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Wednesday, November 26, 2014

Zona sperimentale petrolifera al largo del Santuario Pelagos

Il Santuario Pelagos che copre anche le isole di Hyeres e Levante

La proposta di creare due piattaforme "sperimentali" 
per l'uso di strumentazione e tecnologia petrolifera in acque profonde -
 nel Santuario Marino Pelagos


 La concessione petrolifera Rhone maritime, non lontano dall'isola di Hyeres 
e nel centro della riserva Pelagos

L'isola dove fare zona di sperimentazione petrolifera
 e' in alto a sinistra del santuario Pelagos

Concessioni petrolifere spagnole in rosso









** Update 9 Dicembre 2014 **

Ségolène Royal, ministro per l'ecologia, sviluppo sostenibile e per l'energia di Francia, ha annunciato la sospensione della procedura di autorizzazione di Abyssea, almeno nella localita' prescelta.

"Ho chiesto al Consiglio Generale per l'Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile di studiare in un'altra localita' di installazione. In attesa dei risultati di questa esperienza, chiedo di non proseguire il processo di autorizzazione".

Non sappiamo se e dove cercheranno un altra localita', ma questa piccola "vittoria" e' grazie
al "clamore" mediatico. 

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L'isola di Levante, lungo la costa meridionale francese nei pressi della citta' di Toulon, e' nota al resto del mondo perche' e' qui che nel 1931 fu inventato il naturismo. La maggior parte dell'isola appartiene allo stato francese e qui sorge un centro missilistico sotto la supervisione del Ministero della Difesa d'oltralpe. Ci fanno i test di lancio missili. Vicino a Levante, l'isola di Hyeres e sulla terraferma il Parco Nazionale di Port-Cros.

Ma sono le acque attorno a Levante ad essere ideali per chi volesse fare altri tipi di test: sono ultra-profonde e si arriva anche a 2500 metri di profondita'. 

E cosi,  la societa' Abyssea, fondata nel 2010, decide di creare qui un "Centre d'Expertises et d'Essais en Mer Profonde (CEEMP)" con l'installazione di due piattaforme: una a 1300 metri di profondita' e l'altra a 2400 metri.  La missione di Abyssea e' di promuovere "attivita' di ricerca e di sviluppo con progettazione, ricerca, montaggio, installazione e sperimentazione di stazioni di prova subacquee" con l'obiettivo di "migliorare la sicurezza e la partecipazione allo sviluppo sostenibile".

Mmh. 

Si vogliono costruire qui due piattaforme sottomarine, una a 1300 metri di profondita' e l'altra a 2400. Le piattaforme saranno dotate di sei connettori che condurranno test in parallelo con cavi sottomarini che le alimenteranno e che garantiranno lo scambio dati bidirezionale da e verso la stazione di controllo a terra.

Il progetto di Abyssea costera' circa 13 milioni di dollari, di cui il 35% proveniente da fondi pubblici.

Ma qual'e' l'utilita' di questo progetto?

Piattaforme in mare? Un investimento massiccio? Beh, la risposta e' facile: Abyssea aprira' importanti prospettive all'industria del petrolio per sperimentare comunicazioni rapide con la terraferma, per sperimentare nuovi sistemi e strumentazione sottomarina e per condurre test e dimostrazioni di esplorazione e di estrazione di idrocarburi in acque profonde ed in situazioni reali. E infatti fra le ditte interessate a questo progetto, c'e' la Comex ditta petrolifera per 40 anni che eseguira' esperimenti nei mari attorno a Levante. Ci si aspetta che altre ditte di esplorazione di idrocarburi faranno lo stesso. Quasi tutti i principali azionisti di questa Abyssea sono in qualche modo collegati all'industria delle trivelle. Ad esempio, l'azienda che ha redatto lo studio di impatto ambientale, la Creocean, lavora spesso in partnership con la Total. 

Ma c'e' un piccolo problema. L'isola di Levante si trova in una Zona di Protezione Ecologica, fin dal 2003, dove e' vietato eseguire opere ad alto impatto ambientale come appunto quelle di Abyssea. Altro piccolo-grande dettaglio: siamo nei pressi del santuario Pelagos per i manniferi marini del Mediterraneo. Creato nel 1999 il santuario e' un'Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea che copre 87mila metri quadrati di mare fra Italia, Francia e Monaco. Venne stabilito per la conservazione dei cetacei e per salvaguardare la biodiversita' marina in una zona particolarmente sensibile. La parte francese e' coperta dal Parco Nazionale di Port-Cros.

Ovviamente la Creocan dice che non ci saranno impatti sulla vita acquatica e che sara' tout-bien anche qui. Balene, pesci e delfini, gli fara' un baffo tutta questa sperimentazione marina subacquea, tutto questo rumore, tutte queste simulazioni acustiche.

Ma resta sempre l'ostacolo del Parco nazionale di Port-Cros.

Che fare allora? Beh, basta un semplice decreto del 12 Ottobre 2012, secondo il quale la Zone de protection écologique attorno a Port-Cros viene trasformata in Zone économique exclusive. Questo fa si che chi controlla la Zona economica esclusiva - la Francia in questo caso! -  abbia diritto esculsivo sull'esplorazione e lo sfruttamento delle risorse naturali - biologiche o non, in acqua, nel mare o nel sottosuolo e fino a 200 miglia dalla riva. Inoltre si potranno qui installare "isole artificiale e altri installazioni o opere".

Geniali, eh? Bastava solo togliere il Parco Nazionale e farci opera di bene petrolifero. Notare che dalla descrizione e' quasi evidente che si tratti di giacimenti di petrolio, ma che stanno bene attenti a non usarla quella parola.  E infatti appena fuori da Pelagos ci sono diverse concessioni petrolifere o proposte tali.

Una inchiesta pubblica e' in corso nella Mairie de Hyères, fino al 5 Dicembre sul progetto Abyssea ma la popolazione e' stata lungamente tenuta all'oscuro di questo centro sperimentale e l'informazione non e' molto diffusa.

Che nessuno pensi che questo sia fatto per amore della conoscenza del sottofondo marino. E' fatto per amore dell'ottimizzazione dello sfruttamento petrolifero e per chiunque abbia da specularci.





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