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Sunday, May 14, 2017

Nigeria: in sette anni 2400 riversamenti di petrolio ENI -- gli Ikebiri li portano in tribunale









 “Our community cannot wait any longer. 
We have had ENI’s pollution for too long, 
damaging our fishing, 
our farming and our lives. 
We are now looking to the Italian courts for justice for our people.”




 “For far too long the communities of the Niger Delta 
have had to live with the pollution of their land, 
their water, and their air by oil companies 
who’ve put profit before their lives.
ENI should now live up to its responsibility 
and clean up the mess it has made and compensate 
the community for having to live with their destruction.”

Colin Roche, Friends of the Earth Europe



Fra il 2010 e il 2016 in Nigeria ci sono stati 2,418 riversamenti di petrolio da impianti ENI.
Uno al giorno.

Lo dice il ministro delle risorse petrolifere del paese, 
Mordecai Ladan, in un rapporto che si chiama, guarda che bel nome,
“Despoliation of the Niger Delta and Activities of Nigeria Agip Oil Company”

2010: 10 incidenti;
2011: 10 incidenti;
2012: 575 incidenti;
2014: 788 incidenti; 
2015: 498 incidenti;
2016: 332 incidenti;

Anche se alcuni di questi incidenti sono dovuti a ribelli e alle loro opere di sabotaggio, *e' responsabilita'* dell'ENI assicurarsi che i loro impianti siano sicuri.


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I guai per Claudio Descalzi e compari continuano. Gli Ikebiri di Nigeria hanno portato in causa l'ENI per i riversamenti nell'ambiente che hanno contaminato il Niger Delta.

Con l'aiuto di Friends of the Earth Europe, Environmental Rights Action, e Friends of the Earth Nigeria, gli Ikebiri chiedono risarcimenti, pulizia e che tutto sia retroattivo, fino al 2010, anno in cui l'immondezzaio e' incominciato, a causa di fallimenti dei macchinari ENI.

Godwin Ojo, di Environmental Rights Action/Friends of the Earth Nigeria, Godwin Ojo dice che questa e' la prima volta che l'ENI viene portata in causa dopo decenni di sfruttamento del Niger Delta, fatto di negligenza e di nonchanance.

La causa arriva a Milano. Gli Ikebiri chiedono 2 milioni di euro per l'esplosione di un oleodotto nel 2010. Vogliono anche la totalte pulizia dell'area, di circa 17 ettari. L'avvocato italiano che segue la causa per conto degli Ikebiri si chiama Luca Saltalamacchia e dice che l'esplosione ha causato un disastro ambientale, contaminando acqua e terra.

Nel 2010 ci fuorono perdite ma l'ENI diceva che era tuttapposto e tutto era stato ripulito. E invece il petrolio continuava a fuoriuscire. L'ENI intanto cercava di bruciare il petrolio all'insaputa dei residenti.

Da allora fino ad adesso non ci sono state ricompense ai cittadini.
La pima udienza ci sara' il giorno 11 Dicembre 2017 a Milano.

L'ENI produce qui 117mil barili di petrolio ogni santo giorno.

Sono accusati di aver pagato almeno 1.1 milioni di euro in tangenti per i diritti sulla mega concessione OPL245 assieme alla Shell.

Possibile che non abbiano potuto pulire il disastro che hanno causato loro stessi?

Non si vergognano?

Fino a quanto pensao di poterla fare franca?

E questo e' solo uno dei tanti casi di monnezza petrolifera in Nigeria, per mano dell'ENI. Ce ne sono a bizzeffe nel pianeta -- in Ecuador, in Brasile, in Nigeria, in Venezuela, in Russia -- in per mano dell'ENI, della Shell, della Exxon, della Chevron, di petrolditte nazionali.

Ce le abbiamo pure in Italia, in Basilicata.

O pensiamo che le 400 tonnellate di petrolio riversate a Viggiano siano una una tantum? Non e' cosi. E quello che vediamo, ma in realta' le operazioni di oil and gas sono cosi complicate e intrinisicamente inquinanti che pure nella migliore delle ipotesi e' impossibile che non ci siano guai.
E considerato che quasi sempre c'e' pure la malafede....

L'ENI opera in Nigeria dal 1962.

Dall'inizio delle operazioni petrolifere in Nigeria, sono finite in mare circa 11 milioni di barili di petrolio, il doppio di quanto finito in mare nel Golfo del Messico,

Da un lato, mezzo mondo si fermo' a guardare.

Da quest'altro non gliene importa niente a nessuno.


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