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Friday, May 31, 2013

Gli studenti contro Rainone




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FUORI LE MULTINAZIONALI DALL’UNIVERSITÀ
Gli studenti del Coordinamento Universitario No Ombrina Mare 2
contestano l’utilizzo dell’università pubblica per scopi privatistici

Ancora una volta, nella mattinata di ieri, giovedì 30 Maggio, una multinazionale interessata a trarre profitto dal nostro territorio fa ingresso in pompa magna all’università “pubblica” G. d’Annunzio. Come avvenne con l’Eni, interessata alla realizzazione del Centro Oli a Ortona e  la Forest Oil, con progetti petroliferi a Bomba, l’intera istituzione universitaria ed il dipartimento INGEO danno campo libero, senza alcun contraddittorio, agli spot dei manager e dei dipendenti della Mediterranean Oil & Gas, responsabile del progetto Ombrina Mare 2.
Per quale motivo i rappresentanti dell’istituzione universitaria, in primis il Rettore, non hanno ritenuto necessario dare voce a qualcuna tra le 30.000 persone scese in piazza a Pescara il 13 aprile scorso, espressione di varie realtà sociali contrarie al progetto Ombrina (dalle associazioni ambientaliste di caratura nazionale, passando per comitati e movimenti incidenti sul territorio, fino ad arrivare a rappresentanti autorevoli del commercio e della produzione agricola abruzzese)?
Gli studenti e le studentesse di geologia, in particolare quelli/e del corso del prof. Mario Rainone, si sono trovati a dover ascoltare da parte degli stessi petrolieri quella che ci è sembrata una beatificazione del progetto, spacciandola per un seminario didattico. Lo stesso professore, nelle sue dichiarazioni rilasciate alla stampa, non nega di aver intrattenuto rapporti lavorativi con la multinazionale Forest Oil Gas, che poi ha accolto all’università con le stesse modalità di oggi.
Come studenti e studentesse della d’Annunzio, denunciamo l’ennesima strumentalizzazione dell’università pubblica, della nostra formazione e del nostro futuro al pensiero unico e dominante che impone l’ideologia dello sviluppo in termini meramente economici e l’energia fossile come unica e principale risorsa;  agli interessi del capitale e di un sistema economico che spaccia per soluzione ciò che in realtà è già problema.
D’altronde questa strada è già stata tracciata dalla riforma universitaria firmata Gelmini, che avalla formalmente l’ingresso degli interessi privatistici all’interno dei CdA d’ateneo.

Tutto questo equivale ad un palese e grave impoverimento della funzione ideale della formazione universitaria, limitando così fortemente la nostra possibilità di concepire, immaginare e costruire il mondo in maniera critica e alternativa.


PER LA NOSTRA LIBERTÀ
FUORI LE MULTINAZIONALI DALL’UNIVERSITÀ

COORDINAMENTO UNIVERSITARIO NO OMBRINA MARE 2
rivoltauniversita@gmail.com - 3338730156


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