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Monday, November 2, 2015

I petrolieri a picco

Oggi l'annuncio che nel reparto oil and gas nel 2015 a livello mondiale sono stati persi 200,000 posti di lavoro.  Della serie: le trivelle portano occupazione! 




 

Qui le azioni Rockhopper nel 2015.
Il prezzo e' dimezzato. 


Non c'e' ditta petrolifera che si salvi.

La Shell ha comunicato ai suoi investitori perdite per quasi otto miliardi di dollari per il terzo quadrimestre del 2015, le maggiori perdite in sedici anni.

Nel frattempo hanno abbandonato vari progetti - non solo in Artico, ma anche per esempio nelle Tar Sands del Canada, dove era previsto lo sfruttamento del campo Carmon Creek. Allo stesso tempo cercano di spostarsi in altri mercati, per esempio il Brasile, l'Australia e lo sfruttamento di gas natuale negli USA con una campagna di acquisti di ditte minore, inclusa la BG.

Registra perdite anche la nostra beneamata ENI che perde 257 milioni di euro. Un anno fa guadagnavano 1.17 miliardi di euro. In totale il nostro cane deforme ha perdite per 5.1 miliardi di euro.  Il crollo dei prezzi ha portato l'ENI a ridimensionare costi, vendere varie proprieta' e disdire progetti. Fra le cessioni, il 12.5% della Saipem e la Versalis, che io non conoscevo ma che e' il suo ramo di produzione di sostanze chimiche.  L'unica cosa che gli e' andata bene e' il reparto raffinazione, sul suolo italiano.

Le perdite sono dovute a vari fattori, fra cui la cattiva performance in ambito gas e elettricita'. 
Perche' il gas e l'elettricita' gli sono andati male? Perche' hanno fatto i conti senza l'oste. Diversi anni fa firmarono dei contratti dove si faceva affidamento sul fatto che i prezzi sarebbero rimasti alti, e invece cosi non e' stato.  Si lamentano anche del fatto che hanno dovuto pagare tasse del 110%, rispetto al 60% di un anno fa, non e' chiaro in che paese e perche'.

La Chevron americana intanto taglia altri 7,000 posti di lavoro.

La ConocoPhilipps americana perde 1.1 miliardi di dollari nel terzo quadrimestre del 2015, abbreviato in Q3.

La Murphy Oil, con sede in Arkansas, perde 1.5 milairdi di dollari nel Q3 e taglia il 23% della sua forza lavoro.

La Andarko Petroleum americana perde 2.2 miliardi di dollari nel Q3.

La Noble americana perde 283 milioni di dollari nel Q3.

La Maersk Oil di Norvegia taglia il 12% del suo personale lavorativo nel Q3.

La Respol spagnola vendera' proprieta' per 7 miliardi di dollari per acquisire capitale nel Q3.

La Baker Hughes texana perde 159 milioni di dollari nel Q3.

La Schlumberger di Houston dimezza gli introiti dalle concessioni in giro per il mondo rispetto ad un anno fa.

La Petrobras di Brasile taglia gli investimenti di un terzo per il 2016.

La Encana americana cede proprieta' per 900 milioni di dollari.

La Husky Energy del Canada tagli 1400 posti di lavoro.

La Cenovus Energy del Canada taglia 1500 posti di lavoro nel 2015.

La Devon Energy, sempre Canadese, ne taglia 200.

La Athabasca Oil dell'Alberta taglai il 25% della sua forza lavoro.

Calfrac ha tagliato il 40% dei suoi lavoratori in Canada e il 50% negli USA.

La Suncor Energy canadese ha tagliato 1300 posti di lavoro e per il Q3 perde 383 milioni di dollari.

In tutto questo, la Goldman Sachs ha investito il minimo in oil & gas che nel resto della sua storia attuale: cioe' scappano anche gli investitori!

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Dal Novembre 2014 al Novembre 2015 sono andati in fumo 500 miliardi di dollari a livello globale.

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