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Tuesday, September 19, 2017

Salamina, Grecia: petrolio in spiaggia da petroliera non certificata


















La petroliera Agia Zoni II e' affondata nei mari greci attorno al golfo di Saronico il giorno 10 Settembre.  Era ancorata in acque calme, con un carico di 2,200 tonnellate di petrolio e 370 di gas: sono tutte finite in mare.

Il petrolio si e' diffuso verso la vicina isola di Salamina, attorno ad Atene, portando disturbi a delfini, tartarughe, foche, uccelli e pesci.  Una dozzina di chilometri di spiaggia si e' annerita.

Non si sa cosa sia successo ne perche'.

La Agia Zoni aveva 45 anni.

La supervisione era pressoche' inesistente. Era troppo vecchia, e non c'erano state ispezioni appropriate.

Il governo di Norvegia aveva gia' certificato almeno dieci irregolarita' nel 2008, dieci anni fa!
Dopo quella ispezione, la petroliera fu tolta dal registro norvegese e inserita in quella greca, meno rigoroso nei controlli e un po dove ciascuno fa come meglio crede.

La Grecia, spezzata dalla crisi, non ha le risorse o il personale per condurre ispezioni sul serio.

Ma la Agia Zoni non era nemmeno riuscita ad accontentare i greci: il certificato di compatibilita' marina era scaduto in Luglio e non era mai stato rinnovato. Anzi, la nave aveve ricevuto una estensione per recuperare questi certificati ma fino al giorno delle perdite non aveva fatto niente.

Ma una cosa il governo greco aveva appurato: la nave, secondo il sindacato dei lavoratori marittimi PEMEN, era "estremamente pericolosa per la navigazione". La stanza con i controlli non era in buone condizioni e c' erano state varie riattoppature di buchi. E' stato da qui che l'acqua e' penetrata all'interno della nave.

Ad ogni modo, la risposta del governo greco e' stata lenta e ci sono state anche critiche a verso il primo ministro Alexis Tsipras, che alla fine ha ordinato di eseguire analisi approfondite dei certificati e di iniziare le operazioni di pulizia. Il capitano e' stato accusato di negligenza.

Intanto, venti chilometri di costa sono chiusi alla navigazione dal porto del Pireo fino a Glyfada a sud di Atene, e sull'isola di Salamina.

Alcune attivita' commerciali sono state chiuse. La zona contiene molte raffinerie, impianti di smaltimento rifiuti, ed e' inquinata anche in condizioni normali.

Ci vorranno almeno 4 mesi per pulire tutto.

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E' questo il destino, mutatis mutandis, di tutte le zone dove arriva il petrolio, da Galveston a Gela, dalla Basilicata al Bakken Shale.

Non e' meglio il sole, il vento e la rottamazione di petroliere sgangherate? 
 

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