casa stasera.

Milioni di noi, me compreso, possono guardare indietro di generazioni di antenati in questo paese, che hanno lavorato scrupoloso per diventare cittadini. Quindi, non ci piace l'idea che chiunque possa ottenere uno stampo gratuito per la cittadinanza americana.

So che alcuni di noi saranno preoccupati che l'immigrazione cambierà ciò che siamo, o che gli immigrati prenderanno i nostri posti di lavoro, o che questa legge e' un bastone dato alle famiglie della classe media in un periodo in cui già si sentono di essere stati trattati ingiustamente. Conosco queste preoccupazioni, ma non è questo che i miei provvedimenti porteranno.

La nostra storia ed i fatti dimostrano che gli immigrati sono una aggiunta in positivo per la nostra economia e la nostra società. E credo che sia importante che tutti noi affrontiamo questo dibattito lo facciamo senza attacchi personali.

Perché oltre tutto il tira-molla a Washington, dobbiamo ricordare che questo dibattito riguarda qualcosa di più grande. Si tratta di ciò che siamo come paese e che vogliamo essere per le generazioni future.

Siamo una nazione che tollera l'ipocrisia di un sistema in cui i lavoratori che raccolgono la nostra frutta e rifanno i nostri letti non hanno la possibilità di mettersi a posto con la legge? O siamo una nazione che dà loro la possibilità di fare ammenda, assumersi la responsabilità, e dare ai loro figli un futuro migliore?

Siamo una nazione che accetta la crudeltà di strappare i bambini dalle braccia dei genitori, o siamo una nazione che valorizza le famiglie e lavora insieme per tenerli insieme? Siamo una nazione che educa i migliori e i più brillanti nelle nostre università solo per mandarli a casa per creare imprese in paesi che competono contro di noi, o siamo una nazione che li incoraggia a rimanere e creare posti di lavoro qui, creare imprese qui, creare industrie del mondo proprio qui in America?

Questo è il cuore di questo dibattito.

Abbiamo bisogno di qualcosa di piu' che la politica spiccia quando si tratta di immigrazione. Abbiamo bisogno di un dibattito motivato, premuroso, compassionevole, che si concentri sulle nostre speranze, non sulle nostre paure. So che la politica su questo problema e' complicata, ma lasciate che vi dica il motivo per cui sono sono così appassionato su questo tema.

Negli ultimi anni ho visto la determinazione dei padri immigrati che lavorano due o tre lavori mestieri senza prendere un centesimo da parte del governo, e che sono a rischio ogni momento di perdere tutto solo per dare una vita migliore ai oro figli. Ho visto il cuore spezzato e l'ansia dei bambini le cui madri potrebbe essere portati via  solo perché non avevano le carte giuste. Ho visto il coraggio di studenti che fatta eccezione per le circostanze della loro nascita sono americane tanto quanto Malia e Sasha,  studenti che coraggiosamente dicono di essere senza documenti nella speranza di poter fare la differenza nel paese che amano.

Queste persone, i nostri vicini, i nostri compagni di classe, i nostri amici, non vengono qui in cerca di scorciatorie o di una vita facile. Sono venuti a lavorare, e studiare e servire nel nostro esercito. E, soprattutto, per contribuire al successo americano.

Domani saro' a Las Vegas e incontrare alcuni di questi studenti, tra cui una giovane donna di nome Astrid Silva. Astrid è stata portata in America quando aveva 4 anni. I suoi unici beni erano una croce, la sua bambola, e la gonna svolazzante che aveva addosso. Quando ha iniziato la scuola, non parlava inglese. Ha recuperato leggendo i giornali e guardando PBS. E poi è diventata una brava studente. Suo padre lavorava nel giardinaggio. Sua madre puliva la casa d'altri. Non hanno permesso ad Astrid di far domanda in una scuola avanzata per studiare tecnologia, non perché non le volessero bene, ma perché avevano paura che scoprissero il suo stato di bambina senza documenti. Astrid ha fatto domanda da sola, senza dierglielo, ed e' entrata lo stesso.

Ha vissuto a lungo nell'ombra, finche' sua nonna, che la visitava ogni anno dal Messico, è morta, e lei non e' potuta andare al funerale senza il rischio di essere scoperta e deportata. E 'stato in quel periodo ha deciso di lavorare per se stessa e per gli altri come lei. E oggi Astrid Silva e' una studente universitaria.

Siamo una nazione che butta fuori un immigrata speranzosa come Astrid?

O siamo una nazione che trova il modo di accoglierla? Il Vangelo ci dice, noi non opprimere un estraneo, perché conosciamo cosa significhi essere forestieri. Eravamo forestieri anche noi una volta.

Cari americani, siamo e sempre saremo una nazione di immigrati. E se i nostri antenati erano forestieri che hanno attraversato l'Atlantico, o il Pacifico o il Rio Grande, noi siamo qui solo perché questo paese li ha accolti e gli ha insegnato che essere americano è di qualcosa di più di quello che sembriamo o di come suonano i nostri cognomi, o della religione che abbiamo. Ciò che ci rende americani è il nostro impegno comune per un ideale, che tutti siamo stati creati uguali, e che tutti abbiamo la possibilità di fare delle nostre vite ciò che vogliamo. Questo è il paese dei nostri genitori,  che i nostri nonni e le generazioni prima hanno costruito per noi. Questa è la tradizione che dobbiamo difendere.

Questa è l'eredità che dobbiamo lasciare per coloro che sono ancora a venire.

Grazie. Dio vi benedica. E Dio benedica questo paese che amiamo.

Wednesday, November 19, 2014

Sud Africa: il piu grande impianto solare del continente








Si chiama Jasper solar farm e si trova vicino la citta' di Kimberley in South Africa. Da Ottobre 2014, quando e' entrato in produzione, e' il piu' grande impianto solare dell'intero continente. Ha una capacita' di 96 MegaWatts e produrra' circa 180,000 megawatt-ora di energia pulita all'anno per il Sud Africa.  Energia per 80mila case.

E Japser non e' sola. Non lontano c'e' un altro progetto, detto Redstone, dove si usera' fotovoltatico concentrato per costruire una centrale solare da 100 MegaWatts. Nella zona c'e' anche il progetto Lesedicon 75 MegaWatt che e' diventato operativo a Maggio 2014.

Da Jasper ci sono stati 800 posti di lavoro. Lo scopo del Sud Africa e' di arrivare alla produzione di 18 GigaWatt di energia entro il 2030 - alla fine il sole non gli manca!

Il progetto e' stato sviluppato da un consorzio fatto da investiori sud Africani e stranieri che includono SolarReserve, the Kensani Group e Intikon Energy. Queste due sono sudafricane. Ha partecipato anche Google, the Public Investment Corporation, PEACE Humansrus Community Trust e la Rand Merchant Bank. Hanno speso circa il 45% del capitale investito su persone e materiale in loco.

Il progetto e' ora funzionale.

Lo so anche io che e' meglio sempre avere energia sui tetti delle case, ma se devo scegliere fra un campo di petrolio ed un campo solare nel deserto di un paese con mille altre difficolta', e' chiaro cosa preferisco.