.

.

Monday, May 4, 2015

Agip: Massive Hydraulic Fracturing a Piropo, San Benedetto del Tronto



PRIMA DI FARE COPIA INCOLLA 
SI PREGA DI CITARE LA FONTE























Certo, in Italia il fracking non si e' mai fatto, mai si fara' e se si e' fatto e' un "fracking leggero" come mi dicono taluni geologi nostrani.

Qualcuno deve spiegarmi allora cos'e' il "Massive Hydraulic Fracturing" fatto dall'Agip davanti alle coste di San Benedetto del Tronto nel 1978, presso il pozzo Piropo 2.

La storia di Piropo 2 e' semplice: decidono di trivellare questo pozzo di petrolio a 3,600 metri di profondita' dopo 111 giorni di operazioni e 98 giorni di test. Scoprono un giacimento di 160 metri di spessore di petrolio pesante, piu' difficile da estrarre, e la cui parte superiore e' impermeabile. Il pozzo ha indice API 21 secondo alcuni dati, indice 18 secondo altri. Un petrolio giusto un po meglio del petrolio lucano o di quello di Ombrina.

Decidono quindi di usare tecniche di stimolazione per aumentare la produttivita' -- prima mandano giu' una miscela di gas-oil, poi acidi con tasso di HCl del 28% e poi dulcis in fundo fanno un Massive Hydraulic Fracturing job (MHF) con iniezione di 180 mila galloni di fluidi in 11 stadi. In totale sono 600mila litri di fluidi pompati nel mare per stimolare il pozzo.

Sono riusciti ad aumentare la produttivita' di quattro volte e mezzo rispetto a prima, con una lunghezza di frattura di 290 metri.  

Alla fine pero' nonostante gli acidi e il massive hydraulic fracturing, il tasso di recupero petrolio e' stato solo di 11 o 12 metri cubi di petrolio al giorno, circa 70 barili quotidiani. Hanno provato ad aggiungere CO2 nel petrolio per dimuirne la viscosita', ma nemmeno questo e' stato soddisfacente perche' si formava asfaltene che portava a danni ai pozzi e intoppi estrattivi.

Ecco qui. A una manciata di chilometri dalla riva di San Benedetto del Tronto. Tutto scritto in rapporti AGIP del 1978.


Qualcuno ne ha mai saputo niente? Qualcuno ne sa niente oggi?

Cosa vuol dire Massive Hydraulic Fracturing?
La parola massive parla da sola.

Hydraulic Fracturing e' il processo del pompaggio di fluidi ad alta pressione (in questo caso 600 mila litri) con immersi dei proppanti (materiale solido, resine, ceramiche, sabbie trattate chimicamente). I fluidi spaccano la roccia, i proppanti tengono le fessure aperte da cui possono fluire gli idrocarburi. La definizione esatta di Massive Hydraulic Fracturing e' quella di un operazione di fracking in cui si usano almeno 130 mila chilogrammi di proppanti.

Si dira': e' successo nel 1978. Tanto tempo fa. Certo, ma non ha importanza quando e' successo, quanto che c'e' stato un Massive Hydraulic Fracturing nei nostri mari e continuano a ripetere che in Italia il fracking mai e poi mai.

Ma il giornalismo ufficiale italiano dov'e'?

Quante altre cose sono successe e succedono ancora e noi non lo sappiamo?

2 comments:

Paolo Balocchi said...

Vorrei soffermarmi su alcuni punti. Lo studio condotto prevedeva dei test sul pozzo al fine di comprendere la fattibilità allo sfruttamento commerciale. Leggendo quello che lei posta, si capisce che il reservoir poroso è altresì fratturato in modo pervasivo (rete di macro- e micro-fratture) conferendo al giacimento una omogeneità fluidodinamica (i fluidi appraversano il reservoir, quindi non è impermeabile). Questa caratteristica è fondamentale e differente rispetto alle shale statunitensi su cui si fa fracking. Già da questo si capisce come iI valori di pressione 52-58 MPa e il volume totale iniettato di 684 m3 all'interno di un reservour con buone caratteristiche fluidodinamiche, non porta ad una fratturazione intesta tipo quella del fracking, ma semplicemente ad una stimolazione del giacimento al fine di migliorare la produzione. Inoltre dalle conclusioni si capisce come la produttività dopo la stimolazione (PI = 0.9) sia ancora bassa per fini commerciali, e probabilmente la concessione non è mai andata in funzione come sembra dai pozzi esplorativi del MISE (http://unmig.sviluppoeconomico.gov.it/unmig/pozzi/tgruppo.asp?tt=Permesso%20di%20ricerca&titolo=B.R%2042.AV&regione=Zona%20B&codtit=). Detto ciò e dalle considerazioni fatte sopra, la procedura MHF descritta non è da attribuirsi al fracking tipo USA su reservoir in shale, ma ad una stimolazione in reservoir porosi e fratturati.

maria rita said...

Come sempre, un sacco di distinguo e di "si, pero'", di puntini sulle i. La verita' e' che se non ero io a scovare questa cosa, avremmo continuato a dire che in Italia cose come il fracking, la stimolazione, i fanghi in mare, mai e poi mai. Si chiama MASSIVE hydraulic fracturing, un motivo ci sara'. MASSIVE.