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Tuesday, June 2, 2015

Curacao e la raffineria che non ti aspetti









Arturo Mancinelli e' un mio amico su Facebook che mi racconta la sua esperienza petrol-turistica a Curacao, isola delle Antille olandesi, in teoria terra di vacanze e di relax... all'ombra del petrolio.



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Cara Maria Rita,

come ti avevo scritto su FB ti racconto un pò della mia vacanza a Curacao e ti invio foto e video che ho fatto.

Innanzitutto devo dirti che io amo molto il mare e le spiagge incontaminate e mi avevano detto che Curacao era uno di questi "paradisi".

Un pò fuori dalla rotta del turismo italiano, l'isola (70 km x 20 circa) è molto frequentata da nord europei (in particolare Olandesi ....l'isola era una loro colonia) che hanno investito tanto nelle strutture turistiche e in immobiliari (ho visto ville fantastiche dal valore di milioni di dollari).

Appena arrivo in aeroporto, in taxi lungo i 15 km che lo separano dalla città Willemstad dove avevo l'hotel inizio a sentire puzza di petrolio, poco prima di entrare in città e di attraversare un enorme ponte mi volto a sinistra e vedo il mostro.

Una raffineria gigantesca che occupa tutta la baia interna della città. Non ne sapevo nulla, pensavo alle Antille come ad un paradiso, al largo del Venezuela (tipo le Los Roches ma più moderne e vivibili) e invece mi sembra di stare ad arrivare ad Ancona.

Come se non bastasse girando l'isola in auto (ci sono effettivamente spiagge e paesaggi mozzafiato) risalendo lungo la costa mi imbatto (a circa 20 km dalla città), subito dopo una baia stupenda, in un deposito di oli gigantesco (ti ho allegato mappa, si chiama Curacao oil terminal). Saranno stati oltre 50 silos che occupano un litorale per oltre 4 km. Il bello è che c'è il divieto di transitarci di fianco e la strada è sterrata (tanto per nasconderla un pò dai turisti) ma io sono andato lo stesso e ho fatto il video e le foto.

Tra l'altro, all'orizzonte ci sono molte piattaforme petrolifere, (non lo sapevo, siamo nel golfo di Maracaibo e ci sono molte "ombrina" a largo) in pratica il paradiso che sognavo prima di partire mi si è frantumato.

Guarda, devo dirti, se non fosse per questa merda di petrolio, il posto è fantastico.

Il mare, il clima ventilato e mai umido tutto l'anno, ed in particolare la gente è meravigliosa. Una piccola isola /nazione abitata da 300 mila persone di cui il 30% di razza bianca (quasi tutti olandesi) e il resto di caraibici che convivono in una integrazione mai vista.

C'è un tenore di vita molto alto, scuole americane, ospedali modernissimi, insomma un paradiso per benestanti che si vogliono ritirare.

Purtroppo ci sono i mostri a rovinare tutto. Adesso mi chiedo.

Ma questi signori olandesi che decidono di trasferirsi li con le famiglie, investono i risparmi di una vita per farsi una villa non temono questo mostro? Non temono che questa raffineria che tra l'altro è vecchia (in mano ad una società venezuelana....immaginiamo i controlli) possa creare un disastro ecologico e vanificare i loro investimenti?

Concludo ringraziandoti da Abruzzese per quello che stai facendo per noi.

Arturo



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