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Sunday, May 29, 2016

Altri attacchi dei Niger Delta Avengers contro l'ENI in Nigeria





I Niger Delta Avengers attaccano ancora lo stato nigeriano del Bayelsa facendo espoldere un oleodotto dell'ENI.  Si tratta del Tebidaba-Brass pipeline che ha come sbocco il cosiddetto Agip Brass crude oil terminal.  Con l'attacco sono andati in fumo circa 4000 barili di petrolio. Gia' in passato c'erano stati altri attacchi contro infrastruttura ENI.  Cosa vogliono? Maggiore equita' nella distribuzione delle risorse petrolifere: agli stranieri e a pochi eletti soldi e vantaggi, agli altri poverta' e disoccupazione. 


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19 Febbraio 2016 -- Clough Creek Tebidaba Agip Pipeline Manifold, 
Bayelsa, Nigeria 
uno dei primi oleodotti fatti saltare in aria dai militanti 


La maggior parte delle immagini che seguono sono impianti 
Agip o Shell sotto attacco









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1 Giugno 2016, Chevron


Update 1 Giugno 2016

I Niger Delta Avengers hanno oggi atttaccato i pozzi di petrolio della Chevron, distruggendoli. Si chiamano RMP 23 and RMP 24. Questi pozzi sono stati assaltati con 100 navi militari e cacciabombardieri. E poi si sono presi gioco del governo di Nigeria, prendendoli in giro perche' non sono stati capaci di fare niente contro di loro. 


"Watch out something big is about to happen and it will shock the whole world"


Si chiamano Niger Delta Avengers e sono un gruppo di disperati e di esaltati ribelli che hanno iniziato a fare esplodere oleodotti e condutture in Nigeria.

I loro obiettivi sono l'Agip e la Shell. Per ora hanno fatto saltare le condutture di Nembe e di Bonny della Shell e di Brass dell'Agip nello stato del Bayelsa il giorno 28 Maggio 2016. Hanno detto che continueranno con i loro atti di vandalismo finche' le loro richieste non saranno soddisfatte. Nei loro comunicati su twitter dicono che hanno gia' fatto saltare altri oleodotti nel paese, di proprieta' della Nigerian National Petroleum Corporation e che ora e' il turno di Shell e di Agip.

La Chevron e' stata gia' attaccata la scorsa settimana.  Anzi, attacchi piu' o meno imponenti sull'infrastruttura petrolifera della Nigeria da parte di questi Avengers e da altri gruppi sconosciuti vanno avanti da settimane.

E quali sarebbero queste richieste? Cosa vogliono? Dicono che sono stanchi di contratti fra le loro terre e i petrolieri in cui si decide su oleodotti e su estrazioni senza l'input delle persone, e con pochi ritorni per i residenti. Dicono che vogliono essere loro artefici del loro destino e avere il controllo sulle risorse del paese. Hanno soldati, e sono arrabbiati anche contro il loro stesso governo che continua ad avvantaggiare i petrolieri e non la gente.

Per esempio, il giorno 11 Maggio 2016 i sussidi sulla benzina sono stati eliminati, a causa del declino degli intoiti e del crollo dei prezzi del petrolio, facendo raddoppiare i prezzi alla pompa e infuriando i residenti che hanno chiamato questo aumento "inumano". 

I Niger Delta Avengers dicono che tutte le ditte straniere devono lasciare il sud della Nigeria, dove si produce la maggior parte del petrolio del paese, entro il 31 Maggio 2016. 

A causa di questi ripetuti attacchi la produzione di petrolio della Nigeria e' calata da 2.2 milioni di barili al giorno a 1.4 milioni di barili, e alcune ditte straniere hanno gia aumentato sicurezza e spostato personale non indispensabile.

La cosa sorprendente e' pero' che nonstante la violenza e la paura, anche i leader di alcune comunita' locali, spesso attivisti non violenti,  appoggiano i Niger Delta Avengers perche' sono d'accordo con loro che c'e' bisogno di una maggiore e piu' equa ridistribuzione della ricchezza da petrolio, e che le trivelle hanno distrutto il loro habitat e le vite di migliaia di pescatori e contadini.

Non si sa chi finanzi questi Avenegers. Si sa solo che a causa loro la Nigeria e' ora il secondo produttore di petrolio in Africa, e che adesso il principale trivellatore e' l'Angola.

Ovviamente la violenza e' sempre da condannare, ma e' questo il risultato di cinquant'anni di sfruttamento irresposabile da parte di Chevron, Agip e Shell in Nigeria.  A un certo punto scoppia.

Si raccoglie sempre quello che si semina.

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