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Thursday, February 28, 2013

Ombrina: una semplice proposta



Grazie a tutti di essere venuti per discutere sul tema Ombrina.

La mia proposta e' molto semplice. Sono sicuramente necessari ricorsi al TAR, 
l'organizzazione di varie
manifestazioni di massa, e l'esercizio di pressione incessante su Terlizzese e Passera.

Incessante.

Sarebbe pero' ancora PIU' opportuno che tutta la classe politica d'Abruzzo, compatta e unita, 
destra e sinistra, chiedesse in modo ufficiale l'abrograzione dell'articolo 35 del Decreto Sviluppo, responsabile dello sbloccamento di Ombrina Mare.

Questo per una visione piu' lungimirante per l'Abruzzo e piu' generosa con il resto d'Italia 
visto che le trivelle sottocasa
non riguardano solo Ombrina o l'Abruzzo ma tutta la nazione.

Ai politici presenti: e' stata la vostra timidezza, il vostro non agire che ci ha portato fin qui.
E' arrivato il momento di darselo questo benedetto coraggio e di fare le cose giuste, in trasparenza,
senza pensare ai battibecchi politici, e senza paura.

Di nuovo, l'azione piu' concreta che si possa fare adesso e' una richiesta ufficiale
di abolizione dell'articolo 35.

Non finisce con Ombrina.
Oggi e' Ombrina.
Domani ci saranno Vasto, Pineto, Francavilla.


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In questi giorni tutti parleranno del ricorso al TAR contro Ombrina, tutti faranno i salti mortali, e i politici faranno un sacco di promesse.

Ma se uno volesse fare le cose per bene, e in modo finale e con atto di generosita' per la nazione, quello che si dovrebbe fare, dal mio punto di vista e' molto semplice.

Abroghiamo l'obbrobrioso l'articolo 35 del Decreto Sviluppo di Passera, quello che consente ai petrolieri di trivellare entro le 12 miglia marine da riva.

Non e' difficile.

Sono sicura che tutta l'Italia interessata dalle trivelle, e chiunque abbia solo sentito mai parlare di petrolio sara' favorevole.

Ci si vince tutti: un voto e si evitano lunghi ricorsi al TAR in tutta Italia, tempo risparmiato che i cittadini onesti possono usare per fare altre cose piu' costruttive, che i giudici possono usare per altri contenziosi, e soprattutto si da un messaggio ai signori del petrolio che no e' no e che non ci devono venire qui a spremere la monnezza dai nostri mari.

Lo spunto e' certo Ombrina, ma se uno guarda le carte dell'Italia al petrolio, ci si rende conto che ci siamo dentro tutti assieme.

E' questo l'obiettivo finale?

No.

E' solo l'inizio.

Se fossi io a decidere, farei una legge che e' vietato installare nuove operazioni petrolifere in tutte le acque nazionali, e farei veramente l'accordo con la ex-Yugoslavia per chiudere tutto l'Adriatico ai buchi.

Ci hanno provato i vecchi politici a Novembre, ricordate tutto il cancan mediatico a Venezia? Sono arrivati da tutta Italia, e hanno fatto qualcosa?  Non mi pare. Quello si che e' stato un circo. Alla fine e' tutto morto li.




2 comments:

Anonymous said...

Buonasera Dottoressa,

sono un abruzzese, un giovane ingegnere, costretto ad emigrare per lavoro... forse ha gia' capito dove voglio arrivare e quindi avra' gia' deciso di cestinare questo commento, non importa spero solo che abbia la voglia di leggere comunque tutto quello che ho da dirle.
La nostra regione e il nostro paese in generale stanno attraversando una crisi economica senza precedenti, il lavoro manca e chissa' per quanto manchera' ancora... abbiamo mandato via l'eni, la piu' grande azienda italiana, una realta' che avrebbe creato migliaia di posti di lavoro (considerando tutto l'indotto), avrebbe rilanciato il porto di ortona e avrebbe se non altro reso meno amara la crisi...
ma i petrolieri sono il male incarnato, quindi via, via per sempre!!!
sono stato in kazakhstan e ho parlato con diversi locali: l'eni per loro e' stata una vera e propria manna dal cielo, ha portato ricchezza e sviluppo in un paese che sta conoscendo un emigrazione inversa proprio grazie all'oil and gas!
Certo il giacimento di kashagan non e' paragonabile alle nostre risorse, ma nel nostro piccolo avremmo potuto creare sviluppo e invece?!? DESERTO!
la zona industriale di ortona sta' scomparendo e tutto e' partito dall'addio di eni...
Lei, illustre ricercatrice che si trova a migliaia di km di distanza forse non si rende conto di tutto questo, in nome di una difesa dell'ambiente senza se e senza ma...
Non e' cosi' che si sviluppa un territorio: anche l'oil and gas puo' essere "sostenibile", ovviamente non ha impatto zero, ma con una politica adeguata e contratti che prevedano lo sviluppo del territorio parallelamente al business si puo' sicuramente creare una strategia vincente.
Ma a noi ci piace dire "NO": no al petrolio, no al gas, no alle biomasse, no all'eolico, no addirittura al centro ricerche che eni voleva donare all'universita' dell'aquila... follia!
Torniamo ad essere un paese di emigranti, chissa' se un giorno sara' possibile invertire questa rotta... sono pessimista e triste.
Non vedo un futuro in abruzzo, pero' almeno ci siamo salvati dalle trivelle... MENO MALE!!!

Anonymous said...

ma bravo ingegnere, è quello che ci vuole per l'Abruzzo e per l'Italia per rilanciare l'economia...nuova idea, innovativa, per niente impattante.... ovunque ha creato posti di lavoro, denaro, e tantissima felicità!!!Sìììììììì, siamo come il Kzakhistan, deserto, senza ricchezze ambientali paesaggistiche e storiche... poi NON siamo un paese sismico e idrogeologicamente fragile noooo.
Questo è lo sviluppo, caro anonimo, almeno ti firmassi per capire chi sei e cosa dici! diccelo tu come si sviluppa un territorio, per favore. Convincerai tutti noi altri abruzzesi che non sono affatto d'accordo con te, che magari non sono ingegneri, ma semplici contadini, pescatori, balneatori, amanti della natura e del turismo..invece tu hai la verità in tasca, la scrivi senza firmarti e non t'importa che noi tutti, in tante sedi e tante occasioni abbiamo detto NO, e non sai quanto ci è costata questa strenua battaglia che stenta a scemare, che logora le nostre vite emotivamente e fisicamente... Tu invece te ne sei andato fuori a lavorare, a darci ricette per uscire dalla crisi, e invece di difendere un patrimonio unico, scrivi solo corbellerie fossili e anacronistiche. Guarda bene i dati, e vedi cosa davvero ha fatto emigrare dall'abruzzo, anonimo.Ilaria