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Friday, November 28, 2014

Il mistero della radioattivita' di Tecnoparco e del Centro Oli ENI di Viggiano

I valori di alfa totale nei due campioni di acqua prelevati in Basilicata,
0.879 Bq/Litro 
0.945 Bq/Litro

Nove volte superiore a quanto previsto dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'
 che ne fissa i limiti a 0.1 Bq/Litro


Per l'attivita' beta totale
1.36 Bq/Litro
1.45 Bq/ Litro

Anche queste superiori alle norme dell'Organizazzione Mondiale della Sanita'
 che fissa i limiti a 1.0 Bq/Litro.



The WHO guideline maximum values for drinking water are 0.1 Bq/L
for alpha activity and 1 Bq/L for beta activity.

L'Organizzazione Mondiale della Sanita' fissa i valori di
attivita' alfa a 0.1 Bq/L e beta a 1.0 Bq/L.

A Tecnoparco dunque siamo oltre i limiti
 sia per l'attvita' alfa che beta.



Il documento originale della dottoressa Fortunato in cui
si sottolinea in fatto che i valori registrati di radioattivita'
sono inaspettati ed eccessivi e che si arriva a nove volte oltre i limiti.



Schermata dell'ARPAB in cui la parte in cui si ricorda 
che la radioattivita' collegata a Tecnoparco e' inusuale ed in eccesso viene eliminata. 
Semplicmente "non sono disponibili livelli di riferimento specifici"

Occhio non vede, cuore non duole.





Il tuttapposto finale - i rifiuti non sono radioattivi, la radioattivita' e' bassissima, non ci sono rischi per salute ed ambiente, i cittadini sono piu' tranquilli 
e la Basilicata diventera' un modello virtuoso da seguire.

Amen.


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A titolo meramente esemplificativo, per I'acqua potabile il livello di riferímento 
fissato dalla direttiva UE per la
concentrazione alfa totale è pari a 0.1 Bq/L 
e i valori misurati nei campioni prelevati nel caso
in oggetto risultano circa nove volte superiori.


Carmela Fortunato, relazione ARPAB  
27 Ottobre 2014


Di Tecnoparco abbiamo gia' parlato su questo blog. Siamo a Pisticci Scalo, provincia di Matera, dove arrivano gli scarti petroliferi provenienti dal Centro Oli dell'ENI di Viggiano, portando con se puzze e preoccupazioni.

Il giorno 27 Ottobre 2014 e' stata presentata una relazione su quattro campioni di materiale di scarto provenienti da Tecnoparco. Due dei campioni erano di fanghi e rifiuti soldi. Altri due erano acque di "deiezione" dervanti dal piazzale di scarico in località Pantaniello di Ferrandina, sempre in relazione a Tecnoparco.

La relazione e' chiamata "screening" -- forse perche' in inglese fa piu' elegante --  ed e' firmata da Carmela Fortunato per conto dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente di Basilicata, l'ARPAB. La relazione e' su carta intestata dell'ARPAB.

Si afferma che le analisi sono state fatte perche' "da fonti bibliografiche risulta che i rifiuti (acque di produzione, fanghi e tubíni delle condutture) prodotti da attività estrattive (pozzi petroliferi o estrazione gas naturale) possono contenere significative concentrazioni di radionuclidi naturali, come effetto delle estrazioni dal sottosuolo e anche attraverso il veicolamento delle acque dagli strati profondi."

La relazione e' breve e si conclude dicendo che nei campioni solidi ci sono concentrazioni di radionuclidi naturali superiori alla sensibilita' strumentale ma notevolmente inferiori ai "livelli di allontanamento" indicati nelle direttive comunitarie.

Poi, nei campioni liquidi, arriva il lupus in fabula:

"Per i campioni liquidi della tipologia in esame (acqua di deiezione) non si dispone dei corrispondenti livelli di riferimento. In tali campioni, tuttavia, sono state riscontrate concentrazioni di radioattività, soprattutto di "alfa totale", solitamente non rilevate nelle matrici analizzate da questo Ufficio (essenzialmente matrici ambientali e acqua potabile).

A titolo meramente esemplificativo, per l'acqua potabile il livello di riferimento fissato dalla direttiva UE per la concentrazione alfa totale è pari a 0.1 Bq/L e i valori misurati nei campioni prelevati nel caso in oggetto risultano circa nove volte superiori.

Pertanto, in via cautelativa si ritiene opportuno che venga verificato lo stato radiologico
ambientale con campionamenti e analisi periodiche delle matrici più rappresentative, quali acque
di scarico, acque di falda e acque superficiali, a valle e a monte dell'Impianto."

E poi ci sono delle tabelle, in cui -- piccole piccole -  compaiono i valori: 0.879 Bq/L e 0.945 Bq/L. Si, proprio nove volte superiore alla norma, ed in entrambi i campioni liquidi. L'Organizzazione Mondiale della Sanita' ne fissa i limiti a 0.1 Bq/L.

Interessante.

Dopo qualche giorno, sul sito dell'ARPAB compare un sunto della relazione della dottoressa Fortunato in cui si omettono i paragrafi in cui si ricorda che e' inusuale per l'ARPAB rilevare concentrazioni di radioattivita' in zona, e si omette di ricordare che i valori misurati sono di nove volte superiori a quanto fissato dalle direttive correnti.

Ecco cosa dicono dal sito dell'ARPAB:

"Nei campioni liquidi (acque di deiezione contenute nelle autobotti) analizzati, le concentrazioni dei radionuclidi naturali, in particolare quelli della serie U-238, sono risultate comprese tra 0.1 e 1 Bq/litro. In aggiunta, sono state misurate le concentrazioni “alfa” e “beta” totali, i cui valori sono risultati rispettivamente dell’ordine di 1 Bq/L e di 10 Bq/L.

Tuttavia per dette “acque di deiezione” non sono disponibili livelli di riferimento specifici.

In via cautelativa, al fine di controllare eventuali contaminazioni dell’ambiente, si ritiene opportuno verificare periodicamente lo stato radiologico delle principali matrici ambientali, quali le acque superficiali e le acque di falda, con campionamenti a valle e a monte dell’impianto. Inoltre si suggerisce di analizzare periodicamente anche le acque di scarico."

Ora, io sono indignata di fronte a queste affermazioni dell'ARPAB. Intanto, se veramente vogliamo essere completi, sarebbe stato utile ricordare cosa e' Bq/L - becquerel per litro e cosa significa. Significa che per ogni litro di acqua, ogni secondo, c'e' un nucleo instabile, radioattivo, che decade.
Se vengono rilasciati elettroni/positroni si tratta di decadimento beta, se vengono invece rilasciati due protoni e due neturoni -- il nucleo dell'atomo di elio -- e' il decadimento alfa.

Sopratutto, sarebbe stato utile mettere tutto in prospettiva:  dire 1 o 10 o 100 Bq/Litro non significa niente se non c'e' un punto di riferimento. Cosa deve capire la persona comune, le cui tasse finanziano l'ARPAB e per il quale l'ARPAB dovrebbe essere a servizio?

Cosa vuol dire "non sono disponibili livelli di riferimento specifici"?  Possibile che l'ARPAB non sappia dare un contesto logico e comprensibile al tutto?  Secondo l'ARPAB, tutti questi becquerel per litro sono tanti? Sono pochi? Sono normali? Cos'e' alfa, cos'e' beta?

Almeno la dottoressa Fortunato ha cercato di dare un contesto ai suoi dati, facendo capire che quello che si registra a Tecnoparco e' nove volte superiori al normale. Perche' l'ARPAB ha cancellato quei paragrafi?  Ha ragione la dottoressa Fortunato? E se si, perche' deve essere tutto teso a minimizzare? Cosa fare sopratutto in visione del fatto che gli impianti di Tecnoparco non sono attrezzati a bonifiche di radioattivita?  

Mistero.


Il titolone e' che, sempre secondo l'ARPAB, i reflui non sono radioattivi e che non c'e' nessun rischio. Anzi, che la radioattivita' e' bassissima, entro i limiti e senza rischi per la salute e l'ambiente. Il tutto e' stato decretato da un "nutrito" gruppo di tecnici fra cui rappresentanti dell'ENI. Non vengono menzionati dati.

E cosi' l'assessore all'ambiente di Basilicata, Aldo Berlinguer serenamente conclude che queste analisi consentiranno ai "cittadini di essere più tranquilli e alla Basilicata di diventare un modello virtuoso da seguire".

Forse i lucani sono ora piu' tranquilli - anche se io non credo, ma la domanda resta: che ne facciamo dei dati della Fortunato, elaborati come rappresentante dell'ARPAB? Come li dobbiamo interpretare? Erano sbagliati? E quali sono quelli giusti? O che era radioattivita' che e' decaduta invece che in millenni, dopo due settimane?
Questa vicenda -- come troppi altri tuttapposti italici -- e' deleteria non solo per l'ambiente, ma per la democrazia di questo paese e fa si che non ci si possa mai fidare di nessuno.

Tutte le immagini ed i dati relativi alla radioattivita' vera o presunta di Tecnoparco sono qui.

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Maggiori approfondimenti su Tecnoparco e sulla storia
 del petrolio/gas/chimica/monnezza in Basilicata

di Nino Sangerardi











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