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Friday, April 1, 2011

Il prosciutto davanti agli occhi


Sulla gazzetta del Mezzogiorno di qualche giorno fa e' comparso questo articolo, di fronte al quale non so se ridere o piangere.

Il dato di partenza e' che l'acqua della sorgente "Acqua dell'Abete", nel comune di Calvello, in Basilicata non si puo' piu' bere e che la sorgente e' chiusa da oltre due anni.

Altri fatti noti sono che:

1. La Basilicata e' il centro estrattivo piu' grande d'Europa. Fornisce l'80% del petrolio estratto in tutta Italia ma solo il 6% del fabbisogno nazionale.

2. Le trivelle sorgono selvaggie nei parchi, vicino alle sorgenti idriche, vicino alle dighe, case e campi. La Total ha gia' seppellito per anni monnezza petrolifera sotto i campi a Corleto Perticara.

3. L'industria del gas e del petrolio tende ad inquinare le localita' da cui il petrolio viene estratto, specie le falde idriche, questo succede in tutto il mondo.

4. L'acqua dell'abete, sorgente millenaria nel comune di Calvello (Potenza) e' inquinata da manganese, cromo e bario.

5. Il maganese, cromo e il bario sono sostanze note come additivi dei fanghi e fluidi e perforanti usati dall'industria del petrolio.

6. Vicino alla sorgente c'e' il pozzo petrolifero dell'ENI Cerro Falcone 2.

Come detto, l'acqua non si puo' piu bere. C'e' schiuma, roba tossica a la sorgente e' stata sequestrata ben due volte: nel novembre del 2008 e poi nel gennaio del 2009 dal Corpo Forestale dello Stato. Dopo un po, sempre nel 2009, il sindaco di Calvello, Mario Domenico Gallicchio, ha stabilito il fermo dell'erogazione dell'acqua dalla sorgente che andava direttamente alle fontanelle dell'area pic-nic vicino alla sorgente.

Data tutta la lista di indizi sarebbe stato quantomeno importante indagare a fondo da dove venisse tutto quel materiale tossico in una zona trivellata a piu' non posso.

Invece, dopo oltre due anni di indagini, ecco le conclusioni dei "tecnici" della procura di Potenza:

"Non vi e' alcuna contaminazione del suolo o di acque superficiali e non sono stati riscontrati rifiuti di alcuna natura."

Dicono che c'e' solo terreno ferroso - la ruggine - e che per il manganese, cromo e bario, tutto e' a norma di legge.

Ma ... dove stava negli scorsi millenni il terreno ferroso? E da dove vengono il cromo, il manganese, il bario? Come ci sono finiti li, a norma di legge, mentre prima non c'erano? Chi ce li ha messi?

Chiederselo e' troppo. Dicono che e' impossibile saperlo, e che non lo sapremo mai.

E dunque andiamo avanti cosi. Un parco dove trivellano prima e dove, dopo un po, compaiono sostanze inquinanti usate dall'industria del petrolio.

Chissa' come mai.

Sara' stato un alchimista venuto dal cielo, come sono state le troppe aragoste a far morire gli operai ENI di Manfredonia, i pastori ad impedire le opere di ripristino ambientale e i contadini ad inquinare i terreni con rifiuti speciali pericolosi.

Farebbe ridere, se non che fa piangere, se uno ci pensa davvero.

3 comments:

giuliana said...

"Chiederselo e' troppo.
Dicono che e' impossibile saperlo, e che non lo sapremo mai."

Da quando sono tornata in Abruzzo, ho notato che anche qui c'è un atteggiamento diffuso al "non farsi e soprattutto non fare" troppe domande su relative questioni. Ripudio questo atteggiamento, è distruttivo e troppo comodo. E soprattutto ho notato con tristezza come anche la generazione giovane, quella diciamo che dovrebbe invertire questa tendenza, tende ad assumere lo stesso atteggiamento, che però sarà disfattista a lungo termine, per il nostro stesso futuro! Ma io mi chiedo: ma perché?? Come si fa a non capirlo!
Complimenti per il post. Un abbraccio da Lanciano.

Anonymous said...

. E soprattutto ho notato con tristezza come anche la generazione giovane, quella diciamo che dovrebbe invertire questa tendenza, tende ad assumere lo stesso atteggiamento, che però sarà disfattista a lungo termine, per il nostro stesso futuro!

Tempo fà sono stata invitata ad andare in un liceo per dare informazione sui danni che lo sfruttamento del petrolio provoca.
Ho trovato tantissimi giovani veramente attenti e desiderosi di sapere.
Il dibattito doveva durare solo 1 ora ma il tempo trascorso con loro è volato letteralmente.
Non condivido il commento di giuliana.
Credo che i giovani hanno il desiderio di conoscere, di sapere, di capire.
Sono gli adulti che sbagliano rinunciando a fare informazione.
Avv. Giovanna Bellizzi

davide said...

scusate ma è lapallisiano :la colpa è delle persone che vanno a fare il pic-nic e non raccolgono gli avanzi dei loro panini intrisi di manganese,bario e cromo!