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Monday, May 29, 2017

Carpignano Sesia: in 300 a comprare la terra per non darla in pasto alle trivelle dell'ENI





 Terramiamo, la campagna del Comitato DNT di Carpignano Sesia 
con cui i cittadini si sono comprati il terreno che l'ENI vorrebbe trivellare

Carisio, la concessione dentro la quale dovrebbe sorgere il pozzo di Carpignano Sesia



 
Il governo da il parere positivo nonostante
il 29 Dicembre 2015 la regione Piemonte avesse detto no.

Bella democrazia, no? 





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Sono sempre belle le storie di resistenza collettiva.

Spesso si svolgono nel corso di anni, in paesi piccoli, che l'ENI e le altre ditte del petrolio (o qualsiasi altra multinazionale a dire il vero!) pensano di potere conquistare con un po di chiacchere, qualche atto di supposta generosita', o anche con la prepotenza.

Ma a volte trovano pane per i loro denti.

Come a Carpignano Sesia.

Di questo paesino di 2500 abitanti in provincia di Novara, abbiamo parlato tante volte qui. Ci sono stati tanti alti e bassi, e per chi combatte questi prepotenti petrolieri, ne sono certa, tanti giorni di quasi felicita' alternati a giorni di sconforto.

Ma sono andati avanti, per due, tre, quattro, cinque anni. E non si arrendono.

La storia sembrava finita, ma l'ENI non rinuncia.

E neppure i residenti.

E cosi gli abitanti di Carpignano, riuniti nel Comitato DNT (che sta per Comitato Difesa del Nostro Territorio) in questa ultima puntata, hanno deciso di compare collettivamente il terreno trivellando. Sono in 297. Vogliono mostrare al cane a sei zampe, che sono in tanti a non volerlo qui. E in caso ci dovesse essere esproprio forzato, l'ENI dovra' vedersela con 297 persone, e non con un proprietario solo. 

Il pozzo Carpignano Sesia faceva - anzi fa -- parte del progetto Carisio, voluto dall'ENI in partnership con la Petroceltic d'Irlanda al 47.5% ciascuna e al 5% della microscopica Compagnia Generale Idrocarburi.

La storia inizia nel 2012.  Anche se non si sa neanche con certezza, alcune stime parlano di 280 milioni di barili di petrolio su un territorio di 728 chilometri quadrati. Appena circolata la notizia in tanti hanno speso tempo ed energia, in modo del tutto volontario, per evitare la petrolizzazione dell'area.  Dopo incontri informativi, richieste a provincia, regione e petrolieri di ascoltare il territorio, raccolta firme, manifestazioni, lettere, report tecnici stilati da professionisti, prese di posizione, non siamo ancora arrivati alla parola fine.

In tanti a dire di no, incluse la Regione Piemonte, la Provincia di Novara, la ASL di Novara, e vari 
comuni del circondario:  Carpignano Sesia, Arborio, Barengo, Briona, Fara, Fontaneto D’Agogna, Gattinara, Ghemme, Ghislarengo, Lenta, Lozzolo, Novara, Prato Sesia, Romagnano Sesia, San Nazzaro Sesia, Sillavengo, Sizzano.

Tutti a dire no. 

Ovviamente, in questo no c'e' anche la stragrande maggioranza delle persone che vive a Carpignano.

Nonostante tutto, nel gennaio del 2017 l'ENI ha ricevuto parere positivo dalla Commissione VIA per trivellare a Carpignano. Menomale che dai suoi siti l'ENI dice di volere dialogo con il territorio e di rispettarlo!

Adesso il permesso positivo siede sul tavolo del ministero per l'ambiente, in attesa dell'approvazione finale.

E la storia non finisce qui. A pochi chilometri di distanza c'e' il nuovo progetto "Cascina Alberto” prima della Northern Petroleum e ora passato alla Shell. A quanto pare vogliono invece arrivare ad un consenso con il territorio!

A tutti le mie solite parole: non credete ad una sola parola di quello che i petrolieri vi diranno.

Vogliono solo venire e trivellare. Non gliene importa niente ne di Novara, ne del Piemonte, ne dell'Italia o di nessun'altro. E' solo il vile denaro.


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