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Tuesday, March 3, 2015

Luca Zaia, Alessandra Moretti, la Northsun Italia e la Risorta




We believe in the importance of a clear, open and continuous relationship with the local communities


E si certo, a colpi di tribunale!



La Northsun Italia e' una sussidiaria della Po Valley Energy, ditta petrolifera australiana che assieme all'altra conosociata Po Valley Operations,  vuole trivellare, come e' ovvio dai nomi che si sono scelti, la pianura padana.

Nel 2009, il loro program manager Northsun Italia, Pierluigi Vecchia, diceva di voler trivellare l'Italia per motivi "di tipo geologico, economico ed affettivo".

A questo giro, l'affetto si era sentito per un area di a cavallo fra Veneto ed Emilia Romagna: e' la concessione metanifera "La risorta" di circa 300 chilometri quadrati nel delta del Po, zona fragile, con gia' tanti problemi suoi. In Veneto era coinvolta la provincia di Rovigo con i comuni di Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Corbola, Papozze, Ariano nel Polesine. In  Emilia Romagna era interessata la provincia di Ferrara, con i comuni di Berra, Mesola, Jolanda di Savoia, Codigoro.

Parte la fase di Valutazione di Impatto Ambientale per la prima fase dell'attivita' petrolifera, l'ispezione sismica a terra, con camionette vibranti che avrebbero causato movimenti del sottosuolo da cui determinare le caratteristiche del giacimento. Una specie di airgun a terra.

La Northsun cerca di fare tutto in sordina, ma si mobilitano comuni e persone, con incontri informativi e attivismo. Soprattutto esprimono la loro contrarieta' il comune di Adria, la Provincia di Rovigo,  l'Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, l'Agenzia Interregionale del fiume Po.

Si vede che loro l'affetto della Northsun non lo volevano.

E infatti la regione Veneto esprime il suo no ufficiale sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto in data 31 gennaio 2014. Dicono semplicemente dice che esprimono giudizio non favorevole.


Fine della storia? Magari.  C'erano anche i vicini dell'Emilia Romagna, che avevano diritto anche loro ad esprimere pareri, visto che "La Risorta" e' inter-regionale.

E voila', nonostante la possibile sismicita' indotta, i terremoti, la subisdenza, l'inquinamento, e a differenza del Veneto, gli emiliani decidono di prendersi affetto, trivelle e resurrezioni all'indomani degli eventi del Maggio 2012.

In data 10 Settembre 2013, la regione Emilia Romagna, decide che il loro parere e'  "favorevole con prescrizioni". Si aggiunge pero' che le loro "conclusioni relative alla compatibilità ambientale delle attività prevista dal permesso e le relative prescrizioni acquisiranno efficacia qualora venga sancita l'intesa con la Regione Veneto".

Cioe' e' tutto valido se anche il Veneto dice si. 

Ma dopo qualche mese il Veneto dice no. 

E quindi, bocciatura?

Non proprio. La Northsun Italia ovviamente fa ricorso al TAR, alla faccia del dialogo con i cittadini e con gli enti regionali, ed alla faccia del loro affetto. 

Il giudice, proprio in questi giorni decide che le attivita' della Northsun sono lecite perche' "non prevedono perforazioni" ma sono solo indagini preliminari.

Mi cadono le braccia.  Ma.. sono una ditta petrolifera! Cosa, fanno queste indagini per beneficenza della geologia italiana? E' chiaro che il loro scopo finale e' fare buchi. Fare trivelle. Fare impianti.  L'ho detto milioni di volte, e' la solita tecnica del carciofo, un po alla volta, un po alla volta e alla fine fanno tutto quello che vogliono. Adesso argomentano che sono "solo" indagini sismiche, poi diranno beh, ma abbiamo un giacimento e abbiamo fatto degli investimenti, come possiamo rinunciare? e poi ci ritroveremo con un bel pozzo del mezzo del Parco del Delta del Po.

Ah. Notare che nel Parco del Delta del Po' "è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo”. Come si concilia tutto questo con l'attivita' della Northsun?  Mistero della fede. Ma intanto, loro vanno avanti. Cercano il gas e vedrai che fra qualche anno anche qui troveranno una qualche scusa per proseguire, parco o non parco, subsidenza o non subsidenza.

Io invece non penso cosi. Penso che uno debba valutare queste operazioni nel loro complesso: cosa c'e' li? La gente lo vuole? Qual'e' lo scopo finale? Chi ci guadagna? Cosa accadra' all'ambiente circostante? Vogliamo proprio impianti industriali nel Parco del Delta del Po'? E visto che la risposta a tutte queste domande non e' affatto favorevole all'affetto della Northsun, e' evidente che occorre fermare tutto *prima* che sia troppo tardi.

Se hai un polipo lo togli subito, anche se non e' ancora cancro, perche' sai dove va a finire.  E questo dovrebbe valere anche per i tentacoli dei petrolieri, specie in un paese come l'Italia in cui la corruzione regna sovrana.

Adesso ci sono le elezioni in Veneto.

Caro Luca Zaia, cara Alessandra Moretti, avete una bella gatta da pelare. Spero che questa faccenda delle trivelle diventi un tema importante durante la campagna elettorale veneta e che, come fatto in altre parti d'Europa, i veneti usino questo tempo per esigere che il proprio territorio venga protetto.

Luca Zaia dice che l'Italia e' imperforabile. Ci crede veramente? O era tutta propaganda? Non so lo, ma se ci faceva per davvero, adesso e' il tempo di tirare fuori le unghia e di usare tutti gli strumenti possibili per fermarli. Dopo e' tardi.

Alessandra Moretti, del PD dello Sblocca Italia, non dice niente. E come potrebbe proferir parola?








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