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Monday, July 29, 2013

Peter Styles e la commissione terremoti Emilia



Peter Styles, Shale Gas Europe, consorzio finanziato da


Esce in questi giorni un testo della commissione nominata dalla Protezione Civile che dice di voler fare "chiarezza sulle cause e sui falsi miti" collegati al terremoro dell'Emilia del Maggio 2012.

In particolare si afferma che

"Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, con decreto n. 5930 11 dicembre 2012 e s.m.i., ha individuato esperti di altissimo livello internazionale, non coinvolti in attività e consulenze riguardanti il territorio emiliano-romagnolo, quali componenti di questa Commissione."

Il Capo Dipartimento della Protezione Civile si chiama Franco Gabrielli e questa commissione tecnico-scientifica e' stata "al lavoro su eventuali relazioni tra terremoto ed esplorazioni per la ricerca di idrocarburi" in Emilia Romagna per circa un anno.

Subito mi suonano strane le parole "non coinvolti in attivita' e consulenze riguardanti il territorio emiliano-romagnolo."

Perche' hanno specificato "il territorio emiliano-romagnolo?"

E se ne hanno in altri territori?
E se ne hanno a livello nazionale?
E se ne hanno a livello europeo?

Ma andiamo con calma.

Il presidente di tale commissione si chiama Peter Styles: professore di geofisica applicata e ambientale della Keele 4 University del Regno Unito.

Ma chi e' questo Peter Styles?

Beh, iniziamo con il dire che l'Universita' Keele 4 ha autorizzato la costruzione di un pozzo di gas non convenzionale da Coal Bed Methane alla ditta Igas SUL PROPRIO CAMPUS, senza che nessuno, incluso il professor Styles, si lamentasse o facesse niente. Gli unici a protestare furono quelli del campo golf che confinava con l'Universita'!

Anzi, lo stesso Peter Styles pare essere perfettamente d'accordo con il progetto e intervistato da Oilbarrel.com, sito dedicato agli investitori petroliferi dice, tutto orgoglioso

“There’s a huge resource of gas under our feet. The coal here lies in very thick sequences, and it’s one of the gassiest coals by reputation.”

C'e' una enorme risorsa di gas sotto i nostri piedi. Il carbone e' qui posto in sequenze molto spesso ed e' uno delle rocce carbonifere piu' gassose.

La cosa piu' scandalosa, per me almeno, e' che tale Peter Styles, presidente della commissione, fa parte del "Shale Gas Europe expert advisory panel" cioe' del pannello di esperti della "Shale Gas Europe".


Eccolo qui, direttamente sul loro sito:





A leggere il tutto, pare quasi quasi che questo Styles sia una persona indipendente e libera e che questa Shale Gas Europe sia consigliata da innocenti "esperti" accademici.

E invece.

Invece continuando a cliccare si scopre che la "Shale Gas Europe" altro non e' che un consorzio per promuovere l'immagine positiva del fracking in Europa.

Chi lo finanzia?

Chevron, Shell, Halliburton, Cuadrilla, Statoil, Total.

Eccoli:

















Ora, tutto e' possibile, ma nutro forti dubbi dell'imparzialita' del Professor Peter Styles e come me, tutti dovrebbero. Anche se lui e' integerrimo, credo che il suo conflitto di interessi sia veramente palese.

Uno che e' direttamente collegato a sei grandi nomi dell'industria petrolifera non puo' essere adeguato a presiedere una commissione che in teoria dovrebbe guardare tutti gli eventi in modo disinteressato e pulito.

E gli altri?
Beh, eccoli.

2. Paolo Gasparini:

Professore emerito di Geofisica dell’Università “Federico II” di Napoli. Qui il suo curriculum: vanta varie consulenze per Agip, Snam, Texaco, Unocal e per la Turkish Petroleum Corporation, TPAO, tutte ditte petrolifere.

3. Ernst Huenges:

Direttore dell’International Centre for Geothermal Research al German Research Centre for Geosciences (GFZ, Postdam, Germania). Il GFZ anche se cerca di sembrare un ente indipedente e finanziato dal governo tedesco, e' in realta' sponsorizzato da Bayerngas, ENI, Exxon Mobil, Forest Oil, GDF Suez, Lundin, Marathon Oil, Petrobras, Petrochina, PetroSA, Repsol, RWE-DEA, Schlumberger, Statoil, Total, Vermilion Energy Trust, Wintershall AG.

Lo dicono loro stessi: GFZ sta per GeoForschungsZentrum e qui ringraziano i petrolieri per i fondi:





Paolo Scandone:

professore ordinario di Geologia strutturale, in quiescenza, dell’Università di Pisa. Il gruppo di Stratigrafia, Tettonica e Sismotettonica di cui era a capo assieme ad Etta Patacca e' stato finanziato da: Enterprise Oil, ENI e British Gas.





Stanislaw Lasocki

Professore di Scienze della Terra; capo del Dipartimento di Sismologia e Fisica della Terra presso l'Istituto di Geofisica, Accademia delle Scienze, Varsavia, Polonia e direttore del Triggered and Induced Seismicity. Working group, per studiare la sismicita’ indotta. E’ l’unico per cui non paiono esserci collegamenti diretti con l'industria del petrolio e del gas.

Franco Terlizzese

Direttore generale per le risorse minerarie ed energetiche del Dipartimento per l’Energia del Ministero dello Sviluppo Economico. Il suo ufficio fu creato nel 2009, e al convegno di Assomineraria di quell'anno disse i due obiettivi primari del suo ufficio erano di snellire le procedure burocratiche per lo sfruttamento degli idrocarburi e ripartire con gli studi ambientali nell’Alto Adriatico, dove la subsidenza indotta dalle trivelle ha causato non pochi problemi in passato.

In tempi piu' recenti al Sole 24 ore ha dichiarato:

"il problema è che in Italia non si fanno pozzi esplorativi, necessari per uno sviluppo oculato dei giacimenti. È necessario spingere le compagnie petrolifere a investire in ricerca per creare un patrimonio di conoscenza che l'Italia e in particolare la Basilicata ci auguriamo riescano a ottenere"


Credo che sia chiaro in che direzione vada.




E cosa altro poteva concludere una commissione il cui presidente e i cui membri sembrano avere per la maggior parte legami con l’industria del petrolio e del gas pur essendo "esperti di altissimo livello internazionale non coinvolti in attività e consulenze riguardanti il territorio emiliano-romagnolo"?

Ma e' ovvio: che e' tuttapposto.

E infatti, il rapporto degli esperti di altissimo livello internazionale non coinvolti in attivita' e consulenze riguardanti il territorio emiliano-romagnolo afferma che gli idrocarburi in superficie ci sono sempre stati, che la reinizione di acqua salata nel sottosuolo e’ utile per ridurre la subsidenza, che i terremoti del 2012 sono accaduti in zone gia’ interessati da eventi sismici in passato.

Nessun dubbio, nessuna domanda, nessun proponimento per il futuro: se continuare o no a trivellare l’Emilia - e lo stivale tutto - o se, alla fine, e’ sempre cosa e’ niente.

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